di Matteo Brogi
GERMANIA - Die Drückjagd des Jahres 2022
Una carabina (il prototipo della Savage Impulse di prossima presentazione), un cannocchiale da battuta (il Leupold VX5 HD 1-5x24) e una cartuccia atossica (la Hornady International Ecx) di produzione nord americana per partecipare a uno degli eventi più classici della tradizione venatoria del centro Europa: la Drückjagd des Jahres edizione 2022
Die Drückjagd des Jahres (la cacciata dell'anno) è il nome di un evento ormai popolare in Germania che, tra la fine di novembre e l'inizio di dicembre, coinvolge oltre un centinaio di cacciatori - per non parlare di cani, canai, battitori e recuperatori - nel Meclemburgo-Pomerania anteriore, in Germania. È organizzata nelle foreste della famiglia Reilmann che si estendono per oltre mille ettari nell'estremo nord della Germania, a pochi chilometri dal Baltico e dal confine polacco.
L'occasione di partecipare a questo evento mi è stata offerta da Savage arms, Leupold e Hornady - tre storici produttori americani che hanno approfittato dell'evento per invitare un ristretto numero di giornalisti europei e far loro effettuare un test della rispettiva produzione più recente.
A un giorno in poligono per la taratura delle armi, al Deva Schießstand di Berlino, sono seguiti due giorni di caccia. In battuta, per la precisione, secondo i principi della caccia "a spinta" di ispirazione mitteleuropea. Si potevano prelevare cervi, daini, caprioli, cinghiali e tutti i predatori concessi dal calendario venatorio tedesco. Tre giorni in cui ho potuto approfondire la conoscenza di prodotti in parte conosciuti, in parte meno.
La cacciata è stata organizzata dai rampolli della famiglia Reilmann, Paul e Gerold, che nonostante la giovanissima età sono protagonisti popolari nella narrazione venatoria in lingua tedesca, conosciuti anche all'estero come Hunter brothers.
L'attrezzatura che mi è stata fornita per l'occasione consiste in un'ottica Leupold VX5 HD 1-5x24, perfetto complemento per la caccia in battuta, il munizionamento Hornady International Ecx (novità Hornady 2022 nel settore del munizionamento atossico insieme alla palla Cx) e una carabina straight-pull Impulse di Savage in un allestimento nuovissimo che non posso svelare fino alla presentazione ufficiale, che presumibilmente avverrà a Las Vegas allo Shot show 2023. Questo è il motivo per cui l'arma è solo parzialmente visibile nelle fotografie.
Germania: cacciatori in crescita
In Germania, la caccia sta vivendo una stagione esaltante. I 397.414 cacciatori attivi a marzo 2020 sono un numero che non differisce sostanzialmente rispetto all'odierna situazione più realistica in Italia ed è un dato in continua crescita. Il 2020 ha registrato un incremento di 8.900 unità rispetto all'anno precedente, il totale è superiore di 75.700 unità rispetto al 1990.
Se pensiamo che in Italia, nel 1990, c'erano 1.446.935 cacciatori, dato Istat, che l'ultima stima (ormai datata di qualche anno) parlava di 750.000 porti d'arma in essere, e che attualmente perdiamo qualcosa tra il 5 e il 10% anno su anno, è piuttosto chiaro come le prospettive di medio periodo siano molto differenti tra i due Paesi. Ben differente anche la partecipazione femminile: in Germania, le cacciatrici sono il 7% del totale, dato sostenuto da una copiosa partecipazione del sesso femminile ai corsi di formazione per cacciatori: quasi il 25%.
Nuove tendenze che si rafforzano
Venendo ai miei ospiti, mi colpisce che per il terzo evento di fila cui sono invitato - sempre in nord Europa, per la verità - venga presentata una cartuccia atossica. Stavolta addirittura in una caccia in battuta, con cani, canai e battitori che spingono gli animali verso le poste e si aggirano tra queste - perfettamente identificabili grazie all'abbigliamento orange safety.
Mentre qua in Italia continuiamo a discorrere della supposta non tossicità del piombo, della sua inefficacia in termini di balistica terminale, di rimbalzi e quant'altro, nel resto del mondo hanno affrontato e risolto il tema in maniera pragmatica, con poche polemiche e tanta responsabilità nei confronti della sicurezza e della salubrità delle carni. La strenua difesa del piombo - nonostante quanto urlino anche le associazioni venatorie europee - è una battaglia di retroguardia che ci condanna, ancora una volta, a rincorrere chi sta facendo cultura venatoria e sta scrivendo il futuro della nostra passione.
I due giorni di caccia sono iniziatiti nella stessa identica maniera, con una riunione di buon mattino in cui sono state confermate le condotte di sicurezza e identificati i selvatici prelevabili:
- cervi: piccoli, femmine e maschi con palco da 3 punte per stanga;
- daini: piccoli, femmine ma solo se in presenza del piccolo (dopo l'abbattimento dello stesso);
- caprioli: piccoli e femmine;
- cinghiali fino a 60 chilogrammi (peso pieno), sono vietate le femmine accompagnate dai piccoli; oltre i 60 chili sono ammessi solo maschi;
- predatori consentiti dalla legge.
In battuta, ma il prelievo è sempre selettivo
Il piano di prelievo è rigido (vabbè, siamo in Germania, cos'altro dovremmo aspettarci?) e piuttosto complicato: fa probabilmente perdere qualche occasione di tiro ma induce a una riflessività che non è inopportuna neppure nella caccia in battuta. Per la verità, piuttosto che di battuta, dovremmo parlare di caccia a spinta dove un numero ridottissimo di ausiliari - per lo più di gamba corta - smuove i selvatici senza creare un eccessivo disturbo e, soprattutto, riducendone lo stress a tutto beneficio della qualità delle carni e delle opportunità di tiro.
La caccia inizia nel momento in cui si raggiunge l'altana e termina inderogabilmente all'ora prefissata. Le 13 il primo giorno, le 12:30 il secondo. Nessun corno o messaggio radio (Dio sia lodato) a squarciare il silenzio del bosco. All'ora prefissata si scarica e si può abbandonare l'altana per raggiungere i selvatici abbattuti e portarli, se la mole lo consente, dove potranno essere caricati su pickup, fuoristrada e trattori che a termine battuta fanno il giro delle poste per raccoglierli.
I responsabili della braccata fanno il giro per recuperare i postaioli e raccogliere informazioni su eventuali selvatici feriti. Viene analizzato ogni colpo, con il cacciatore che ha la responsabilità di segnalare il punto in cui ha sparato al selvatico e la sua direzione. Segue il lavoro dei recuperatori che controllano l'esito di ciascun tiro con i cani da traccia.
Si spara tanto (quasi tutti)
Le mie due giornate di caccia non sono state baciate dalla fortuna. Di cinghiali non ne ho visti, se non qualche ombra nel folto della foresta, così come di caprioli. Ho contato tre cervi coronati, in gruppo, stupendi nel loro incedere superbo. E una miriade di daini: maschi e femmine. Niente piccoli. Così il prototipo della mia Impulse non ha potuto far sentire la sua voce. Altri sono stati più fortunati di me e hanno permesso di preparare un tableau (Strecke legen) di un'ottantina di animali il primo giorno, prevalentemente daini, e di una quarantina il secondo, prevalentemente cinghiali.
La numerosità degli abbattimenti di dama dama nella prima battuta ha portato all'eliminazione della specie dall'elenco delle specie cacciabili della seconda giornata. Peccato, nel corso della successiva battuta si sono avvicinate alla mia altana, in momenti successivi, due coppie costituite da piccolo e madre. Gli inglesi in questo caso si appellano alla cosiddetta legge di Murphy, c'è chi impreca contro la sfortuna, io ho fatto sforzo di cavalleria e ho ribadito, fino a sera, che Jagd ist Jagd e bisogna sempre accettare ciò che la sorte ci porta in dono.
Accompagnato al luogo che sarà teatro dello Strecke legen, ho assistito al termine di ciascuna giornata di caccia a un raro spettacolo di maestria organizzativa nella fascettatura, eviscerazione, prelievo dei campioni da analizzare e collocazione delle carcasse - in un ordine maniacale - su quel materasso di rami d'abete che è teatro degli onori finali, enfatizzati dal suono del corno e dalla consegna del bruch ai cacciatori che hanno prelevato.
Considerazioni finali sull'attrezzatura
Difficile dire che la Impulse sia una carabina "bella" secondo i canoni estetici del nostro caro vecchio mondo. Eppure è un'arma che ho apprezzato moltissimo, specie per la rapidità della ripetizione. Non è forse il pezzo da esibire con maggiore orgoglio in rastrelliera o con cui andare a un concorso di bellezza ma, se spostiamo la valutazione sulla sua efficacia, sul lavoro cui è destinata, ebbene, siamo nel campo dell'eccellenza. Ne ho già scritto dopo il test in poligono della variante Predator e confermo l'ottima opinione che espressi all'epoca. Esaltata, stavolta, da un allestimento che in battuta ha addirittura qualche carta in più da giocarsi. Ne riparlerò a gennaio, dopo la presentazione.
Quanto all'ottica, non posso fare altro che ribadire come la serie VX5 rappresenti un'opzione di eccellente qualità nel settore intermedio di prezzo. Il cannocchiale da battuta 1-5x24 è perfetto nelle occasioni in cui si può ipotizzare qualche tiro più lungo e meditato.
Infine, per la cartuccia Hornady International Ecx cito quanto ho pubblicato recentemente:
«Quando il colpo è stato piazzato in cassa [...] gli animali sono caduti sull'Anschuss o hanno percorso una trentina di metri al massimo prima di cadere. I danni alla spoglia sono risultati tra modesti e moderati. Sempre presente il foro di egresso con conseguente sviluppo di una traccia ematica da sfruttare nel caso di un recupero».
Non ho altro da aggiungere se non una sincera invidia per un mondo che sa organizzare battute impegnative, con un elevato numero di partecipanti, nel rispetto della sicurezza e di quelle regole comportamentali che fanno dell'esercizio venatorio un reale elemento di gestione della fauna selvatica.
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