di Diana & Wilde
Cartucce LEAD FREE: istruzioni per l'uso con la canna liscia
L'avvento del munizionamento atossico, senza piombo, ha portato molta incertezza tra coloro che possiedono fucili senza l'agognato giglio che ne certifica la prova con pallini d'acciaio. Ecco come risolvere tutti i dubbi senza mettere a rischio la propria incolumità e quella delle armi di produzione meno recente
di Gianluca Garolini
Quando, tra le punzonature impresse sulle canne, manca il "fiore di Le Lys o giglio fiorentino" siamo al cospetto di armi che risalgono al passato, a tempi in cui nessuno aveva avuto l'originale idea di sparare materiali diversi dal piombo. E allora si pone la classica domanda:
Quali cartucce No Toxic posso sparare nel mio fucile?
La risposta è codificata ma necessita di una premessa che chiarisca a quale fucile ci riferiamo. È necessario conoscere la marca, il modello, il calibro, le caratteristiche della canna e i punzoni che vi sono apposti, lo stato di conservazione e l'integrità di canne e chiusure. Solo con questi dati possiamo arrivare a individuare quali cartucce con pallini atossici, potremo usare.
In linea generale, i fucili da caccia devono aver superato una di tre tipi di prove di banco: pressoria ordinaria, superiore o steel proof.
Prova pressoria ordinaria
Vecchie armi spesso con oltre 50 anni, quasi sempre senza prova Steel Proof, ovvero non "gigliate" e bancate a suo tempo alla sola prova pressoria ordinaria di 900 atmosfere o 930 bar, punzonate sull'arma col marchio PSF (Polveri Senza Fumo) sormontato da una stellina, adatte a sparare cartucce Standard con PMax < 740 Bar.
Questi fucili possono impiegare nella gamma di cartucce No Toxic due tipologie di munizioni: in primis, quelle con pallini in bismuto, materiale morbido equiparabile al piombo senza preclusioni di strozzature o punzonature particolari, e poi quelle in ferro a grammature leggere, le Steel da 28/24 grammi con omologazione Standard e non High Performance.
Prova pressoria superiore
Armi robuste più o meno attuali ma quasi sempre non provate Steel Proof, ovvero non gigliate, però bancate alla prova pressoria superiore di 1.200 Atmosfere o 1.320 bar e punzonate col marchio PSF (Polveri Senza Fumo) sormontato da due stelline, adatte a sparare cartucce "HP" con PMax < 1.050 Bar.
Questi fucili, come quelli precedenti, in base alla normativa CIP possono impiegare solo cartucce con pallini in bismuto oppure Steel Standard con 24/28 grammi di pallini in ferro. L'abilitazione a sparare cartucce in piombo HP non consente tuttavia di usare munizioni a elevate prestazioni con pallini duri in ferro, rame o tungsteno; spesso lo potrebbero tecnicamente fare, ma manca il punzone Steel Proof e questo potrebbe causare un risvolto pericoloso a livello giuridico in caso di incidente o infortunio, dove la mancanza della prova specifica potrebbe essere impugnata dall'assicurazione, negando la copertura assicurativa.
Prova pressoria superiore Steel Proof
Armi recenti e/o attuali provate Steel Proof ovvero gigliate col punzone del "fiore di Le Lys o giglio fiorentino" e naturalmente bancate alla prova pressoria superiore di 1.320/1.370 bar, punzonate col marchio PSF (Polveri Senza Fumo) sormontato da due stelline e col fiore di Le Lys o giglio.
Questi fucili sono adatti a sparare cartucce con pallini "duri" in ferro, rame e tungsteno e cartucce a pallini in piombo di alta potenza, munizioni "HP" ovvero High Performances con PMax fino a 1.050 Bar.
Ricapitolando: i fucili del primo e secondo gruppo, in base alla normativa CIP (Commissione Internazionale Permanente) possono sparare cartucce con pallini in piombo nei limiti pressori delle prove cui sono stati sottoposti, con limiti a 740 e 1.050 bar. E cartucce con pallini duri (ferro, rame, tungsteno) di tipo Standard, inquadrati dalla CIP con limiti minori di energia di movimento (velocità per massa dei pallini) e di precisa velocità massima assoluta.
Aspetti tecnici e legali
Chi ha un fucile datato, bancato alla prova ordinaria oppure superiore, può usare soltanto munizioni No Toxic con pallini in bismuto e quelle con pallini in ferro da 28 grammi; con queste non vige altresì una prescrizione sulle strozzature, che possono essere anche massime, quindi Full o una stella. Nessuno impedisce di far gigliare questi fucili inviandoli al BNP per la prova col pallino di ferro. È il caso dei fucili più moderni, decisamente robusti e spesso camerati magnum, ma non gigliati: questi non possono ugualmente sparare cartucce per cui è prevista la canna gigliata. Sembra un assurdo, ma la spiegazione è duplice in quanto sono interessati sia l'aspetto puramente tecnico, ovvero la resistenza meccanica dell'arma, sia quello giuridico o legale.
Premesso che la CIP dà indicazioni vincolanti per le aziende ma non per i cittadini privati, che nel proprio fucile sparano ciò che preferiscono, questi, usando cartucce steel (ferro), tungsten (lega con tungsteno) e copper (rame), raramente vedranno la loro arma cedere e danneggiarsi, ma impiegheranno però pur sempre una munizione che per l'Ente di controllo europeo su armi e cartucce non poteva e non doveva esservi sparata.
Questo fatto crea un risvolto giuridico rischioso per l'utente perché, in caso di incidente (ferimenti e danni diretti e indiretti creati dalle fucilate, scoppio di una canna imboccata con terra o neve e altre eventualità incidentali), l'assicurazione potrebbe impugnare il mancato rispetto della normativa e rifiutarsi di coprire i danni.
Usando le cartucce consentite, in bismuto o con pallini duri, ma omologate standard con i vari materiali atossici, si ha invece una condizione di legittimità che non ci espone a rischi.
Chiudiamo ripetendo che chi possiede un fucile moderno, robusto, in ottimo stato e non gigliato, a maggior ragione di chi ha solo armi datate, lo può inviare al Banco Nazionale di Prova per fare eseguire una riprova con il test Steel Proof. L'arma, una volta superata la prova, verrà gigliata e sarà utilizzabile con tutte le munizioni no Toxic anche più prestanti, senza correre più rischi giuridici e incontrare eventuali questioni in caso sia necessario ricorrere alla previdenza assicurativa.
Articolo concesso da Diana & Wilde / Edizioni Lucibello, dicembre 2023
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