Il cannocchiale da puntamento Leupold VX-6HD 4-24x52 CDS-TZL3 è stato provato in occasione del test della carabina Kimber Mountain Ascent Skyfall
Il cannocchiale da puntamento Leupold VX-6HD 4-24x52 CDS-TZL3 è stato provato in occasione del test della carabina Kimber Mountain Ascent Skyfall - © Matteo Brogi
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di Matteo Brogi

Leupold VX-6HD 4-24x52 CDS-TZL3: ottica da montagna

Qualità ottica e robustezza sono la cifra distintiva della serie VX-6HD che, in questa variante, raggiunge i ventiquattro ingrandimenti

Al momento del lancio, la serie VX-6HD si poneva al vertice qualitativo della produzione Leupold e il produttore l’annunciava come “the world’s best hunting riflescope”. Un biglietto da visita… impegnativo che ha però trovato riscontro in una serie di cannocchiali da puntamento di eccellente qualità e ha permesso alle ottiche nord-americane di confrontarsi con la migliore produzione europea. Con prezzi, trattandosi di prodotti d’importazione, allineati a quelli dei top di gamma della tradizione di lingua germanica.

Questo allestimento rappresenta l'ottica con maggiori ingrandimenti della gamma VX-6HD
Questo allestimento rappresenta l'ottica con maggiori ingrandimenti della gamma VX-6HD - © Leupold Optics

Su Hunting Log, la rivista dedicata alla caccia sostenibile, non più tardi di un anno e mezzo fa ho provato l’allestimento 3-18x52 che si pone come un all-rounder dedicato alla caccia di selezione. In occasione del test della carabina Kimber Mountain Ascent Skyfall, l’importatore di entrambi i marchi – Paganini – mi ha fornito in prova anche la versione più spinta della serie, un 4-24x52 che ben si adatta a un’arma destinata alla caccia alpina e a chi necessita di un range d’ingrandimenti esteso, una tendenza assecondata o, forse, addirittura sostenuta da molti produttori di ottiche.

Ventiquattro ingrandimenti in un’ottica professionale

Il cannocchiale Leupold VX-6HD 4-24x52 non differisce concettualmente dagli altri prodotti della gamma (1-6x24, 2-12x42, 3-18x44, 3-18x50, 3-18x56) ed è caratterizzato da un elevato livello di trasmissione della luce in virtù di lenti ad alta definizione al fluoruro di calcio (prive quindi degli inquinanti piombo e arsenico) e dell’architettura Professional-grade optical system dedicata al top della gamma dal produttore statunitense.

La campana dell'obiettivo porta la classica ghiera dorata caratterizzante la produzione Leupold
La campana dell'obiettivo porta la classica ghiera dorata caratterizzante la produzione Leupold - © Matteo Brogi

Per quanto riguarda i trattamenti delle lenti, il 4-24x52 adotta il Twilight Max HD Light Management System, con trattamenti multi-strato di alta qualità che favoriscono le osservazioni in condizioni crepuscolari ma con ottime performance anche in contesti contraddistinti da luce forte e riflessi, dove eccelle nella riduzione delle riflessioni interne (prima causa di assorbimento della luminosità). Le lenti esterne presentano una finitura idrofobica permanente (Guard-ion), brevetto Leupold, che impedisce tanto l’adesione delle molecole d’acqua in condizioni con meteo avverso quanto di ogni altra sostanza in grado di modificare l'incisione e il contrasto dell'immagine restituita dallo schema ottico. Una gamma di soluzioni molto performanti che massimizzano la visibilità in tutto lo spettro della luce visibile, garantiscono una resa cromatica realistica e un’incisione elevata in ogni condizione operativa.

Leupold VX-6HD 4-24x52 CDS-TZL3: il tubo è da 34 mm

La struttura dell’ottica si avvale di un tubo da 34 millimetri in alluminio aeronautico 6061-T6 sigillato e riempito di gas inerte, una miscela di argon e krypton, la miglior combinazione possibile per contrastare gli sbalzi termici secondo gli studi Leupold. Gli oculari sono protetti da tappi flip-up Alumina con chiusura magnetica da montare all’occorrenza (sono assenti nelle fotografie a corredo di questo articolo).

La torretta dell’alzo è del tipo CDS-TZL3, personalizzabile, azzerabile e con sistema di blocco
La torretta dell’alzo è del tipo CDS-TZL3, personalizzabile, azzerabile e con sistema di blocco - © Matteo Brogi

Il reticolo è posizionato sul secondo piano focale, come da tradizione venatoria, ed è disponibile in numerose varianti, tra le quali il produttore ha in assortimento i modelli Firedot Duplex, la rivisitazione del classico German 4, e TMoa. Presenta in ogni caso un punto rosso centrale illuminato regolabile per intensità mediante ripetute pressioni del pulsante posto sulla torretta di sinistra; otto sono i livelli disponibili che garantiscono, in abbinamento alla batteria CR2032 che alimenta l’elettronica, un’autonomia che spazia tra le 300 e le 1.600 ore di funzionamento. Una specifica funzione denominata Electronic Level – attivabile dall’utente mediante la pressione prolungata del pulsante di accensione del punto centrale – fa sì che il reticolo lampeggi quando il cannocchiale sia inclinato di più di un grado rispetto all’asse verticale, favorendo in questo modo il montaggio e, in fase operativa, il corretto ingaggio del selvatico.

La terza torretta porta il pulsante per l'attivazione e la regolazione del pnto rosso centrale e la ghiera per la correzione del difetto di parallasse
La terza torretta porta il pulsante per l'attivazione e la regolazione del pnto rosso centrale e la ghiera per la correzione del difetto di parallasse - © Matteo Brogi

Torretta balistica personalizzabile

La regolazione del punto d’impatto avviene a passi di un quarto di Moa in un intervallo totale di 75 Moa, ovvero 22 Mil, su entrambi gli assi. La torretta dell’alzo è del tipo CDS-TZL3; la sigla CDS (Custom dial system) indica che la stessa è customizzabile mentre la sigla TZL3 identifica la presenza del dispositivo di azzeramento (Zero lock) e la possibilità di attuare le regolazioni del punto d’impatto mediante tre complete rotazioni della ghiera; questo sistema è dotato di un indicatore integrato delle rotazioni, di facile lettura. Quando la torretta ruota, l'anello indicatore, contrassegnato con incrementi in Moa, si muove verso l'alto e verso il basso e si allinea con il segno di indice statico sul collare esterno. Sulla terza torretta è presente la ghiera per la regolazione del difetto di parallasse, indispensabile su un’ottica dedicata al tiro a lunga distanza.

La regolazione del punto d'impatto avviene a passi di un quarto di Moa (circa un centimetro a 100 metri) in un intervallo di 75 Moa
La regolazione del punto d'impatto avviene a passi di un quarto di Moa (circa un centimetro a 100 metri) in un intervallo di 75 Moa - © Matteo Brogi

Una volta azzerata l'ottica alla distanza prescelta, il corretto riposizionamento del cappuccio di copertura stabilisce lo "zero" e il pulsante ZeroLock (disponibile anche sul registro della deriva) fa sì che la rotazione della torretta non possa essere involontaria. La torretta balistica, peraltro, può essere sostituita da quella personalizzata offerta gratuitamente da Leupold: comunicando i dati del caricamento selezionato, il produttore spedirà all'acquirente la copertura personalizzata, che terrà conto di calibro, tipologia e peso di palla, coefficiente balistico, velocità e distanza dell'ottica dall'asse della canna in condizioni ambientali standard.

Un indice permette di visualizzare quanti giri della torretta siano stati attuati: la stessa permette infatti tre rotazioni complete
Un indice permette di visualizzare quanti giri della torretta siano stati attuati: la stessa permette infatti tre rotazioni complete - © Matteo Brogi

L'oculare dispone del classico registro per la correzione diottrica e della ghiera per la variazione del fattore d'ingrandimento; un risalto, posto alla metà dell'intervallo di rotazione, favorisce il montaggio della throw lever in dotazione, utile per agevolarne la rotazione.

Sull'oculare, d'impostazione americana, sono disposte le ghiere per la correzione del difetto diottrico e la variazione del rapporto d'ingrandimento. Sul risalto è possibile applicare una leva che facilita la rotazione
Sull'oculare, d'impostazione americana, sono disposte le ghiere per la correzione del difetto diottrico e la variazione del rapporto d'ingrandimento. Sul risalto è possibile applicare una leva che facilita la rotazione - © Matteo Brogi

Il produttore ha annunciato allo Shot Show il lancio della Gen 2 di questa sua linea di ottiche che porterà alcune novità (come la torretta CDS-SZL2) ma inevitabilmente inciderà sul prezzo del prodotto.

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