di Matteo Brogi
Beretta BRX1 Western Hunting: l’evoluzione del carbonio - TEST
Più leggera ma estremamente precisa. È la nuova BRX1 Western Hunting, la declinazione tecnologicamente più evoluta della straight-pull di Beretta
Si è fatta attendere ma ne è valsa la pena. Già lanciata alle fiere di settore del 2024, la versione Western Hunting della carabina BRX1 è finalmente in distribuzione. Presentata nuovamente a EOS 2025, va ad ampliare la gamma di straight-pull Beretta che, quest’anno, presenta due ulteriori novità: gli allestimenti Ranch e Strata. La caratterizza la canna in fibra di carbonio, un particolare che incide sulla configurazione dell’arma sia sotto l’aspetto estetico sia sotto quello funzionale e ne suggerisce una destinazione alpina, dove è necessario risparmiare peso senza sconti sulla precisione. Secondo Pietro Scovazzo, product manager Beretta del segmento armi lunghe civili, è il nome stesso dell’allestimento a richiamare i contesti alpini facendo riferimento alle Rocky Mountains, la catena montuosa che fa da spina dorsale al continente nord-americano.
La fibra di carbonio è un materiale dalla struttura filiforme, molto sottile (ogni filamento ha una forma grossolanamente cilindrica del diametro di 5-8 μm) intrecciato in trama e ordito secondo la tecnica utilizzata nell’industria del tessuto. Ormai da decenni ha molteplici applicazioni nei più disparati settori, tra cui quello delle armi. Le fibre, tenute in posa da un’apposita matrice – generalmente una resina – hanno caratteristiche estremamente interessanti tra le quali si segnalano, con particolare riferimento al settore che ci interessa, alta resistenza meccanica, rigidità, bassa densità, ottime doti di isolamento termico, buone proprietà ignifughe e resistenza alle alte temperature e agli agenti chimici. La bassa densità (alias leggerezza), le doti di isolamento termico (da interpretare come capacità di dissipare il calore) e la rigidezza sono in particolare quelle che si fanno apprezzare nella produzione delle canne e hanno ispirato Beretta nell’introduzione di questa tecnologia nell’allestimento Western Hunting.
Dall’acciaio…
Le tradizionali canne in acciaio sono disponibili in un ampio intervallo di diametri che ne condizionano inevitabilmente efficienza e massa. Si prenda come esempio una canna da 27” nel profilo sporter più impiegato per le armi a destinazione venatoria (un profilo caratterizzato da una conicità media); seguendo la nomenclatura americana e facendo riferimento al catalogo di un noto produttore (Krieger), sono denominati Featherweight (diametro alla volata 14 mm, peso 900 g al netto di successivi interventi di alleggerimento), Light (14 mm, 1.150 g), Standard (15 mm, 1.270 g), Medium (16 mm, 1.360 g), Heavy (17 mm, 1.600 g), Bull (18 mm, 1.800 g) e Heavy Bull (19 mm, 2.050 g). Ebbene, noi sappiamo (ce lo insegna la pratica oltre che la teoria) che maggiore è il diametro della canna, maggiore sarà la precisione della stessa e minore la dispersione della rosata dovuta al fenomeno della cosiddetta migrazione termica. Ma una canna pesante è faticosa da portare a caccia ed ecco dove interviene la tecnologia e il carbonio.
… alla fibra di carbonio
Le canne in carbonio, senza eccezioni, continuano a essere costituite da un’anima in acciaio che riporta i principi di rigatura; essendo di diametro inferiore rispetto ai tubi tradizionali permette un considerevole risparmio di peso che si fa apprezzare in un’arma da trasportare a spalla a caccia. È però necessario ridurre la vibrazione armonica prodotta dal transito del proiettile tra le rigature e la disposizione delle fibre di carbonio provvede in questo senso portando il diametro esterno a valori consoni all’impiego che, nel caso della BRX1 Western Hunting raggiunge i 19 millimetri. Il diametro, per intenderci, di una canna Heavy Bull tradizionale.
La canna offre prestazioni – misurate nel corso di questo test – che sono paragonabili a quelle di una canna da tiro piuttosto che a una da caccia. Con il pregio di un minor riscaldamento del tubo e un suo più rapido raffreddamento, caratteristiche che incidono positivamente sulla vita operativa della canna stessa e sulla concentrazione delle rosate nelle serie di tiro più lunghe. Secondo quanto dichiarato da Beretta, il risparmio ponderale garantito dalla canna in carbonio rispetto a quella alleggerita in acciaio da 16 mm è di “soli” 100 grammi ma, come ho scritto, i vantaggi vanno ben oltre questo semplice aspetto.
Beretta BRX1, le caratteristiche
La Beretta BRX1 Western Hunting deriva direttamente dal modello standard dal quale si distingue, oltre che per la canna, per la calciatura, sempre in materiale polimerico ma di colore verde. Il calibro per ora offerto è il solo .300 Winchester Magnum, mentre la standard è a catalogo anche in .6,5 Creedmoor, .308 Winchester e .30-06 Springfield. È lecito attendersi nel breve periodo un ampliamento dei calibri a disposizione.
In comune con la famiglia BRX1 è presente un otturatore a testina rotante che scorre su una carcassa in alluminio. La testina è ispirata a quella dei moderni fucili d'assalto, con 16 tenoni radiali; l'otturatore, con estrattore ed espulsore, è contenuto in un porta-otturatore di alluminio ed è perfettamente ambidestro in quanto si possono invertire - senza alcuno strumento - sia la posizione della leva di armamento sia la testina che, ruotando di 180 gradi, permette di invertire l'espulsione da destra a sinistra.
Il tiretto è in alluminio ed è del tipo Hunting, con oliva maggiorata, presente tra gli accessori destinati alla BRX1 ma in questo caso montato all’origine. L’alimentazione è garantita da un caricatore da cinque colpi in polimero di colore arancio ad alta visibilità, incassato a filo dell’astina e asportabile intervenendo sui due pulsanti laterali.
Soluzioni tecniche all’avanguardia
Altro elemento caratteristico della BRX1 è lo scatto a pacchetto, diretto e regolabile; facilmente rimovibile, presenta un cursore che permette l’impostazione di uno dei tre pesi di sgancio pre-impostati (approssimativamente 950, 1.200 e 1.450 grammi). La percussione avviene mediante un cane che colpisce la testa del percussore, di tipo flottante. La sicurezza è demandata a una sicura a cursore a tre posizioni, dove la posizione intermedia favorisce la manovrabilità dell’otturatore a scatto bloccato. Il cursore è posto sulla mezzeria, facilmente azionabile dal pollice della mano forte.
Il collegamento tra l’azione e la canna è favorito da una lunga culla a "V" e da due viti; un tassello d'acciaio blocca la canna e rende la BRX1 un'arma realmente multi-calibro. La calciatura, come anticipato, è in polimero e presenta un pistol grip chiuso che favorisce il tiro istintivo; una doppia zigrinatura enfatizza la stabilità della presa. La lop è personalizzabile utilizzando il sistema di distanziali Beretta e i calcioli Extralight, anch’essi disponibili tra gli accessori dedicati. La canna porta la slitta Picatinny per il montaggio dell’ottica e, alla volata, un filetto 5/8x24 più adeguato al diametro terminale della canna rispetto al classico M14 dello standard ISO. Il passo di rigatura è un 1:10” che stabilizza meglio le palle lunghe e veloci preferite dal moderno trend commerciale.
Beretta BRX1 Western Hunting: il test conferma le promesse
Il test effettuato nella sala prove Beretta ha confermato le doti comunicate dal produttore: la carabina straight-pull Western Hunting è un’arma estremamente precisa, sensibilmente più leggera di altri modelli della gamma. L’impostazione generale ricalca quella dell’allestimento BRX1, lanciato nel 2021 e da allora sottoposto a continui interventi di ottimizzazione. La miglior rosata pubblicata è stata ottenuta con munizionamento da tiro; la canna ha dimostrato di essere capace di ottime prestazioni con il munizionamento adeguato. Affidabile e senza esitazioni il riarmo. Molto gradevole il funzionamento del meccanismo di scatto.
Per maggiori informazioni sulla gamma Beretta e il suo ecosistema vi invito alla lettura dell’articolo già pubblicato su Hunting Log, la rivista online dedicata al cacciatore responsabile.
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