L'energia residuale al momento dell'impatto con il selvatico è un elemento fondamentale perché il proiettile lavori correttamente. Ma non è l'unico parametro da considerare
L'energia residuale al momento dell'impatto con il selvatico è un elemento fondamentale perché il proiettile lavori correttamente. Ma non è l'unico parametro da considerare - © Hornady media center
Pubblicato il in Tecnica
di Matteo Brogi

Come funziona un proiettile da caccia

La balistica terminale studia le interazioni fra il proiettile e il bersaglio al momento dell'impatto e negli istanti successivi. La conoscenza dei principi che la governano è indispensabile per scegliere con consapevolezza il proiettile più adeguato alla caccia che si pratica. Se il piazzamento del colpo in un punto vitale è fondamentale, anche la scelta del proiettile è importantissima per determinare l'efficacia della propria azione

Che la si definisca potere di arresto o stopping power, terminologie ora desuete, o killing power – concetto più moderno e, anche se parzialmente differente, preferibile – l'efficacia dell'azione di caccia è condizionata da molti fattori. Dell'energia cinetica del proiettile, l'unico dato misurabile scientificamente, ho scritto in questo articolo. Gli altri, più complessi da determinare in via preventiva, includono il piazzamento del colpo e l'effettivo lavoro del proiettile nel corpo del selvatico. Lo scopo è di abbatterlo in maniera istantanea per evitare che soffra e "allunghi", rendendo necessaria una più complessa operazione di recupero.

Preliminare a qualsiasi considerazione sull'efficacia di un determinato munizionamento è il corretto piazzamento del colpo. Deve avvenire nella cassa toracica così da interessare gli organi vitali del selvatico
Preliminare a qualsiasi considerazione sull'efficacia di un determinato munizionamento è il corretto piazzamento del colpo. Deve avvenire nella cassa toracica così da interessare gli organi vitali del selvatico - © Matteo Brogi

La ricerca del punto vitale

Le considerazioni che seguono prevedono che il colpo sia stato piazzato correttamente nella cassa toracica, l'area che protegge gli organi vitali del selvatico. Qualcuno considera funzionali anche i colpi al collo o alla testa ma, a mio parere, vanno assolutamente evitati in quanto sono spesso causa di ferimenti e conseguenti menomazioni che portano a una porte lenta del selvatico, talvolta per inedia. Qualora i distretti interessati siano altri rispetto alla cassa (addome, arti) un prelievo corretto diventa molto aleatorio.

L'energia è un elemento fondamentale in quanto condiziona il lavoro meccanico che il proiettile compie sui tessuti; maggiore sarà il suo valore all'impatto, maggiori saranno la penetrazione e la possibilità di attingere organi vitali e ossa. Bisogna però tenere conto che non è l'energia assoluta a fare la differenza quanto la porzione che il proiettile riesce a cedere.

Il colpo che attraversi il selvatico per poi fuoriuscire massimizza le possibilità di ledere un organo vitale e facilita le eventuali operazioni di recupero sulla traccia
Il colpo che attraversi il selvatico per poi fuoriuscire massimizza le possibilità di ledere un organo vitale e facilita le eventuali operazioni di recupero sulla traccia - © Matteo Brogi

Come funziona un proiettile da caccia: espansione e frammentazione

Vietati dalle convenzioni internazionali in ambito militare, i proiettili espansivi sono la norma nell'impiego venatorio. L'espansione è determinata da vari fattori, tra i quali la presenza di una porzione di piombo esposto sulla punta della palla (tipologia soft nose / lead nose) oppure di un canale nei cosiddetti proiettili hollow point (o a punta cava, dove la cavità è eventualmente protetta da un puntale in polimero per migliorare il coefficiente balistico e fungere da iniziatore del processo). In entrambi i casi, all'impatto il proiettile si "affunga", sviluppando dei petali su linee di frattura predeterminate che ne permettono addirittura il raddoppio del diametro. Fanno eccezione i proiettili solid, impiegati nelle cacce africane ai mammiferi più resistenti e pericolosi, la cui conformazione tende a privilegiare la penetrazione invece dell'espansione per raggiungere organi difesi da un apparato osseo importante o attraversare pelli molto resistenti.

Nei proiettili di struttura tradizionale – con nucleo in piombo e camiciatura in rame – all'impatto può verificarsi una considerevole perdita della massa in grado di ridurne l'energia e quindi la profondità del tramite; per questo motivo vengono talvolta privilegiate strutture bonded in cui nucleo e mantello sono tra loro vincolati (meccanicamente e/o chimicamente) per ridurre l'eventualità. Di contro, lo stesso fenomeno viene esaltato nei proiettili a frammentazione, che devono la loro efficacia proprio al distacco dei petali che si formano con l'espansione; in questo caso, i frammenti fungono da proiettili secondari andando a interessare distretti non coinvolti dal tramite principale: una soluzione molto efficace che, però, porta il limite di una maggior contaminazione della carcassa dovuta ai frammenti di piombo e, qualora questi si spingano a superare il diaframma interessando la zona "digestiva" dell'animale, a favorire la proliferazione batterica. La medesima differenza tra proiettili espansivi e a frammentazione è presente nei cosiddetti proiettili monolitici/atossici, in rame o in altre leghe senza piombo.

Il munizionamento tradizionale, con nucleo in piombo, tende a essere efficace a minori velocità d'impatto rispetto al monolitico ma tende a contaminare la carcassa, con effetti negativi a livello sanitario
Il munizionamento tradizionale, con nucleo in piombo, tende a essere efficace a minori velocità d'impatto rispetto al monolitico ma tende a contaminare la carcassa, con effetti negativi a livello sanitario - © Matteo Brogi

Come lavora un proiettile da caccia

Il proiettile ideale è quello che riesce a cedere gran parte della propria energia mantenendone a sufficienza per fuoriuscire dal corpo del selvatico, favorendo così l'emorragia ed eventualmente la presenza di una traccia da seguire nel caso si renda necessario il recupero.

Quattro sono le componenti che concorrono alla lesività del proiettile: la penetrazione, la cavità permanente, la cavità pulsante e la sua eventuale frammentazione:

- la profondità di penetrazione, o lunghezza del canale di ferita / tramite, interessa la formazione della cavità permanente ed è correlata alla possibilità di attingere organi vitali;

- la cavità permanente (crush cavity o anche permanent crush cavity) corrisponde al canale creato dal proiettile nell'attraversamento del corpo in cui i tessuti sono stati danneggiati in maniera irreversibile; dipende dalla profondità della ferita e dal calibro. Nel caso dell'impiego di proiettili a espansione, il diametro della cavità aumenta con la penetrazione a causa dell'affungamento;

- la cavità pulsante, o temporanea (stretch cavity o anche temporary stretch cavity), è quella originata a carico dei tessuti dal trasferimento di energia cinetica durante il passaggio del proiettile. L'onda pressoria che le è associata può provocare effetti concussivi indiretti (shock idrostatico) a carico di organi vitali vicini alla traiettoria del proiettile: più alta sarà la velocità, maggiori saranno tali effetti e maggiore sarà la distanza dal tramite entro la quale potranno essere ottenuti. È definita come temporanea in quanto allo spostamento radiale dei tessuti causato dall'onda pressoria segue un ritorno alla posizione originaria causato dall'elasticità dei tessuti stessi;

- la frammentazione è un fenomeno dipendente dalla struttura e dalla velocità del proiettile e può manifestarsi anche attraversando semplice tessuto muscolare; l'impatto con le ossa maggiori può produrre la frammentazione anche dei proiettili più solidi. Questo può significare, anche nel caso di proiettili espansivi non a frammentazione, il distacco di proiettili secondari originati dal selvatico, quali frammenti di tessuto e soprattutto, e con ben altro effetto, schegge di osso.

La gelatina balistica consente di visualizzare tutte le componenti che costituiscono il lavoro del proiettile: penetrazione, cavità permanente, cavità pulsante ed eventuale frammentazione. Si tratta comunque di una semplificazione in quanto la gelatina riproduce la consistenza di un tessuto muscolare
La gelatina balistica consente di visualizzare tutte le componenti che costituiscono il lavoro del proiettile: penetrazione, cavità permanente, cavità pulsante ed eventuale frammentazione. Si tratta comunque di una semplificazione in quanto la gelatina riproduce la consistenza di un tessuto muscolare "medio", senza pelle né ossa - © Hornady media center

Questo articolo si basa sulle ricerche svolte dall'autore per scrivere di balistica terminale su Cacciare a Palla di dicembre 2019.

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