di Matteo Brogi
Savage 110 Klym: a tutto carbonio
Canna e calciatura in fibra di carbonio impreziosiscono un modello già apprezzato per le sue qualità balistiche
Fondata oltre 130 anni fa nello stato di New York, a Utica, Savage Arms è un’azienda che ben rappresenta lo spirito americano del XX e del XXI secolo nonostante il suo fondatore, Arthur William Savage, sia nato nelle Indie occidentali britanniche (Jamaica) nel 1857 e abbia a lungo vissuto in Australia. Trasferitosi negli Stati Uniti, conquisterà la fama grazie a un innovativo sistema di ripetizione a leva hammerless - modello 95, rimasto in produzione con il nome di Model 99 addirittura fino al 1998 - e contribuendo allo sforzo bellico statunitense sia nel primo sia nel secondo conflitto mondiale.
Una rapida riconversione al settore civile permetterà a Savage di prosperare ancora per alcuni decenni, almeno fino al 1988, quando sarà posta nel regime di protezione disponibile nell'ordinamento americano (Chapter 11) per evitarne il fallimento. Seguiranno diversi avvicendamenti alla guida della proprietà fino all’ultimo, del 2019, in cui passa da Vista Outdoor a un gruppo di investitori guidati dal management aziendale. Tutte queste vicissitudini non hanno impedito a Savage di rimanere sulla cresta dell’onda e di essere riconosciuta come una delle aziende che meglio interpretano il dinamismo americano nel settore delle armi civili.
Savage Arms, oggi
Oggi il catalogo Savage include pistole semiautomatiche, fucili a canna liscia, armi a percussione anulare e carabine a percussione centrale, da caccia e sportive. Il prodotto iconico del suo catalogo è la carabina a otturatore girevole-scorrevole Model 110. Disegnato da Nicholas L. Brewer nel 1958 è tra i più antichi fucili bolt action ininterrottamente in produzione negli Stati Uniti, proposto in una inesauribile serie di varianti (al momento 38). Il suo nome fa riferimento al prezzo al dettaglio dell’epoca in cui fu commercializzato, prossimo appunto ai 110 dollari (109,95 per la precisione). Proposto inizialmente in due soli calibri (.270 Winchester e .30-06 Springfield), nel 1959 vide l’introduzione dell’azione corta in .243 Winchester e .308 Winchester, che verrà chiamata Model 10. Nello stesso anno verrà lanciata la variante mancina, prima assoluta per una carabina bolt action commerciale.
Disegnato sin dall'esordio per essere un'arma economica, il modello 110 ha sempre tenuto fede a questo presupposto, subendo nel tempo modifiche volte a contenerne il costo di produzione. Ciò nonostante, Savage Arms sta alzando il tiro, incorporando nella sua produzione nuove tecnologie e costituendo nuove partnership strategiche. Ne è perfetta rappresentazione la carabina 110 Klym oggetto di questa prova.
La serie Klym è stata introdotta sia nel mondo della piattaforma 110 sia in quello del modello Impulse, la straight-pull di casa Savage, e rappresenta un allestimento ad alte prestazioni per armi dedicate alle cacce in alta quota e nell’entroterra più remoto; ipotesi forse di scuola in Italia ma molto più concreta negli Stati Uniti, dove uscite venatorie di più giorni sono facilmente ipotizzabili. Le caratteristiche introdotte con Klym, pertanto, sono finalizzate al contenimento del peso dell’arma e prevedono un ampio uso del carbonio in virtù dell’adozione di una calciatura di FBT (Fine Ballistic Tools) e di una canna di Proof Research. Ed è da questi due componenti che inizio la trattazione.
La canna in carbonio di Proof Research
La canna viene realizzata mediante un processo di produzione brevettato che parte dalla realizzazione del tubo in acciaio inossidabile 416R. Il pezzo grezzo viene successivamente tornito fino a ottenere un profilo notevolmente ridotto, riducendone così il peso; poi viene avvolto con fibra di carbonio ad alta resistenza, impregnata con una matrice di resina proprietaria sviluppata dalla divisione di compositi avanzati di Proof Research che promette una resistenza fino a 30 volte e una rigidità fino a 7 volte superiori a quelle dell'acciaio. Ma leggerezza, resistenza e rigidità sono solo una parte dell'equazione: anche la conduttività e l'espansione termica sono di fondamentale importanza quando si sviluppa una canna in fibra di carbonio di qualità; lo schema di avvolgimento elicoidale delle fibre elaborato dal produttore statunitense favorisce la diffusività termica longitudinale delle fibre di carbonio, consentendo di dissipare in modo più efficiente il calore emanato dalla canna, anziché isolarlo. In questo modo ottenendo canne che si raffreddano più velocemente, durano più a lungo e mantengono la precisione anche durante sessioni di fuoco più lunghe.
Nello specifico, la Klym monta una canna con un diametro di 21 millimetri alla volata e 24 nella parte intermedia (il profilo è denominato Sendero Lite), 22 pollici di lunghezza e passo di rigatura di 1:10”. Da notare che sul sito Proof Research è in vendita a 899 dollari (per chi vive negli Stati Uniti, prezzo 2025). Alla volata monta un freno di bocca radiale Magnaport grazie alla filettatura 5/8x24 presente. Questo allestimento è proprio dell’arma in .308 Winchester provata in questa occasione ma varia in funzione del calibro; in Italia, al momento, la carabina 110 Klym è proposta anche in 6,5 Creedmoor e .300 Winchester Magnum, mentre sul mercato americano sono disponibili anche le versioni in 6,5 Prc, 7mm Prc e .300 WSM.
La calciatura in carbonio di Fine Ballistic Tools
FTB, Fine Ballistic Tools, è una giovane azienda austriaca il cui know how ruota intorno alla produzione di accessori in fibra di carbonio. Propone tre linee di prodotti: calciature e silenziatori in carbonio, accessori per armi. Caratteristica della calciatura Unic di FTB adottata dalle carabine della serie Klym è la presenza di pala del calcio e astina in fibra di carbonio (comune alle calciature pensate per tutti i modelli di arma finora a catalogo) che si innestano su una parte centrale in polimero rinforzato realizzata facendo ricorso a stampanti 3D. In questo modo l’azienda non necessita di uno stampo per ogni modello di carabina e riesce a fornire tempi di reazione – dalla richiesta del cliente – molto contenuti.
Questa tecnologia produttiva fa sì che le calciature FTB siano disponibili per una vastissima gamma di armi. I modelli Klym di Savage sono i primi americani a utilizzarle ma hanno suggerito al produttore la realizzazione di una filiale oltreoceano, realizzata a Ogden, nello Utah, luogo iconico per aver dato i natali a John Moses Browing. La calciatura Unic adottata dai modelli Klym è del tipo denominato sporter e ha il nasello regolabile favorendo quindi l’allineamento dell’arma utilizzando un’ottica di puntamento. Il catalogo di FTB, lo scrivo a titolo di informazione, accanto alla calciatura Unic (650 grammi) propone i modelli Revolution, thumbhole con nasello fisso, e tradizionale Superergonomic (entrambi 550 grammi) che possono essere acquistati direttamente dal sito con prezzi a partire da 1.408 euro + IVA nel 2025.
La calciatura Unic della carabina Savage Model 110 Klym permette di regolare l’altezza del nasello in un intervallo di 32 mm mediante un pulsante posizionato sul lato destro della pala del calcio, che porta un calciolo in gomma morbida. La parte centrale in polimero, perfettamente raccordata alla struttura simil-thumbhole del calcio, porta un inserto in carbonio, più per motivi estetici che funzionali.
Infine, l’astina propone nuovamente la fibra di carbonio per alleggerire il complesso. Sono presenti attacchi magnetici MagnaSwitch di Spartan Technologies per l’applicazione dei vari accessori (cinghia di trasporto o bipiede). Una raffinatezza che impreziosisce il sistema. Mancano evidentemente le tecnologie brevettate AccuStock e AccuFit, riservate alle calciature proprietarie; la lop è pari a 349 mm.
Piattaforma Savage 110: una meccanica conosciuta e apprezzata
Nel complesso, la meccanica della versione Klym del modello 110 è quella convenzionale che caratterizza la piattaforma. L'otturatore presenta una generosa testa sostituibile a due alette, con l'unghia estrattrice ospitata all'interno di una delle stesse; peculiarità della testa è l'essere montata in maniera flottante, così da andare a contenere al meglio lo head space.
L'espulsore è del tipo a bottone caricato elasticamente. Il corpo del componente presenta delle leggere scanalature a diamante di alleggerimento mentre il manubrio porta, all’estremità, un pomello in fibra di carbonio. Più per motivi estetici che funzionali. Per la finitura superficiale, Savage ha optato per un trattamento ceramico Cerakote Micro Slick applicato anche all’azione in acciaio inossidabile.
Lo scatto è il classico AccuTrigger brevettato, introdotto nel 2003 per sopperire a quello che era considerato il punto debole del modello 110. La sicura sulla mezzeria del grilletto impedisce la trazione accidentale; il peso di sgancio è regolabile tra 680 e 1.800 grammi circa (24-64 once).
La sicura manuale agisce sull’appendice di scatto; ha tre posizioni in maniera tale da consentire l’apertura dell’otturatore in condizioni di massima sicurezza. Sulla parte superiore dell’azione è avvitata una slitta Weaver da 20 Moa in grado di ospitare ogni tipo di strumento da puntamento e di consentirne la regolazione in un range di distanze oltremodo ampio.
L’alimentazione è garantita da un caricatore estraibile in lamierino che contiene 4 colpi in .308 W così come in 6,5 Creedmoor; l’autonomia cala a 3 colpi nell’altro calibro attualmente disponibile nel nostro Paese, il .300 WM, che peraltro monta una canna da 24 pollici.
Il test conferma
Il test effettuato nel tunnel dell’importatore ha confermato le doti già conosciute della piattaforma 110 di Savage. Anche in questo caso l’arma si è dimostrata affidabile, sicura e precisa, come evidenzia la rosata pubblicata. Molto buono lo scatto, regolato in fabbrica su un valore prossimo al chilogrammo. Contenuto è risultato anche il rinculo grazie all’efficacia di freno di bocca e calciolo. Rispetto alla produzione standard della famiglia, l’allestimento Klym adotta una serie di accorgimenti (canna e calcio in carbonio, trattamenti superficiali in Cerakote) che ne esaltano la qualità andando inevitabilmente a impattare sul prezzo finale, in Italia superiore ai 4.000 euro. È comunque un prodotto di provata affidabilità che permette di fare affidamento sulla gamma Savage anche a chi ha la necessità di viaggiare leggero.
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