di Matteo Brogi
Ruger American Rifle Gen II, l'evoluzione della gamma
Numerosi interventi di sostanza vanno a rinnovare, migliorandola, l'archetipo di carabina bolt action sviluppato da Ruger
A distanza di 12 anni dal suo lancio, Ruger ha presentato alle fiere di settore 2024 la seconda generazione della sua American Rifle. Arma contraddistinta da un nome altisonante, che potrebbe addirittura apparire presuntuoso (letteralmente "la" carabina americana, quasi fosse l'unica rappresentante della produzione USA a potersi fregiare degnamente del titolo), al suo apparire voleva rappresentare il culmine del percorso evolutivo di un segmento commerciale, quello delle carabine bolt action, che ha trovato il suo apice nella recente storia industriale americana. Nello specifico, nel 2012 la Casa di Southport, Connecticut, volle lanciare un prodotto che conteneva tutti i contenuti tecnologici disponibile al momento a un prezzo "democratico". Al suo apparire, infatti, la Ruger American Rifle costava 449 dollari e si trovava pubblicizzata in rete addirittura a 349,99 dollari. Ben al di sotto dei 500 dollari che in quegli anni costituivano una sorta di soglia psicologica per il cacciatore americano.
Che sia possibile proporre armi di buona qualità a prezzi contenuti è una realtà cui ormai siamo abituati. L'obiettivo può essere raggiunto risparmiando su manodopera e materie prime oppure su tecniche produttive ed economie di scala; questa seconda strada è stata percorsa da Ruger, che si è specializzata nella tecnica della fusione a cera persa (decisamente più economica della tornitura con raffinati centri di lavoro a controllo numerico) e raggiunge volumi di produzione mostruosi: nel 2012, al lancio dell'American Rifle, il record di un milione di armi prodotte / anno (che nel 2011 era stato raggiunto a dicembre) era già stato bruciato ad agosto.
Ruger American Rifle Gen II: affidabilità, durata e precisione
Realizzare una carabina di basso costo che abbia caratteristiche di eccellenza in termini di affidabilità e durata è nelle corde di Ruger che, nell'arma che provai nel 2012 presso l'importatore Bignami, dimostrò che anche la precisione non è necessariamente una variabile dipendente dal prezzo. Arma ricca di contenuti tecnologici (da un buon bedding allo scatto regolabile), anche la Ruger American Rifle necessitava di essere attualizzata ed è per questo che l'azienda ha ritenuto di declinarla in una Generation II che incorpora tutte le aspettative che un mercato in evoluzione - e sempre più consapevole - ripone in una carabina per la caccia di selezione.
La seconda generazione della Ruger American Rifle si basa sui principi che hanno sancito il successo della prima, con alcune differenze dettate dalle dinamiche di mercato. Se lo sviluppo della Gen I era partito dal disegno di un nuovo caricatore rotante, soluzione abbastanza inusuale nelle armi a percussione centrale, nella Gen II troviamo un serbatoio compatibile AI (Accuracy International) che estende la modularità dell'arma pur riducendo di un colpo l'autonomia.
Calciatura all'insegna della modularità
La calciatura è sempre in polimero ma è stato abbandonato il rigoroso nero per una finitura definita Splatter a base grigia che fornisce un grip migliorato e una geometria modulare: prevede infatti la variazione della Lop mediante la rimozione o la sostituzione della parte terminale della pala; utilizzando due spessori di differenti dimensioni - acquistabili a parte e applicabili mediante una procedura ben illustrata su sito e libretto d'uso - si passa da una Lop massima di 349 mm alla minima di 305 mm con passi intermedi a 324 e 337 mm. Al termine del calcio campeggia un calciolo in gomma morbida a compressione progressiva.
La vocazione alla modularità è enfatizzata dal nasello sostituibile in tre dimensioni che alza l'appoggio, rispettivamente, di 12, 16 e 19 mm (1/2", 5/8", 3/4"); di serie è montato il supporto basso. Gli accessori sono disponibili presso l'importatore e nel canale e-commerce del produttore, dove compaiono anche i contrappesi da inserire nella pala del calcio per aumentare la massa dell'arma fino a 725 grammi. Una soluzione non certo inedita ma inusuale su un'arma da caccia.
La calciatura adotta il sistema Power Bedding, un brevetto Ruger, che consente di bloccare l'azione e la culatta (realizzata in acciaio 4140 al cromo secondo la tecnica della fusione a cera persa distintiva della produzione Ruger) ad una serie di quattro blocchetti in acciaio inossidabile disposti a "V" e affogati nel polimero. L'ancoraggio è ottenuto mediante le due viti che assicurano anche il blocco porta caricatore; è estremamente stabile e consente di non creare alcun vincolo meccanico tra il calcio e la canna, che quindi è lasciata libera di vibrare con effetti benefici in termini di precisione e di smaltimento del calore. Il collegamento tra i due elementi richiede una chiave dinamometrica in quanto la "coppia" raccomandata è ben specifica e compresa tra 7 e 9 Nm.
Dettagli che fanno la differenza
L'azione porta il conosciuto scatto Marksman Adjustable Trigger, regolabile in quanto a resistenza allo sgancio tra gli estremi di 3 e 5 libbre (1.350 - 2.250 grammi circa) tramite un registro nascosto alla vista; per operare qualsiasi variazione è necessario rimuovere il calcio. Anche il grilletto della Ruger American Rifle dispone di un'appendice (tipo Glock, Savage, Marlin eccetera) che non consente lo sgancio del cane quando questo non sia conseguenza di una corretta trazione del grilletto. La sicura è invece una novità rispetto alla prima generazione dell'arma (dove era a due posizioni) ed è un dispositivo a tre posizioni, accessibile al pollice della mano forte, che permette anche il blocco dell'otturatore quando inserita.
L'otturatore è un bel pezzo in acciaio inossidabile realizzato con centri a controllo numerico e presenta tre tenoni che ne consentono la manovra con uno sbraccio di circa 70°; per agevolare l'estrazione quando sia inserito il nasello alto, in fase di estrazione può rotare di 180°. All'estremità del manubrio, la filettatura permette di sostituire l'oliva, già maggiorata rispetto alla produzione standard.
Sull'azione è applicata una slitta Picatinny per dare la maggiore flessibilità d'impiego nel montaggio del dispositivo da puntamento. La finitura delle parti metalliche è in Cerakote, il trattamento ceramico di recente generazione che offre le migliori performance in termini di resistenza all'usura e sollecitazioni chimiche; solo la slitta Picatinny presenta un più classico trattamento di brunitura.
La canna spunta 508 mm (20"); presenta un profilo semi-pesante e scanalature profonde a spirale che ne riducono la massa e aumentano la superficie così da facilitare il raffreddamento. Alla volata spicca la filettatura (altra novità rispetto alla Gen I) per l'applicazione di accessori; di serie è fornito un freno di bocca radiale che si fa senz'altro apprezzare con le camerature più prestanti. Nel calibro .308 Winchester provato, la rigatura prevede 5 principi con un passo di 1:10". Va segnalato che l'arma viene offerta in una moltitudine di calibri con un'attenzione alle camerature di sviluppo più recente: .204 Ruger (solo nell'edizione commemorativa che, proprio nel 2024, celebra il 75° anniversario dell'azienda), .22 ARC, .223 Remington, .243 Winchester, 6mm ARC, 6mm Creedmoor, 6,5 Grendel, 6,5mm PRC, 7mm PRC, .270 Winchester, 7mm-08, .308 Winchester, .30-06 Springfield, .300 Winchester Magnum, .350 e .400 Legend, .450 Bushmaster.
Un modello, tre declinazioni
Nei mesi immediatamente successivi alla sua presentazione, il modello standard della Ruger American Rifle è stato affiancato da due varianti, che lasciano presagire ulteriori sviluppi come nel caso della prima generazione. Attualmente sono disponibili la Ranch (canna da 16", calciatura Flat Dark Earth e finitura Cerakote Cobalt) e la Predator (canna da 22", calciatura Green e finitura Cerakote Burn Bronze).
Il test di quest'arma, effettuato lo scorso aprile in occasione della Fiera professionale Bignami, ha fornito indicazioni che rafforzano le impressioni maturate in occasione della prova della prima versione. Il prezzo di base è cresciuto considerevolmente ma la Ruger American Rifle Generation II ben rappresenta la generazione di armi in voga in questo periodo in un range di prezzo che sia negli Stati Uniti (729 dollari) sia in Italia (989 euro, prezzo 2024) identifica la fascia economica delle bolt action.
Il comfort di tiro è elevatissimo e la possibilità di effettuare un'ampia gamma di personalizzazioni nella morfologia della calciatura si fa apprezzare. Lo scatto registrabile, il freno di bocca incluso nella dotazione, la finitura in Cerakote sono bonus generalmente associati a prodotti ben più costosi e, nella seconda generazione della carabina Ruger, costituiscono un valore aggiunto non indifferente. In linea con la concorrenza la precisione.
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