di Matteo Brogi
Montare un'ottica in tre passaggi
Il montaggio dell'ottica è un'operazione apparentemente semplice che richiede alcune competenze e strumenti specifici. La maggioranza dei cacciatori preferisce demandare il compito a un armaiolo capace, scelta assolutamente condivisibile. Ma c'è chi preferisce fare in proprio. Vediamo come
L'operazione di applicazione del cannocchiale alla carabina non richiede competenze straordinarie ma è necessario avere un minimo di manualità e di attrezzi. Queste sono le caratteristiche indispensabili per provvedere in autonomia al montaggio della propria ottica. Se si dispone di questo bagaglio, si può appoggiare l'arma sul rest e iniziare il lavoro.
1. Si comincia dalla basi
Il primo passo è il montaggio delle basi cui si ancoreranno gli anelli. Alcune carabine le portano fresate sull'azione, molte sono già fornite dal produttore di una slitta. Altre ancora sono sprovviste di tutto questo e presentano dei fori filettati che permettono di scegliere tra le numerose proposte disponibili sul mercato.
Qualora la base non sia integrata e solidale all'azione, è utile applicare alle viti una goccia di frenafiletti che garantirà una coppia controllata durante il serraggio e la tenuta dell'accoppiamento nel tempo pur senza effetti permanenti. Il frenafiletti ha pure il pregio di evitare il grippaggio dei componenti, facilitandone lo smontaggio quando necessario. Consiglio di utilizzare un prodotto a resistenza media come il Loctite 242 o il LiquiMoly 3801, entrambi contraddistinti dal colore blu della composizione.
Grande attenzione va riposta nella coppia di serraggio, che deve essere adeguata ai materiali e applicata con una chiave dinamometrica. Nel caso che la scatola di culatta e la slitta siano entrambe d'acciaio, si potrà arrivare a 5,5 Newton metro (50 libbra-forza pollice se si dispone di una scala graduata nel sistema imperiale). Ho però constatato che a questi valori possono cedere le teste delle viti ed è quindi preferibile limitarsi a 3,5 N·m (circa 30 in-lb) che, specie se si è utilizzato il frenafiletti, è un valore più che sufficiente a garantire un serraggio saldo.
La presenza di viti con testa Torx "esalobulare" permette di applicare la coppia richiesta senza correre il rischio di danneggiare sistemi con un'inferiore superficie di lavoro (come per esempio la testa a brugola, che già rappresenta un notevole progresso rispetto alle viti con intaglio a croce).
Una volta completato il montaggio, è buona norma verificare che l'otturatore – che avremo rimosso prima di queste operazioni – scorra correttamente nella sua sede, senza interferenze date dalla presenza di eventuali viti troppo lunghe.
2. Il montaggio degli anelli
Il secondo passo è relativo al montaggio della parte inferiore dell'anello. Il posizionamento del componente sulla base deve essere studiato in maniera tale da favorire il montaggio dell'ottica alla distanza ottimale dall'occhio del tiratore che imbraccia l'arma in maniera naturale. Il punto corretto è legato all'estrazione pupillare specifica dell'ottica al massimo ingrandimento e alla conformazione dell'ottica stessa: oculare, campana dell'obiettivo e torrette impongo delle limitazioni che vanno tenute in considerazione.
Gli anelli devono avere l'altezza minima indispensabile perché la campana non tocchi la canna e tra l'asse della canna e quello dell'ottica non vi siano più di 50 mm. Questo valore va tenuto in considerazione quando si andrà a calcolare la corretta tabella balistica del trinomio arma-cannocchiale-munizione che avremo scelto.
Il serraggio degli anelli dovrà avvenire a una coppia similare a quella utilizzata per la base, con l'accortezza di non superare assolutamente il valore di 3,5 N·m (30 in-lb) qualora uno dei componenti sia realizzato in lega.
I cacciatori più esigenti – e dotati di maggiore manualità – potranno provvedere alla lappatura della superficie interna degli anelli. Il procedimento si realizza con prodotti e strumenti disponibili in commercio e garantisce il perfetto accoppiamento con il tubo dell'ottica. Si tratta di un passaggio utile a ottenere un montaggio di massima precisione ma richiede competenza e consapevolezza.
3. Gli assi devono coincidere
A questo punto si potrà collocare l'ottica sulla porzione inferiore degli anelli e avvitare quella superiore. Si procederà non serrando completamente le viti così da poter posizionare l'ottica nella posizione ideale e procedere poi al controllo del suo perfetto allineamento verticale. Un'ottica montata in maniera obliqua non garantisce la perfetta corrispondenza tra punto di mira e punto d'impatto quando si vada a lavorare sulle torrette per compensare la caduta del proiettile a distanze differenti da quella d'azzeramento.
La verifica della coincidenza tra asse verticale della canna e del reticolo si verifica con apposite livelle: la prima garantisce che l'arma sia perfettamente verticale, la seconda – appoggiata generalmente sul coperchio della torretta superiore – permette di allineare il reticolo.
Una volta che l'allineamento verticale è correttamente eseguito, si provvederà a serrare le viti in maniera incrociata (come per gli pneumatici) con un momento di 2 N·m (circa 20 in-lb). Coppie superiori andrebbero a danneggiare gli anelli – se in lega – e, soprattutto, ovalizzerebbero il tubo dell'ottica, con danni permanenti che possono provocare disfunzioni nel sistema di regolazione micrometrica del reticolo.
Per evitare tensioni irregolari sul tubo dell'ottica è necessario verificare che lo spazio tra la semicirconferenza dell'anello superiore e quella inferiore sia identico a destra e a sinistra, tra l'anello anteriore e il posteriore. I pignoli potranno utilizzare uno spessimetro per conferma. Non si tratta di un'attenzione meramente estetica ma di una buona prassi per evitare tensioni asimmetriche sull'ottica.
Completati questi passaggi, si potrà procedere a un pre-azzeramento del cannocchiale per poi andare in poligono e verificare il lavoro fatto: ne parlo in questo articolo.
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