di Matteo Brogi
Leica Geovid Pro 8x32, il bino-telemetro compatto
Otto ingrandimenti, ma possono essere dieci. E, soprattutto, lenti da 32 millimetri: il nuovo bino-telemetro Geovid Pro 32 di Leica è uno strumento che si fa apprezzare per un comparto ottico di eccellente qualità, una telemetria raffinata, dimensioni compatte e leggerezza
Quando si parla di telemetria, è impossibile prescindere da Leica - marchio che per primo ha sviluppato un bino-telemetro (ha festeggiato il trentesimo anniversario nel 2020) e al momento ha a catalogo un'offerta che definire completa è riduttivo. La sua proposta comprende infatti i tre telemetri compatti della linea Rangemaster (CRF 3500.COM, CRF 2800.COM, CRF 2400-R) e addirittura 12 bino-telemetri nelle gamme Geovid R (8 e 10 ingrandimenti con lenti da 42 e 56 mm), Geovid HD-R 2700 (8x42, 10x42 e 8x56), Geovid 3200.COM (8x42, 10x42 e 8x56) e Geovid Pro 32 (8 e 10 ingrandimenti). E al prossimo Shot Show (17-20 gennaio 2023) sono previste nuove presentazioni...
Una solida base di partenza
La gamma Geovid Pro 32, come già lascia intendere la sigla che la definisce, fa delle dimensioni contenute e del peso ridotto i propri punti di forza; i tubi-obiettivo da 32 millimetri e lo scafo, in magnesio gommato, hanno permesso di presentare un'alternativa sostanzialmente inedita a chi necessiti delle prestazioni top associate alle produzioni Leica in uno strumento compatto, leggero, maneggevole, che si impugna bene senza gravare sul collo o sulle spalle, nello zaino.
Lo strumento si basa sul sistema Perger-Porro, a ponte aperto, con prismi dotati di rivestimento a correzione di fase P40. Monta lenti ad alta definizione che - associate ai trattamenti HDC multistrato (high durability coating) e AquaDura, antiacqua e antisporco - garantiscono una trasmissione luminosa dell 91%, colori fedeli, ottima luminosità e un'eccellente qualità complessiva dell'immagine, sempre incisa dal centro ai bordi del campo inquadrato.
La messa a fuoco (a partire da 5 metri) è consentita da una ghiera centrale dal movimento particolarmente fluido. Entrambi gli oculari - dotati di conchiglia estraibile - sono forniti di ghiera di regolazione che permette la regolazione diottrica in un intervallo di 8 diottrie (4 in negativo e altrettante in positivo). L'angolo di campo, nell'allestimento a 8 ingrandimenti provato, è pari a 7 gradi.
30 anni di telemetria
Inevitabilmente i Geovid Pro 32 - disponibili nelle varianti 8x32 e 10x32 - concentrano tutta la tecnologia di ultima generazione del produttore tedesco per quanto riguarda la telemetria. Dispongono di un laser di classe 1 in grado di misurare distanze fino a 2.300 metri (2.500 iarde) in modo affidabile e rapido (0,3 secondi al massimo) su bersagli ad alta riflettanza. Fino alla distanza di 180 metri garantiscono una tolleranza di misurazione particolarmente bassa di +/- 0,23 metri, un metro fino alla distanza di 400 metri e dello 0,5% fino alla portata limite dello strumento. Il sistema è alimentato da una batteria CR2 che promette circa 2.000 letture.
Il setup del Geovid Pro 32 parte dall'elaborazione della corretta curva balistica in funzione della cartuccia impiegata mediante la app Leica Ballistics che - installata in un dispositivo smart - consente di elaborare e memorizzare i propri profili balistici. Una volta che sia stata completata questa operazione preliminare, si potrà trasferire al bino-telemetro le informazioni mediante la connessione Bluetooth integrata. L'app di Leica permette inoltre di controllare il dispositivo a distanza e di effettuare gli aggiornamenti del firmware forniti dal produttore.
Valori compensati
A questo punto interviene il software Applied Ballistics - caricato sul bino-telemetro - che, interfacciando la curva balistica precaricata con i parametri ambientali calcolati dai sensori interni (temperatura, pressione atmosferica, angolo di sito) calcola con precisione i valori di correzione per compensare la traiettoria del proiettile fino a 800 metri. La versione Elite del software, a pagamento, permette di estendere questo limite fino alla portata utile del telemetro.
Le informazioni vengono restituite nel display led alla semplice pressione del pulsante-interruttore su un'unica riga in grado di presentare in successione la distanza lineare, la distanza compensata (EHR distanza orizzontale equivalente) e la variazione da applicare alla torretta dell'alzo dell'ottica. Fornendo allo strumento i dati necessari, si può ricavare anche la variazione della deriva. In questo caso si possono inserire manualmente velocità e direzione del vento oppure interfacciando il Geovid Pro con strumenti esterni come l'anemometro Kestrel di Nielsen-Kellermann o il Foretrex Gps di Garmin (tramite Bluetooth).
Il bonus: la funzione LPT
Ma non basta. Grazie alla presenza di una bussola interna e alla funzione LPT (Leica ProTrack), il Geovid Pro condivide le esatte coordinate Gps del selvatico in base alla più recente distanza misurata e guida il cacciatore direttamente sull'Anschuss interfacciandosi con l'applicazione di Leica. L'app indica, sullo smartphone, la direzione da seguire ma - se è disponibile la connessione di rete - si può utilizzare Google Maps o Base Map, un'applicazione molto funzionale elaborata negli Usa proprio per le esigenze venatorie.
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