di Matteo Brogi
Mrr Bullets Green Hunting: rame puro
Mrr bullets, realtà giovane nel settore del munizionamento ma con Sabatti alle spalle, introduce una nuova serie di palle monoltiche. Tra queste, due allestimenti sono espressamente dedicati alla caccia
Chi mi legge sa che ho una predilezione per il munizionamento atossico. Si tratta di un approccio etico alla caccia confermato da una ormai discreta mole di abbattimenti sia con munizionamento monolitico sia tradizionale: l'esperienza mi ha insegnato che la differenza tra un abbattimento pulito e uno meno efficace la fa sempre – ripeto sempre – il piazzamento del colpo. Seguo quindi con attenzione le evoluzioni del mercato che, per svariate ragioni, al munizionamento privo di piombo sta dedicando molta attenzione. Ho accolto con grande interesse l'ingresso nell'agone di un produttore come Sabatti, che della balistica fa un punto di forza. A Hit ha portato un primo lotto di palle realizzato da Mrr bullets, l'azienda fondata allo scopo. Palle monolitiche, ovviamente, realizzate per tornitura dal pieno. Una scelta quasi obbligata.
Dalla disponibilità di palla lead free è nata l'idea di preparare una cartuccia per la mia Merkel in .30-06 S – ormai la pietra di paragone quando si tratta di testare una nuova cartuccia – e di provarla anche sulla carabina Sabatti Saphire che ho tra le mani e la cui prova è uscita su Caccia Magazine di aprile. L'emergenza sanitaria ha ritardato la realizzazione di tutti i test ma, alla fine, sono riuscito a completare il programma.
Un calibro, tre modelli, sei varianti
Il produttore ha previsto 3 linee, di cui una da caccia (Green hunting), in questo caso disponibile in due varianti: 152 e 167 grani. Così da accontentare la più ampia platea di cacciatori. Le due serie da tiro sono la Sport – disponibile in versione da 152 e 158 grani – e la Long range (160 e 176 grani). Al momento l'offerta prevede il solo calibro .30 (già disponibile) ma, non appena saremo tornati alla normalità e sarà possibile reperire con maggior fortuna la materia prima, sono già previsti nuovi calibri. Si parla di settembre per i 6 - 6,5 - e 7 mm, che sono già in fase di studio.
La palla è realizzata per tornitura, come ho scritto, in rame puro per sfruttare la malleabilità del materiale al fine della migliore espansione. All'apice presenta un foro progressivo, coperto da tip polimerico di colore giallo scuro, che ne facilita il lavoro e l'affungamento lungo quattro inneschi di frattura. La forma esterna ricorda quella di altre realizzazioni contemporanee: la palla è infatti leggermente sottocalibrata e l'ingaggio della rigatura è garantito da tre corone di forzamento che riempiono perfettamente i vuoti della rigatura riducendo al minimo le superfici di contatto, quindi l'attrito, i depositi di rame e l'usura della canna. Una soluzione che permette anche di incrementare la velocità del proiettile a parità di carica. In questo caso, rispetto ad altri prodotti, è stata modificata la forma delle sezioni sotto calibrate che stanno tra le corone di forzamento, troncoconiche e non più cilindriche. Una soluzione che facilita lo spostamento del materiale durante la compressione del proiettile nella rigatura, diminuendo il deposito di residui e migliorando la costanza delle vibrazioni armoniche della canna. Nel disegno dell'ogiva sono inoltre state fatte scelte atte ad avvicinare il baricentro aerodinamico a quello fisico, migliorando così la costanza della traiettoria. Un complesso mix di competenze che hanno portato al brevetto delle soluzioni adottate e dovrebbe portare all'esaltazione della rigatura multiradiale delle carabine Sabatti così come quella delle armi tradizionali.
Il test in poligono
Il primo passo del test è stato quello di ipotizzare la carica giusta. Dopo una serie di aggiustamenti, con l'amico Maurizio siamo arrivati alla dose indicata, che risulta essere molto equilibrata. Con una velocità di 828 m/s e un coefficiente balistico (G1) pari a 0,425 – si ottengono valori di energia e di calo della traiettoria perfettamente in linea con quelli dei caricamenti commerciali.
Nel corso del test in poligono non si può fare molto altro se non valutare la precisione del proiettile. Ed è questo che ho fatto. Ebbene, la Merkel ha dimostrato di apprezzare enormemente il profilo di questa ogiva; la rosata pubblicata di 4 mm è la migliore ottenuta nel corso della sessione; la peggiore è stata di 20 mm, comunque eccellente. Leggermente più larghi (tra 15 e 21 mm) sono risultati i raggruppamenti della carabina Saphire che, nel corso del test di febbraio, aveva prodotto una rosata di 23 mm con munizionamento commerciale. Siamo in un intervallo comunque di eccellenza per quanto riguarda il rendimento di armi da caccia per le quali, il più delle volte, il Moa è considerata una dispersione accettabile. Con la Saphire dotata di canna multiradiale, la velocità media è risultata di 19 m/s superiore, come atteso. È prevedibile che una maggior familiarità con l'arma (e con l'ottica) possa migliorare queste performance che – lo ricordo – non essendo realizzate in morsa risentono di molti elementi soggettivi. L'esame è quindi superato, con lode.
Nota:
La massa è stata rilevata con bilancia elettronica Hornady G2 1500.
La velocità media è stata ricavata da 10 letture effettuate con cronografo Steinert SuperChrono posizionato a 3 metri dalla volata.
Questa rosata di 3 colpi è calcolata misurando i centri dei due colpi più lontani; è stata ottenuta il 21 giugno 2020 presso il TSN di Lastra a Signa (FI) con carabina Merkel RX.Helix calibro .30-06 Springfield alla distanza di 100 metri in appoggio anteriore.
La tabella è stata ricavata utilizzando l'app Swarovski Ballistics.
Ringrazio Ruag Italia per la fornitura di bossoli e Maurizio Pasqualetti per la competenza e la precisione nella realizzazione di una ricarica ai limiti della perfezione.
Tratto dall'articolo pubblicato su Caccia Magazine, agosto 2020.
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