di Matteo Brogi
Steiner eRanger 8 e Burris Eliminator 6: l’attesa è finita
Steiner e Burris promuovono due filosofie differenti ma che mirano allo stesso scopo: fornire al cacciatore tutte le informazioni necessarie a effettuare rapidamente le scelte corrette per ingaggiare il selvatico a qualsiasi distanza
Con l’evento Kings of Ballistics riservato alla stampa e alle principali armerie italiane, Steiner e Burris hanno presentato le nuove rispettive ottiche che, facendo ricorso alla tecnologia digitale, forniscono al cacciatore due ecosistemi in grado di assolvere tutte le funzioni del tiro venatorio. Il gruppo Beretta ha organizzato una due giorni di presentazioni per permettere agli invitati di familiarizzare con i nuovi sistemi tecnologici che, in entrambi i casi, forniscono strumenti particolarmente evoluti e in grado di facilitare la caccia a distanze medie e lunghe ma che, al tempo stesso, richiedono l’acquisizione di alcune, pur intuitive, competenze aggiuntive. È stato possibile mettere alla prova i nuovi prodotti della galassia Beretta presso il campo di Terranuova Bracciolini su gong disposti alle distanze di 200, 300 e 550 metri.
Il processo che ha portato allo sviluppo dei nuovi prodotti parte da lontano e mira alla realizzazione di sistemi in grado di fornire al cacciatore tutto quando gli è utile per facilitare l’attività venatoria. Burris, in particolare, ha presentato la sesta edizione del suo cannocchiale Eliminator (ora Eliminator 6). Lanciato nel 2006, l’Eliminator rappresenta l’archetipo dell’ottica indipendente, che contiene le funzioni ottiche tipiche del cannocchiale da puntamento, quelle telemetriche e un software balistico in grado di fornire – in collaborazione con i sensori integrati – l’indicazione del corretto punto di mira in funzione dell’effettiva distanza del selvatico e delle condizioni ambientali.
La proposta Steiner – che mira anch’essa a fornire al cacciatore un ecosistema completo per la gestione del tiro – è costituita da un binotelemetro e da un cannocchiale da puntamento in grado di interagire tra loro e, anche in questo caso, facilitare la correzione in base alla curva balistica propria della cartuccia impiegata e delle variabili locali.
Burris Eliminator 6, il sistema indipendente
Il cannocchiale Eliminator Burris da quasi un ventennio costituisce una proposta tecnologicamente molto avanzata che, nel tempo, si è arricchita di funzionalità. Il nuovo cannocchiale, in particolare, ha un design moderno e convenzionale, con tubo da 34 millimetri, che cela alla vista la complessa interfaccia elettronica che lo contraddistingue. Disponibile nel solo allestimento 5-20x52, presenta tre torrette di generose dimensioni e altrettanti pulsanti che, in condizione operativa, sovrintendono all’attivazione del telemetro e alla variazione della luminosità. Una volta montata e tarata l’ottica, tutte le sue funzionalità vengono gestite preliminarmente da smartphone mediante l’applicazione BurrisConnect Mobile (disponibile anche in italiano, particolarità che le vale un bonus) che permette l’abbinamento dei due dispositivi in Bluetooth. Utilizzando l’ampio database di caricamenti commerciali presenti (è comunque possibile personalizzare la curva sulla base delle proprie rilevazioni cronografiche) si può caricare la curva balistica e impostarla all’occorrenza. In totale si possono caricare fino a 16 curve differenti, ipotizzando quindi l’impiego del binomio arma/ottica con munizioni o calibri differenti.
Concluse le operazioni preliminari di taratura, azzeramento alla distanza desiderata e inserimento della curva balistica per la munizione impiegata, l’utilizzo del dispositivo smart non è più necessario. Sarà il software dell’ottica, facendo interagire i dati forniti dalla curva del proiettile con i sensori disponibili a bordo (inclinometro, termometro e barometro), a fornire il corretto punto di mira che si illuminerà nel reticolo. Già, il reticolo. Quello adottato (tipo X177, un disegno esclusivo) presenta una configurazione classica, con una croce molto fine, integrata da una serie di 177 micro LED che forniscono altrettante variazioni del punto di mira – sia sull’asse verticale sia su quello orizzontale.
Un display completo
Nella parte superiore dell’oculare è presente un display nero (HUD - Heads Up Display) in grado di fornire 10 campi di dati. Tra questi, la distanza del bersaglio, la temperatura e tutte le informazioni operative (stato della batteria, operatività Bluetooth, funzioni opzionali attivate). Sempre sul display sono fornite tre ulteriori funzioni che concorrono a rafforzare responsabilità e sostenibilità del prelievo venatorio: compaiono infatti sia la velocità del proiettile sia la sua energia residua alla distanza telemetrata, fornendo un parametro fondamentale per valutare l’efficacia del tiro (che vada correttamente a segno). Qualora tramite la app si sia impostato un valore energetico minimo, nel caso questo non venga rispettato, interverrà la funzione Shot Call che, evidenziando una X nel display, informerà il cacciatore della criticità. Non manca una livella che facilita il corretto piazzamento dell’arma.
L’architettura ottica dell’Eliminator 6 prevede lenti extra-low dispersion (ED) combinate a trattamenti fully multi-coated che restituiscono una buona qualità dell’immagine e una luminosità adeguata a uno strumento che integra una complessità tale da assorbire parte del fascio luminoso. Non manca la regolazione diottrica (tra +2 e -3 diottrie) e la ghiera della parallasse. Il dispositivo viene fornito completo di un telecomando che, applicato all’astina, ne facilita le operazioni di attivazione.
Steiner eRanger, il sistema integrato
Anche Steiner ha inserito una cospicua componente elettronica nelle sue ottiche di fascia alta (1:8x) fornendo tutte le funzioni del Burris ma mediante l’integrazione di due strumenti: cannocchiale (disponibile nelle varianti 2-16x50 e 3-24x56) e binotelemetro (10x42), in grado di dialogare tra loro mediante la consolidata tecnologia Bluetooth. Per questi prodotti ha coniato la definizione di ottiche ibride (hybrid optics) per definire degli strumenti dove la componente elettronica assolve un ruolo di rilievo.
Il cannocchiale eRanger 8 è dotato di una complessa tecnologia informatica, facilmente gestibile – anche in questo caso – mediante l’applicazione Steiner Connect App 2.0 e cinque pulsanti disposti sul corpo dell’ottica. L’interfaccia con un dispositivo smart consente l’impostazione preliminare di una serie di dati, primo tra tutti la curva balistica che contraddistingue la cartuccia impiegata. Il calcolatore balistico integrato – interfacciandosi anche in questo caso con un inclinometro e i sensori di pressione e temperatura – compensa il punto d’impatto nel momento in cui il cacciatore faccia coincidere il dato della distanza fornito dal telemetro con il dato visualizzato nel display; in questo caso, quindi, non si ragione più in click ma si segue pedissequamente la conversione dei click in distanza d’ingaggio restituita dal software a bordo. Particolare degno di nota, qualora l’elettronica sia indisponibile, per esempio per il forfait della batteria, si potrà sempre utilizzare l’ottica in maniera convenzionale, applicando la compensazione in click mediante la classica torretta dell’alzo.
Il binotelemetro dialoga con il cannocchiale
Tutte le informazioni necessarie sono fornite nel luminoso display, con i valori che si vanno a sovrapporre all’immagine traguardata. Non manca anche in questo caso una livella che permette di minimizzare gli errori di puntamento ascrivibili alla non perfetta ortogonalità dell’arma al momento dello sparo. Il reticolo è un classicissimo German 4A disposto sul secondo piano focale.
La massima funzionalità dei nuovi eRanger da puntamento si ottiene in abbinamento con il binotelemetro eRanger LRF che, sempre comunicando via Bluetooth, permette di evidenziare direttamente nel display del cannocchiale la lettura telemetrica e, grazie alla conservazione in memoria delle coordinate dell’ultima effettuata (Impact locator), la ricerca dell’Anschuss mediante la cartografia resa disponibile dalla app Steiner. Una funzionalità che va a definire ciò che il produttore chiama Intelligent hunting solution. Anche in questo caso a tutto vantaggio della sostenibilità dell’azione venatoria.
Il test
Nel corso dell’evento Kings of ballistics ho avuto la possibilità di testare le due nuove soluzioni Burris e Steiner con sistemi d’arma (Sako 90 e TRG, Benelli Lupo HPR, Franchi Horizon) e munizioni (Sako TRG) del gruppo Beretta, con i quali ho attinto bersagli alle differenti distanze. I test hanno perfettamente dimostrato le potenzialità che un buon sistema arma/ottica/munizione può fornire anche a distanze che eccedono il normale impiego venatorio. Anzi, la perfetta armonia tra queste componenti ha permesso di colpire i gong con una disarmante facilità e costanza e di vincere il premio Kings of Ballistics nella categoria giornalisti.
La differenza tra le filosofie adottate dalle due aziende è netta. Avveniristica quella di Burris, che investe su un unico strumento che svolge tutte le funzioni che si susseguono dal momento dell’individuazione del selvatico al tiro e fa affidamento su un comparto tecnologico di tale portata da rendere inutilizzabile l’Eliminator in caso di guasto dell’elettronica o esaurimento dell’accumulatore. Meno radicale quella di Steiner, che invece separa le funzioni di telemetria e puntamento e permette ancora al cacciatore di ingaggiare il selvatico anche nel caso del malaugurato default dell’elettronica. L’ottica, infatti, dispone delle classiche torrette che permettono, pur rinunciando a tutte le funzioni fornite dal calcolatore balistico, di operare in maniera convenzionale.
Non è solo questione di prezzo
Questa differenza si riflette sul prezzo, che vede il Burris disponibile a 2.819 euro (2024), un prezzo di poco inferire a quello dei due allestimenti dello Steiner (2.899 e 2.999 euro, 2024). Una differenza irrisoria che però, nel caso dello Steiner, prevede l’indispensabile presenza aggiuntiva del telemetro; nel caso si scelga l’eRanger LRF dello stesso produttore, così da avvantaggiarsi della possibilità di far dialogare i due strumenti, vanno aggiunti altri 1.739 euro per un totale di circa 4.700 euro (2024). Con il telemetro Steiner il cacciatore avrà a disposizione anche la funzione Impact locator, un bonus indiscutibile. Comunque il sistema, pur limitando alcune funzioni, è operativo con qualsiasi telemetro esterno. La qualità ottica delle lenti è inevitabilmente a vantaggio del produttore tedesco anche se quella del Burris è più che adeguata alle aspettative di un prodotto finalizzato ai tiri più lunghi, presumibilmente non crepuscolari.
L’evento Kings of Ballistics, dopo quello dedicato alla stampa italiana, ha coinvolto anche gli armieri italiani. Vi hanno partecipato le armerie Frinchillucci, Paoletti, Beolchini, Ruggiero, Dal Mas, Guerini, Ferrari e Innocenti che saranno le prime a ricevere e distribuire – entro la fine di questo mese di ottobre – i nuovi prodotti Burris e Steiner in Italia. Dopo la presentazione dell’Eliminator 6 e del sistema eRanger a IWA 2024, i nuovi rivoluzionari strumenti delle due aziende in orbita Beretta sono finalmente disponibili. L’attesa è finita.
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