di Matteo Brogi
Conquest V4: il cannocchiale entry-level di Zeiss
Di semplificazioni, rispetto ai modelli al top della gamma Zeiss, non ne mancano. Ma la gamma Conquest V4 - in questo caso nell'allestimento 3-12x56 - conserva le caratteristiche necessarie a un'ottica funzionale in vari contesti venatori. Su tutte, un'indiscussa qualità ottica
Lanciata ormai qualche tempo fa allo Shot Show di Las Vegas - ricorre in questi giorni il sesto anniversario - la gamma Conquest V4 di Zeiss va a coprire il segmento entry level che, solo pochi anni fa, il produttore tedesco presidiava con la linea Terra. Un progetto - quello di Terra - che mirava ai cacciatori dal budget più contenuto, con ottiche dalla fattura semplice. Troppo, per un'azienda del blasone di Zeiss. Anche i grandi sbagliano, a volte. Ed è così che lo storico marchio fondato nel 1846 a Jena ha deciso di riformulare la proposta con prodotti all'altezza della sua tradizione e, quel che è più importante, delle aspettative dei suoi cultori.
Oggi la gamma di ottiche venatorie da puntamento Zeiss - tralasciando i modelli ibridi LRS più pensati per il tiro - è articolata in due serie di punta (V8, Victory HT), una intermedia (Conquest V6) e una d'accesso che, cancellata l'esperienza Terra, si ispira alla filosofia della Conquest, pur semplificandola. Così da ridurre la complessità delle lavorazioni e contenere il prezzo finale del cannocchiale in armeria senza infierire su qualità ottica, robustezza e funzionalità. Doti che è lecito pretendere da un prodotto a marchio Zeiss.
Zeiss Conquest V4: la semplificazione impone dei sacrifici
La gamma Conquest V4 è articolata in cinque proposte che spaziano dalla classica ottica da battuta 1-4x24 a un all-rounder 3-12x56, due cannocchiali per la caccia alpina (4-16x44 e 4-16x50) e uno per il tiro a lunga distanza (6-24x50). Un'offerta ampia che può accontentare qualsiasi cacciatore esigente senza costringerlo a un eccessivo sacrificio finanziario. Pur ispirandosi alla linea V6 a sei ingrandimenti, la Conquest V4 presenta alcune semplificazioni quali una minore trasmissione luminosa delle lenti (90% contro 92%), l'assenza del regolatore della parallasse (nelle ottiche 1-4x24, 3-12x56 e 4-16x44), una zoom ratio 1:4x e reticolo con dot illuminato solo su richiesta. Per effettuare ulteriori economie, i Conquest V4 sono realizzati in Giappone e non in Germania.
Zeiss Conquest V4: i punti di forza
Non mancano però, a onor del vero, caratteristiche al top della produzione venatoria Zeiss, quali i trattamenti superficiali T* e LocuTec, quest'ultimo in grado di facilitare la pulizia delle lenti esterne. La sofisticata meccanica permette di regolare il punto d'impatto a passi di un quarto di Moa, caratteristica generalmente presente su ottiche di fascia superiore; costruzione e trattamenti superficiali non hanno niente da invidiare al top della produzione Zeiss.
In occasione di una giornata di test presso l'importatore Bignami, ho provato la versione base dell'ottica all-rounder per eccellenza, la variante 3-12x56, che a una lente frontale di ampio diametro, ideale nell'impiego crepuscolare, affianca un intervallo di ingrandimenti ottimale per la maggior parte degli impieghi venatori.
Il telaio è realizzato in lega e protetto da una anodizzazione gradevole al tatto, resistente alle più gravose sollecitazioni meccaniche e chimiche. Anche per la serie Conquest V4 Zeiss impone le esigenti attività di test cui sottopone il resto della produzione: sollecitazioni agli urti fino a 1,5 G (che ne garantisce l'impiego anche con i calibri Weatherby Magnum), resistenza allo shock termico all'interno dell'ampio intervallo di operatività e ai contesti più difficili (con la prova per 24 ore in nebbia salina). All'interno del telaio, sigillato, è presente azoto per evitare l'appannamento delle lenti.
Un classico europeo
Il disegno di questo cannocchiale è di tipico stampo europeo. L'oculare porta la ghiera per la regolazione degli ingrandimenti e quella per la registrazione diottrica, possibile tra +2 e -3 diottrie. Il tubo da 30 millimetri porta le torrette per l'alzo e la deriva protette da coperchi in materiale plastico (altra semplificazione rispetto al top di gamma). Ogni click, come anticipato, sposta il punto d'impatto di un quarto di Moa in un range di 285 click (200 centimetri a 100 metri); più che sufficiente per l'impiego tipico del prodotto.
Manca la torretta per la regolazione della parallasse, regolata "d'ufficio" a 100 yarde (91,4 metri); un sacrificio doloroso ma indispensabile in chiave di contenimento del prezzo finale. Il reticolo è lo standard Zeiss tipo 20 (stile German 4) ma - con un sovrapprezzo di 100 euro - è possibile acquistare lo stesso cannocchiale con reticolo illuminato #60 (1.329 euro - prezzo 2024). Per il 3-12x non sono disponibili le torrette balistiche, in opzione insieme a una più ampia varietà di reticoli per le ottiche con più ingrandimenti.
Parola d'ordine: risparmio
Il Conquest V4 è un cannocchiale che assolve egregiamente il suo compito e merita un plauso per robustezza meccanica e qualità delle lenti; ha tutto quello che è lecito pretendere da un'ottica di qualità con l'eccezione della regolazione della parallasse, una caratteristica che reputo importante anche se non essenziale per molti. Dalla sua ha un prezzo che, per gli standard Zeiss, è decisamente abbordabile; a mo' di confronto, i modelli Conquest V6 3-18x50 e RS V8 2,8-20x56, paragonabili per destinazione e luminosità, costano rispettivamente 2.259 e 3.739 euro (prezzi 2024).
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