di Matteo Brogi
Savage Impulse Driven Hunter: nata per il cinghiale TEST IN ANTEPRIMA
Compatta, quasi spartana. È la nuova versione Driven Hunter della carabina Impulse di Savage. Una straight-pull di concezione moderna che incorpora tutti quegli accorgimenti che la rendono perfetta per la caccia in braccata. Senza dimenticare che la sua precisione intrinseca non teme impegni più specialistici quali la caccia in selezione
L'attesa è finita. La nuova carabina Impulse di Savage che ho provato in anteprima a novembre 2022 verrà ufficialmente presentata il 28 febbraio e finalmente se ne può parlare. Si chiama Driven Hunter, un nome che evoca la sua destinazione: quella della caccia in battuta e in braccata al cinghiale. Sviluppata sui principi che stanno facendo la fortuna della Impulse - qui è pubblicato il test dell'allestimento Predator - presenta quegli accorgimento che ne esaltano la fruibilità nelle cosiddette cacce collettive: sia in quelle a spinta di stampo mitteleuropeo sia nella classica braccata italiana o nella monteria di tradizione iberica.
Il funzionamento a riarmo lineare rende la Impulse un'opzione che va ad arricchire le proposte disponibili là dove le semiautomatiche non sono consentite a caccia. È il caso della Francia. Altrove, rappresenta un'alternativa che permette un minimo di riflessività in più quando si ingaggia il selvatico senza con questo essere penalizzante quanto una bolt action nella velocità di ripetizione.
Ho provato la Driven Hunter in occasione della Drückjagd des Jahres 2022 (qui il resoconto dei due giorni di caccia in Germania) insieme al cannocchiale Leupold VX5 HD 1-5x24 e alla munizione atossica Hornady ECX, una monolitica pensata espressamente per la caccia in battuta. Savage, Leupold e Hornady sono per inciso i tre produttori americani che hanno organizzato la partecipazione all'evento di un ristretto numero di giornalisti europei. Con Hunting Log ho avuto l'opportunità di rappresentare l'Italia.
Impieghi specialistici
A differenza delle versioni già a catalogo (Predator, Hog hunter, Mountain hunter e Big game), la Driven Hunter esalta leggerezza e facilità di brandeggio per conferire al cacciatore quel vantaggio che può rivelarsi determinante nella caccia più dinamica per definizione. In particolare, adotta una canna più corta (da 460 o 510 mm a seconda del calibro) e dal diametro ridotto che porta un risparmio di quasi 800 grammi rispetto alla Predator, avvicinandola ai valori propri della Mountain hunter - che però monta una sofisticata canna in fibra di carbonio e al momento non è presente sul mercato italiano.
Quanto ai calibri, il produttore ha optato per i .30" classici (.308 Winchester, .30-06 Springfield, .300 Winchester magnum) cui ha affiancato il 6,5 Creedmoor, sancendone la vocazione di calibro tuttofare; è una cameratura offerta in tutte le varianti dell'arma al momento disponibili. L'allestimento è piuttosto spartano così da adattarsi al meglio alle condizioni d'impiego più ruvide e permettere il contenimento dei costi di produzione e, conseguentemente, del prezzo in armeria.
Driven Hunter: evoluzione della specie Impulse
L'architettura della nuova Driven Hunter non si discosta dall'impostazione ormai definita dalle prime interpretazioni della Impulse: si tratta di una straight-pull ad azione aperta fornita dell'otturatore HexLock che attua la chiusura mediante sei sfere che si espandono impegnando altrettante sedi ricavate in culatta. La superficie di contatto è particolarmente ampia così da garantire la massima affidabilità del sistema. La leva di armamento, regolabile su cinque posizioni differenti per meglio adeguarsi alle preferenze di ciascuno, è reversibile. L'attenzione nei confronti dei tiratori mancini è ribadita dal cursore della sicura, dal pulsante di sblocco dell'otturatore e dal pulsante di sblocco del caricatore, collocati sulla mezzeria.
L'azione è macchinata per asportazione di materiale da un massello di alluminio, materiale che facilita il contenimento della massa. Sulla parte superiore è integrata una slitta Picatinny da 20 Moa. La finestra d'espulsione è ricavata sul lato destro.
La sicura ha due posizioni e agisce sulla catena di scatto, bloccando l'otturatore in chiusura; lo svincolo del componente è permesso dalla pressione del pulsante posto sulla sua coda.
L'alimentazione del ciclo di sparo è affidata a un caricatore prismatico in lamierino con base in polimero dalle dimensioni piuttosto contenute. Alloggia quattro colpi nei calibri standard che si riducono a tre in quelli magnum.
Savage Impulse: un concentrato di tecnologia
La Driven Hunter conserva le caratteristiche che hanno fatto la fortuna della Casa di Westfield, Massachusetts. Non manca lo scatto AccuTrigger, regolabile e brevettato, che quest'anno festeggia il ventesimo compleanno. Per celebrare l'anniversario, Savage ha predisposto un video che spiega le genesi che ha portato al suo sviluppo:
Presentato nel 2003 per risolvere quello che era considerato un punto critico della bolt action Model 110, presenta una lamina sul grilletto che deve essere premuta affinché il meccanismo rilasci correttamente il percussore, inibendo in questo modo lo scatto quando non si applichi una trazione corretta all'appendice di scatto. Un registro permette di regolare la pressione di sgancio tra gli estremi di una libbra e mezzo e quattro libbre (680-1.800 grammi), fornendo all'utilizzatore un'ampia possibilità di personalizzazione. Forse la più apprezzata in un'arma a canna rigata.
La calciatura AccuStock è in materiale polimerico, di colore grigio scuro. Per quanto semplice all'apparenza, è fornita di bedding in alluminio che garantisce il miglior accoppiamento possibile con l'azione. Un blocchetto d'acciaio interagisce con il recoil lug impedendo lo scorrimento relativo dei vari componenti. Il sistema AccuFit permette di variare la Lop (lenght of pull) tra gli estremi di 324 e 350 mm a passi di circa 6 millimetri utilizzando i quattro spessori forniti a corredo. Il nasello è intercambiabile: sono cinque quelli a disposizione per ottenere l'allineamento perfetto tra l'occhio del tiratore e l'asse dell'ottica, che può essere un punto rosso come un'ottica da puntamento, tradizionale o da battuta. Va segnalato che la canna viene fornita di serie priva di mire metalliche che, invece, sono presenti sulle fotografie a corredo della recensione. Le mire sono disponibili come accessorio.
La canna, per concludere, ha profilo Sporter, uno sviluppo contenuto e un diametro di 15,7 mm. Viene fornita nella lunghezza di 18 (.308 Winchester Magnum e .30-06 Springfield) e 20 pollici (6,5 Creedmoor e .300 Winchester) con passo 1:8 nel 6,5 mm e 1:10 nei calibri .30, lo standard in grado di stabilizzare mediamente tutte le palle del calibro, anche quelle più lunghe. Alla volata è presente il classico filetto che permette l'applicazione di un freno di bocca o del moderatore di suono che ho impiegato nel corso del test in Germania.
Al poligono come a caccia
Ho provato la Savage Impulse Driven Hunter in poligono al Deva Schießstand di Berlino, dove ho effettuato le prove strumentali e di rosata, e a caccia, alla Drückjagd des Jahres di cui ho scritto, apprezzandone le qualità ascrivibili al progetto Impulse. Velocità di acquisizione del selvatico e facilità di brandeggio sono due doti che la discostano dalle altre offerte Impulse che, se hanno un difetto, è quello di non essere dei pesi... mosca. Nonostante la compattezza dell'arma, il rinculo è risultato ben gestibile: hanno certamente contribuito il calibro dell'arma in prova (l'equilibrato .308 Winchester), il moderatore di suono (consentito in numerosi Länd tedeschi) e il calciolo (morbido e ben congegnato). Ottimo lo scatto, registrato in fabbrica su un valore intermedio all'intervallo di regolazione, perfetto per una caccia dinamica come la braccata.
La impulse, in generale, non è un'arma destinata a vincere il primo premio a un concorso di bellezza. Ha un'impostazione stilistica molto "americana", tutta sostanza e pragmatismo, ben diversa dalle proporzioni cui siamo abituati in Europa. Forse non è un'arma da esibire in rastrelliera ma ha tutto quello che serve per svolgere in maniera egregia il proprio compito: è affidabile (ormai l'ho utilizzata più volte sparando una moltitudine di colpi, anche ad arma sporca, e non ho mai registrato un inceppamento), funzionale (il sistema di ripetizione straight-pull è intuitivo e rapido nel funzionamento), precisa (lo dimostra la rosata da 14 millimetri pubblicata) e, infine, è capace di grande flessibilità d'impiego grazie a una serie di particolari che ne permettono la customizzazione in funzione delle preferenze del cacciatore. Un'arma tutta sostanza, quindi, che garantisce un'efficacia impeccabile in tutte le condizioni tipiche d'utilizzo.
A corollario di questo test, desidero aggiungere una riflessione di carattere personale. Come giornalista di settore sono invitato spesso a eventi in cui ho la possibilità di provare sul campo le ultime novità di prodotto nel settore armiero. Ebbene, l'invito ricevuto da Savage, Leupold e Hornady è il terzo in sequenza cui sono coinvolto e nel quale i produttori hanno deciso di "spingere" il munizionamento atossico. Una scelta niente affatto scontata quando si parla di caccia in braccata. Ebbene, i due giorni di caccia in Germania hanno dimostrato che il monolitico non diminuisce l'efficacia dell'azione di caccia e, soprattutto, garantisce abbattimenti puliti, senza ferimenti imoprevisti. A patto, naturalmente, che il colpo sia piazzato correttamente. Sarebbe l'ora che il pregiudizio negativo che aleggia nel mondo delle cacce collettive nei confronti dell'atossico venisse finalmente superato.
Se sei interessato alla caccia sostenibile e alla conservazione dell'ambiente e della fauna selvatica, segui la pagina Facebook e l'account Instagram di Hunting Log, la rivista del cacciatore responsabile.