di Matteo Brogi
Benelli Lupo Be.S.T. Elevated II: il predatore si fa camo - IL TEST
Non una semplice variazione sul tema: la carabina Lupo Best Grey Elevated II aggiunge alle caratteristiche riconosciute alla bolt action di Benelli una serie di dettagli che ne esaltano un impiego specialistico che non teme condizioni spartane e meteo avverso
Prima il polimero. Poi il legno. Ora di nuovo il polimero ma - stavolta - in una innovativa livrea camo. La carabina Lupo di Benelli è sempre la stessa sotto l'aspetto tecnologico ma dimostra di aver raggiunto in pochissimi anni una maturità che permette il lancio di varianti che vanno a solleticare la fantasia di chi ancora non si sia lasciato affascinare dalle due prime versioni, contraddistinte da un elevato rigore formale (Lupo Best Black del 2021 e Lupo Best Wood del 2022). Per farla breve, il 2023 è l'anno della Lupo HPR Best (per il tiro a lunga distanza, sportivo e venatorio) e delle Lupo Best Grey Elevated II, cui è dedicato questo test, e Lupo Best Open Country.
Due varianti per impieghi specialistici
Identiche per modalità di funzionamento, disponibilità di calibri e tutto quanto definisce il progetto Lupo, la Best Grey Elevated II e la Best Open Country differiscono tra loro per quegli stessi elementi che le distinguono dalla produzione già a catalogo. Anzitutto il pattern camouflage della calciatura: la prima adotta l'Optifade Elevated II, espressamente pensato per confondere la vista dei cervidi in contesti vegetati ad alto contrasto di luce; la seconda, dedicata agli ungulati in genere, utilizza il pattern Open Country a basso contrasto e si candida all'impiego nei contesti più vari.
In entrambi i casi risulta molto riuscito l'accoppiamento con il trattamento proprietario Be.S.T. (Benelli surface treatment) in una piacevolissima variante opaca che non toglie nulla alla protezione delle parti metalliche e aggiunge un tocco di raffinatezza contemporanea all'arma. Tra l'altro, al nero dell'allestimento Open Country si affianca un inedito grigio (Metal grey) dell'Elevated II. Molto accattivante. Resta lucido - in entrambi i casi - solo l'otturatore così da evitare ogni possibile attrito con l'azione e favorire la velocità di riarmo. Un dettaglio che caratterizza in maniera encomiabile la funzionalità delle ultime varianti da caccia della bolt action di casa Benelli.
Entrambe le armi sono disponibili al momento in quattro calibri: .308 Winchester e .30-06 Springfield con canna da 560 mm, 6,5 Creedmoor e .300 Winchester Magnum con tubo da 610 mm; per i calibri .30 è stato scelto un passo di rigatura standard 1:11" mentre per il più moderno 6,5 mm si è optato per un passo di 1:8". L'offerta di calibri è più contenuta rispetto agli allestimenti già conosciuti ma tutto lascia immaginare che possa essere integrata nel futuro prossimo.
Benelli Lupo: ergonomia, modularità, affidabilità e precisione
Le nuove Lupo ereditano quel concetto di ergonomia e modularità che fonda il progetto della carabina Benelli. In particolare per quanto riguarda il calcio, figlio di uno studio ergonomico finalizzato a soddisfare le esigenze di un ampio numero di potenziali utilizzatori. La sua configurazione in due pezzi permette la variazione di piega (4 piastrine) e vantaggio (3 piastrine), caratteristica inusuale su una bolt action, dell'altezza del nasello (3 quelli disponibili) oltre che della Lop mediante due differenti calcioli e appositi distanziali da 12,5 mm. In totale, si parla di 252 combinazioni. Calcioli e naselli intercambiabili (tecnologia Combtech) sono realizzati in poliuretano con struttura a micro-bolle d'aria che ne permette la compressione mantenendo la forma; la pala del calcio integra il sistema Progressive Comfort che riduce rinculo, rilevamento e vibrazioni. Le due tecnologie - sviluppate a partire da quelle ormai da anni incorporate nelle armi a canna liscia di produzione Benelli - smorzano il rinculo e le vibrazioni trasmesse al volto del tiratore, una delle principali cause in grado di indurre danni al sistema uditivo. Per finire la disamina del calcio, segnalo la presenza dello zigrino AirTouch, che favorisce la naturale circolazione dell'aria nelle aree di contatto tra il palmo della mano e la calciatura, e della predisposizione per il montaggio delle cinghie e di un eventuale bipiede.
Quando è stata pensata la Lupo, i tecnici si sono riproposti di mirare alla massima precisione del sistema; questo lo conferma il lancio della versione HPR (High precision rifle), naturale evoluzione dell'arma. Per ottenere questo obiettivo si è cercato di dare massima rigidità all'insieme e alle sue componenti con una configurazione a chassis, quindi con azione articolata in scatola di scatto (lower receiver, in lega leggera) e scatola di otturazione (upper receiver, in acciaio) che, peraltro, esalta quel principio di modularità ed ergonomia di cui ho scritto. La scatola di otturazione porta, nella sua parte inferiore, una fresatura trasversale in grado di accoppiarsi con un traversino, ricavato nella scatola di scatto, che funge da recoil lug. Le superfici di contatto sono realizzate con tolleranze ridottissime e successivamente rettificate.
Soluzioni innovative
La parte superiore dell'azione porta tre serie di fori filettati per il montaggio di differenti basi; operazione indispensabile in quanto l'arma è sprovvista di mire metalliche. La Lupo viene venduta con due spezzoni avvitati a cavallo della finestra d'espulsione ma possono essere applicati sistemi differenti quali, per esempio, le basi tipo Remington 700.
L'otturatore pushfeed è un pezzo di ottima fattura, di ampio diametro e realizzato dal pieno. Porta tre alette - che garantiscono la sua apertura con un movimento di circa 60° - una delle quali incorpora l'unghia estrattrice. L'espulsore è a pistone e agisce sotto spinta di una molla. Nella parte centrale è presente un restringimento che favorisce un posizionamento alto del caricatore, quindi della cartuccia da camerare.
Questa scelta fa sì che il caricatore abbia un'autonomia elevata (5 colpi, 4 nel calibro magnum) e sia perfettamente integrato nel profilo dell'astina contribuendo alla linea snella che contraddistingue tutta l'arma. L'otturatore, bifilare, è tenuto in posizione da un semplice pulsante ricavato sul suo stesso corpo e ha un setto mediano che ottimizza il ciclo di presentazione della cartuccia e contribuisce, con altri accorgimenti, alla preservazione dell'ogiva da urti e contatti che ne potrebbero modificare la forma.
La sicurezza prima di tutto
Ottimo lo scatto, diretto, registrabile tra 10 e 20 Newton (1.020-2.040 grammi), valori adeguati all'impiego venatorio. La sicurezza è affidata a una sicura traslante a due posizioni che blocca catena di scatto e otturatore; una levetta permette lo svincolo del componente in condizione di sicura inserita. Posta sul codolo posteriore della scatola di scatto, è virtualmente ambidestra. Non manca l'indicatore di percussore armato. In alternativa, secondo il press kit fornito dal produttore, si può richiedere una sicura a due posizioni che non blocca l'otturatore.
La canna è flottante, trattata criogenicamente per ottimizzare il regime vibratorio allo sparo. È garantita per una precisione sub-Moa con ogni tipo di caricamento commerciale premium grazie a camera di cartuccia e volata Match; la volata ha un diametro di 17 mm e porta una filettatura per l'eventuale applicazione dei consueti accessori. Tutto il sistema è stato testato a 6.500 bar, una pressione superiore del 20% rispetto ai valori imposti per la prova forzata del calibro più potente in linea (che già eccedono le normali pressioni di esercizio) a garanzia di sicurezza e affidabilità.
Benelli Lupo Best Grey Elevated II: il test
Ho provveduto a tarare l'ottica e all'azzeramento alla consueta distanza di 100 metri in previsione di un'uscita di selezione sul cinghiale. Di cinghiali, purtroppo, non ho visto setola ma prima da altana, poi alla cerca, ho contattato cinque caprioli e un bel maschio di cervo ancora in velluto.
La prova di precisione in poligono ha restituito rosate contenute nel Moa con tutte le tre munizioni impiegate allo scopo: dalla Sako Super HammerHead con palla soft point da 150 grani (16 mm) alle Remington CoreLokt con palla softpoint da 180 grani (23 mm) e Barnes con proiettile atossico TTSX da 168 grani (28 mm). Le promesse sono state confermate all'interno di un range molto diversificato di masse e architettura costruttiva delle ogive. Moderato il rinculo: il .308 Winchester non è particolarmente ruvido ma il Progressive Comfort è determinante sotto questo aspetto.
La versione Best Grey Advanced II della nuova Lupo ha mantenuto tutte le aspettative e qualcosa in più. Pur non essendo un appassionato del mondo camo, ho trovato vincente l'accostamento del pattern prescelto con la finitura Grey del trattamento Best. Questa Lupo ha tutti i requisiti per conquistare i cacciatori italiani anche sotto l'aspetto estetico.
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