di Matteo Brogi
Garmin Xero C1 Pro: il cronografo balistico radar
Semplicità d’uso e di gestione sono le caratteristiche principali che affiancano l’affidabilità del nuovo cronografo radar Xero C1 Pro prodotto da Garmin
Non mi stanco mai di ripeterlo: la determinazione della velocità iniziale del proiettile e la sua massa reale sono elementi indispensabili per costruire una tabella balistica veritiera e aumentare le probabilità di successo a caccia. Di più, si tratta di un momento imprescindibile per affrontare lo sforzo venatorio con responsabilità e rispetto della deontologia del cacciatore moderno. È questo il motivo per cui ogni test pubblicato su Hunting Log è accompagnato dai dati reali del munizionamento impiegato: come insegna l’esperienza, infatti, è frequente che vi sia una differenza sostanziale tra i dati dichiarati dal produttore della cartuccia (rilevati in condizioni di fabbrica) e quelli rilevati con la specifica carabina e nelle specifiche condizioni di tiro. Differenza che può tramutarsi – se significativa – in variazioni del punto d’impatto stimato quando si spari a distanze differenti da quella d’azzeramento.
Nel corso della mia esperienza di tester ho utilizzato una vasta tipologia di cronografi balistici, da quelli acustici a quelli ottici, da quelli magnetici ai più moderni strumenti radar. Ed è a quest’ultima categoria che appartiene il prodotto di Garmin, presentato su Hunting Log al momento del lancio sul mercato italiano, lo scorso aprile. Un cronografo che sulla carta rivoluziona il settore.
La precisione della tecnologia radar
Il cronografo balistico Garmin Xero C1 Pro, come premesso, sfrutta la tecnologia di rilevamento radar che è stata anticipata sul mercato civile pochi anni fa da Labradar. Si tratta di uno strumento compatto, leggero, dal funzionamento intuitivo ma non per questo approssimativo, anzi. Il dato restituito è al decimale e la precisione dichiarata nell’uso con l’arma lunga a fuoco è contenuta nello 0,1% a cavallo della velocità effettiva del proiettile; un valore che non incide sulla determinazione del punto d’impatto a tutte le distanze venatorie e del tiro sportivo.
Il cronografo Garmin porta sulla parte superiore i quattro tasti necessari alla sua operatività e alla selezione delle impostazioni fornite dal menu e, sulla parte posteriore, sempre a vista del tiratore, uno schermo Lcd transflettivo antiriflesso, illuminabile, monocromatico. Evidenzia una serie di dati selezionabili da parte dell’utente secondo le proprie esigenze. In condizioni di fabbrica sono presenti, oltre alle indicazioni operative, i campi necessari alle operazioni che sovrintendono alla costruzione della tabella balistica, quindi: velocità del colpo più recente, velocità minima/massima/media. Altri dati disponibili sono la deviazione dalla media, la deviazione standard e l’extreme spread, la differenza massima delle velocità registrate nella sessione. Inserendo la massa del proiettile (funzione Pro), il sistema calcola automaticamente l’energia cinetica reale.
Per la carabina ma non solo
La lettura della velocità è garantita, per le carabine, entro il limite dei 1.524 m/s, compatibile con tutti i calibri e i caricamenti commerciali. Il dispositivo, per restituire la lettura, necessita che il proiettile compia un tragitto di almeno 20 metri dalla volata e deve essere posizionato a una distanza compresa tra 15 e 35 cm dall’arma, tra 15 e 35 cm dietro la volata. Una volta acceso, lo Xero C1 Pro verifica automaticamente l'eventuale presenza di interferenze da altri radar e seleziona una frequenza pulita; di queste operazioni l’operatore neppure si accorge: dovrà semplicemente attivare una nuova sessione di tiro per trovarsi in modalità registrazione.
Apposite modalità permettono di monitorare la velocità di archi e balestre, pistole e revolver, armi ad aria compressa, dispositivi softair e tutta una serie di altri strumenti (che affluiscono in un menu generico) che spaziano dalla fionda all’arma ad avancarica. Per la rilevazione dei proiettili sparati da pistole, archi e strumenti ad aria compressa cambia solo la modalità di rilevazione: il cronografo va infatti posizionato sotto alla volata e la precisione scende allo 0,4% della velocità reale. Stiamo comunque parlando di un margine d’errore limitatissimo.
Garmin Xero C1 Pro: massima semplicità d’uso
L’impiego tramite il menu è semplice, supportato dalla batteria interna agli ioni di litio, ricaricabile e non sostituibile, che ha la capacità di registrare fino a 20.000 colpi o sei ore di funzionamento ininterrotto. La ricarica è favorita dalla porta Usb-C, posta sotto il cappuccio tropicalizzato, che funge anche da interfaccia con un computer esterno mediante l’applicazione Garmin Express.
La connettività è però sostenuta anche dalla tecnologia Bluetooth che permette l’accoppiamento – in questo caso mediante l’app Garmin Shot View – a un dispositivo smart. Si tratta sicuramente della via più semplice per effettuare eventuali aggiornamenti firmware e per analizzare (dopo averli sincronizzati) i colpi e i dati di ogni sessione di tiro. Si possono memorizzare fino a 50 sessioni da 100 colpi ciascuna prima che il dispositivo debba necessariamente essere sincronizzato con il dispositivo smart. Tramite app, si possono anche inserire note e commenti sulla sessione e sui singoli colpi.
Il test in due fasi
Ho effettuato il test del Garmin in due fasi. Nella prima ho valutato la funzionalità dello strumento e la sua semplicità d’uso in occasione della prova della carabina Haenel Jaeger 10 pubblicata recentemente. Ebbene, lo Xero C1 Pro è uno strumento facile da gestire sulla linea di tiro, rapido da predisporre e attivare. Le informazioni che fornisce sono innumerevoli e l’interfaccia con l’applicazione favorisce l’impiego professionale così come l’archiviazione dei dati. Ho trovato un po’ scuro e scarsamente contrastato il monitor nelle fasi d’impostazione dove, necessariamente, le scritte sono più piccole. In fase operativa, tutti i campi sono facilmente leggibili.
Il grande pregio del Garmin Xero C1 Pro, rispetto ad altri strumenti commerciali, è la possibilità di effettuare più operazioni in contemporanea, quindi sia la rilevazione della velocità del proiettile sia l’azzeramento dell’ottica, in quanto non grava sulla volata e non modifica l’assetto dell’arma. Un pregio che permette di risparmiare tempo e denaro in fase di taratura.
Nella seconda parte del test ho voluto confrontare le letture del Garmin con quelle del cronografo balistico Magnetospeed V3 che da tempo utilizzo per tutti i miei test. I risultati sono sorprendenti perché, sparando con la carabina Sabatti Rover Pathfinder in occasione della taratura del termico Pulsar Thermion 2 LRF con munizioni Winchester Deer Season Copper Impact XP, di cui scriverò, ho riscontrato una differenza sulla media di tre colpi di 1 m/s (818 m/s con il Garmin e 819 m/s con il Magnetospeed). Sensazionale.
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