di Matteo Brogi
Beretta, il bilancio è sostenibile
Responsabilità, sostenibilità. Si fa presto a parlarne ed è pure piuttosto redditizio in termini di comunicazione. Molto più difficile è riempire queste parole di significati e trasformarle in azioni concrete di cui possano beneficiare l'ambiente e la comunità. Beretta ci prova e ci riesce.
La conferenza stampa di fine 2021 del produttore gardonese ha snocciolato le cifre di un esercizio di successo: nonostante le turbative prodotte dalla scarsa disponibilità delle materie prime e la conseguente impennata dei costi di approvvigionamento, il fatturato e la produzione dell'azienda hanno registrato un significativo incremento. Importanti investimenti sono stati fatti nell'acquisizione di nuovi macchinari e l'organico è cresciuto di 176 elementi. Dati da record, evidentemente, che non hanno impedito a Fabbrica d'armi di concentrarsi sulla redazione di un vero e proprio bilancio di sostenibilità, uno strumento - redatto in maniera volontaria - che contiene valutazioni misurabili in merito all'impatto economico, sociale e ambientale dell'azienda e mostra come questa contribuisca al raggiungimento dei 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite contenuti nell'Agenda 2030 dell'ONU.
Come ha sintetizzato l'ingegner Carlo Ferlito, direttore generale di Fabbrica d'armi, "se l'azionista non ha visione, è focalizzato su puri elementi finanziari ed economici e non è quindi imprenditore, diventa difficile coltivare l'innovazione. Ciò significa che l'imprenditore deve anche saper rischiare. La sfida ambientale va in quella direzione: è un cambio epocale che rischia di fare anche dei danni in alcuni ambiti, ma è una sfida ineludibile che richiede di dedicare le proprie migliori risorse a innovare, a cambiare, piuttosto che a cercare di difendere lo status quo". Parole che suonano come musica agli orecchi di chi crede nella responsabilità sociale e nella conservazione dell'ambiente.
Azioni concrete
L'azione di Beretta si concentra in particolar modo su tre dei cinque principi fondamentali dell'Agenda; segnatamente planet, people e prosperity. Tre cardini intorno a cui ruota una visione moderna di conservazione e benessere sociale.
Mediante l'azione BePlanet, Beretta si è posta una serie di obiettivi di salvaguardia dell'ambiente e, con il bilancio di sostenibilità, accetta di misurarne il raggiungimento mediante le azioni intraprese:
- riduzione del consumo di acqua; nel 2021 l'azienda ha ottenuto un risparmio di oltre 55 milioni di litri;
- riduzione del consumo di materie prime: la sola digitalizzazione dei manuali d'uso e manutenzione delle armi ha prodotto un risparmio di carta pari a 35 tonnellate;
- utilizzo di materie prime più sostenibili: le valigette di quasi tutti i semiautomatici, tradizionalmente in materiale plastico, e della nuova carabina BRX1 sono stati sostituite con imballi in cartone, con una riduzione del consumo di plastica pari a 51 tonnellate. Nel settore delle finiture e dei trattamenti, è stata adottata una tecnologia a uso esclusivo denominata Aqua Tech Shield che ha permesso di sostituire il Bruniton (verniciatura a spruzzo a base di Teflon) con una soluzione ad acqua. Grandi risorse sono state investite per l'eliminazione del cromo esavalente nel rivestimento delle canne, un'operazione che si concretizzerà in un prossimo futuro;
- riduzione della produzione di rifiuti;
- produzione di rifiuti meno nocivi;
- riduzione emissione dei gas serra; la riduzione di carta e plastica ha generato una contestuale riduzione di anidride carbonica immessa nell'aria pari a 219 tonnellate;
- smart energy management; Fabbrica d'Armi utilizza per l'80% energia prodotta da fonti sostenibili (idroelettrico, fotovoltaico e cogenerazione), mentre il consumo da fonti rinnovabili (idroelettrico e fotovoltaico) è pari al 46% dei consumi totali. Per quanto riguarda la mobilità, l'azienda si è posta l'obiettivo di avere una flotta aziendale composta per il 70% da auto ibride o elettrificate entro il 2024.
Il progetto Beretta Welfare (Bwe) si è sviluppato già nel 2014 e da allora è cresciuto fino a sviluppare 50 diverse iniziative rivolte al benessere dei dipendenti. Salute, crescita e sviluppo delle carriere, sicurezza, ambiente e tempo libero sono le aree in cui si declina rappresentando la visione identitaria dell'azienda.
Essere leader in un settore, qualsiasi esso sia, comporta una grande responsabilità. Come ha sottolineato il dott. Ferlito, l'attività imprenditoriale non può solo estrinsecarsi nel profitto; questo - più che legittimo - deve essere accompagnato da azioni di responsabilità che portino alla tutela sia dei lavoratori e delle loro famiglie sia dell'ambiente in senso esteso. Chi esercita leadership ha il compito di guidare il cambiamento, di indicare la strada e di batterla, perché anche le aziende che seguono, che magari non dispongono dello stesso know how o di importanti dipartimenti di ricerca e sviluppo, possano quanto prima allineare le proprie strategie e contribuire così - in maniera concreta, al di là di proclami, Agende e Fridays for future - a migliorare il mondo in cui viviamo.
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