di Matteo Brogi
Swarovski Optik tM 35+, il clip-on di seconda generazione
Leggero, compatto, intuitivo nell'uso. È il clip-on termico di Swarovski Optik che, nella versione tM 35+, offre prestazioni premium all'altezza della concorrenza più agguerrita
Non lascia ma raddoppia. È il caso di Swarovski che, dopo il lancio del suo strumento di imaging termico tM 35 nel 2022, a distanza di soli due anni ad agosto ha presentato un dispositivo rinnovato, migliorato, addirittura in due allestimenti che differiscono per la dimensione del sensore impiegato. Come già nello strumento capostipite, di cui Hunting Log scrisse al momento della presentazione, i tM 35 di nuova generazione fungono sia da dispositivo clip-on di imaging termico, mediante l'applicazione alla campana dell'ottica da puntamento diurna, sia da dispositivo da osservazione. Due funzioni in un unico strumento, quindi, in grado di soddisfare una molteplicità di funzioni.
Le due nuove proposte Swarovski Optik si chiamano, rispettivamente, tM 35.2 e tM 35+. Il primo costituisce un aggiornamento del tM 35 del 2022 (attenzione: non è possibile l'upgrade del precedente dispositivo); la scheda tecnica è perfettamente sovrapponibile e, se non fosse per il suffisso 2, si potrebbe correre il rischio di confondere i due strumenti. Quello che cambia è il sistema di elaborazione dell'immagine termica e la qualità della sua restituzione mediante l'oculare. Un'evoluzione, quindi, che risolve i problemi di pulizia dell'immagine che sono stati segnalati dagli utilizzatori della prima versione. Quel che cambia in maniera radicale è anche il costo, che in due anni scende vertiginosamente dai 4.880 euro del listino 2022 ai 2.900 euro del listino 2024.
Top di gamma: il termico Swarovski Optik tM 35+
Alto di gamma della proposta del produttore austriaco è l'allestimento tM 35+, dove quel "più" indica come sia stato effettuato un concreto sforzo concettuale per fornire al cacciatore prestazioni superiori che lo affiancano agli altri dispositivi di imaging termico di fascia premium. Nello specifico, è il sensore a cambiare e a raggiungere i 640 pixel sul lato lungo, una caratteristica che raddoppia la qualità di restituzione dell'immagine e le capacità di avvistamento, riconoscimento, identificazione del selvatico. Nonostante questa significativa miglioria, anche il tM 35+ costa sensibilmente meno del primo clip-on mai prodotto da Swarovski Optik (3.970 euro, prezzo 2024).
I nuovi tM 35 - di cui abbiamo scritto in occasione della presentazione commerciale - presentano uno chassis che non differisce per forma e compattezza dal primo modello; realizzato in lega metallica, è ricoperto in gomma (verde nel caso del tM 35+ oggetto di questo test, nera nel tM 35.2) che richiede un minimo di attenzioni nella sua cura; il libretto d'istruzioni suggerisce di non utilizzare una specifica categoria di repellenti per insetti proprio per evitare danni alla finitura di materiali sintetici e metallici (come principio attivo è consigliato Icaridin al posto del più aggressivo Deet). L'ergonomia ne facilita l'impiego sia come strumento da osservazione sia da puntamento; in determinate condizioni, la compattezza ne consente l'impiego anche in presenza di canne con organi di mira tradizionali. È il caso della mia Helix, sulla quale ho montato uno Z8i 2-16x50 P mediante slitta a sgancio rapido Contessa. In caso di montaggio con anelli bassi, si può rendere necessaria la rimozione delle mire metalliche.
Uno strumento, due funzioni
L'applicazione al cannocchiale avviene mediante anelli proprietari tMA da fissare all'oculare mediante cinque viti con testa Torx. L'offerta di 11 anelli differenti garantisce la compatibilità con tutti i cannocchiali Swarovski Optik, con l'eccezione della serie X5i, e con gli Helia di Kahles; una tabella scaricabile dal sito indica con precisione quale anello acquistare per ciascuna ottica (231 euro, prezzo 2024). L'accessorio è ben realizzato e incide per circa 160 grammi sulla massa del dispositivo.
Una volta che l'anello sia stato montato e applicato correttamente al cannocchiale, garantisce il mantenimento del punto d'impatto con uno scarto di 4 centimetri rispetto all'azzeramento dell'ottica diurna. Un dato che corrisponde in maniera plastica a quanto rilevato nella prova a fuoco effettuata sulla linea di tiro del Campex di Montese, dove ho registrato una differenza di 39 mm (in alto) del punto d'impatto.
Operatività semplificata
La funzionalità del tM 35+ ricalca pedissequamente quella cui i fruitori del tM sono abituati: sulla parte superiore sono presenti tre soli pulsanti che ne semplificano e rendono intuitivo l'impiego. Il primo, contrassegnato dalla lettera M, permette la commutazione tra le modalità di osservazione White hot e Black hot (pressione breve) e i rapporti d'ingrandimento 2x e 1x (pressione di 2 secondi, in modalità clip-on è indispensabile impostare il rapporto 1x per mantenere la corrispondenza del punto d'impatto).
I due pulsanti contraddistinti dai simboli + e - agiscono sui livelli di luminosità (32 quelli impostabili manualmente) e, mediante una pressione congiunta di 3 secondi, consentono l'attivazione della modalità Swarolight che gestisce lo stand-by automatico del dispositivo. Se attiva, spegne i circuiti elettronici quando lo strumento sia inclinato di oltre 70° in verticale o di oltre 30° gradi lateralmente; dopo cinque ore (un'ora se la funzione è disattivata), il tM 35 si disattiva automaticamente e andrà riacceso con la pressione del tasto allo scopo predisposto e collocato a sinistra. L'accensione richiede tre secondi.
Sei ore e mezzo d'autonomia
La batteria garantisce un'autonomia d'impiego di sei ore e mezzo; un indicatore posto sulla parte bassa del display, visibile anche con ottica montata, fornisce un riferimento all'autonomia residua. La ricarica completa richiede cinque ore (tre ore e mezzo per il 90%) ed è possibile utilizzare un accumulatore di scorta visto che questo è facilmente sostituibile (71 euro, prezzo 2024). Un bonus per la funzionalità dello strumento.
Il tM 35+ è fornito di un sistema di controllo automatico della luminosità del display che riconosce tre condizioni tipiche di utilizzo: diurna, crepuscolare e notturna. Evitando, in questo modo, l'abbagliamento nel passaggio tra le differenti modalità di osservazione. Come ho già scritto, i pulsanti di regolazione manuale consentono ulteriori regolazioni in un intervallo molto esteso che, particolare degno di nota, il software interno registrerà come predefinite alla successiva accensione.
Selezione... notturna
Le più recenti normative finalizzate al contrasto della peste suina africana - adottate da numerose Regioni - consentono la caccia di selezione alla specie cinghiale fino alla mezzanotte e ho utilizzato il tM 35+ in questo preciso contesto venatorio, apprezzandone la facilità d'impiego e la versatilità. Tutte le funzioni sono a portata di dito e non richiedono un addestramento complesso per prendervi confidenza. Nonostante la sofisticatezza del sistema, ho preferito disattivare la funzione Swarolight, che nell'impiego operativo può rivelarsi d'intralcio. Nel corso delle mie osservazioni si è reso sporadicamente necessario il ricorso alla procedura di calibrazione dell'immagine quando questa si è "congelata" sul display: niente di più semplice perché è sufficiente premere il tasto di accensione per un secondo avendo cura di chiudere il copri-obiettivo.
Rispetto ad altri strumenti, il tM 35 non dispone di sistema di messa a fuoco ma non è una mancanza significativa alle normali distanze d'ingaggio del selvatico e, anzi, è una garanzia di precisione: l'assenza di lenti che si muovono, infatti, favorisce il mantenimento del punto d'impatto senza ricorso alla taratura dello strumento. La prova complessiva conferma le qualità di uno strumento che migliora in maniera sostanziale le prestazioni della prima versione proposta nel 2022.
Se sei interessato alla caccia sostenibile e alla conservazione dell'ambiente e della fauna selvatica, segui la pagina Facebook e l'account Instagram di Hunting Log, la rivista del cacciatore responsabile.