Un'azione commisurata alla lunghezza del calibro scelto riduce al minimo indispensabile il moto dell'otturatore, con indubbi benefici nella rapidità di ripetizione del colpo
Un'azione commisurata alla lunghezza del calibro scelto riduce al minimo indispensabile il moto dell'otturatore, con indubbi benefici nella rapidità di ripetizione del colpo - © Matteo Brogi
Pubblicato il in Tecnica
di Matteo Brogi

L'azione, il cuore della carabina bolt action

Quattro secondo lo standard americano, sei per Sako: i gruppi di calibri da caccia condizionano la dimensione delle azioni che li ospitano

L’elemento attorno al quale ruotano tutti i componenti dell’arma è l’azione: a essa si innestano la canna, la calciatura e il caricatore, al suo interno sono ospitati il sistema di scatto, l’otturatore con il sistema di chiusura, di estrazione ed espulsione del bossolo, il meccanismo di percussione. Elemento cardine nella progettazione di qualsiasi carabina, l'azione deve essere adeguata alla lunghezza e alla potenza del calibro camerato e incide sia a livello dimensionale sia funzionale sulle caratteristiche dell’arma.

A ogni calibro la sua azione? Idealmente si tratta della soluzione preferibile che, però, comporta complessità nella produzione industriale e l'incremento dei costi. Ecco perché molto spesso i produttori optano per una sola azione per modello d'arma
A ogni calibro la sua azione? Idealmente si tratta della soluzione preferibile che, però, comporta complessità nella produzione industriale e l'incremento dei costi. Ecco perché molto spesso i produttori optano per una sola azione per modello d'arma - © Matteo Brogi

Dal punto di vista della lunghezza dell’azione, le carabine in commercio si distinguono in due famiglie: una include le armi che presentano un’unica azione in grado di ospitare tutte le cartucce camerate nello specifico modello, quindi tarata sulla lunghezza della più lunga; la seconda è popolata da armi con azioni di differente lunghezza, commisurate alle dimensioni dei differenti gruppi di caricamenti offerti. La prima fornisce un elevato livello di standardizzazione produttiva, con inevitabili vantaggi sotto l’aspetto del costo di produzione, quindi del prezzo. La seconda permette di sviluppare carabine più armoniche sotto l’aspetto estetico, di risparmiare in lunghezza e massa (facilitando quindi l’impiego delle armi nei calibri meno prestanti) e di contenere la corsa dell’otturatore allo stretto necessario, favorendo la rapidità di riarmo.

Lo standard americano

La tradizione statunitense distingue le azioni in quattro gruppi che differiscono sommariamente – tra un raggruppamento e il successivo – di mezzo pollice:

Azione mini, in grado di ospitare cartucce di lunghezza massima pari a 58 mm (2,3 pollici) come, per esempio, il .222 Remington, il .223 Remington e il 7,62x39;

Azione corta, per cartucce da 58 fino a 71 mm (2,3-2,8 pollici), segnatamente per i calibri 6,5 Creedmoor, .243 Winchester, .308 Winchester, 7mm-08 Remington eccetera;

Azione lunga (o standard), in grado di ospitare cartucce di lunghezza compresa tra 71 e 85 mm (2,8-3,34 pollici) come i .30-06 Springfield, .270 Winchester e .300 Winchester Magnum;

Azioni Magnum, per cartucce oltre gli 85 mm (3,34 pollici), quali i calibri .300 PRC, .300 Remington Ultra Magnum, .338 Lapua Magnum, .270 e .300 Weatherby Magnum.

Lo standard di Sako

Le sei azioni sviluppate da Sako per la propria gamma differiscono per dimensioni e resistenza meccanica
Le sei azioni sviluppate da Sako per la propria gamma differiscono per dimensioni e resistenza meccanica - © Sako media bank

In Europa si tende a seguire la convenzione americana ma Sako ha sviluppato un proprio sistema che identifica sei gruppi di calibri e altrettante azioni a essi dedicate tenendo conto sia dello sviluppo dimensionale sia delle prestazioni sviluppate:

XS – Extra Small, fino a 58 mm (.204 Ruger, .222 Remington, .223 Remington);

S – Small, tra 58 e 72 mm (per esempio .243 Winchester, 6,5 Creedmoor, .308 Winchester);

SM – Short-Magnum, 73 mm, dedicata espressamente ai calibri .270 e .300 Winchester Short Magnum;

M – Medium, da 72 a 85 mm (.270 Winchester, .30-06 Springfield, 7x64 mm, 8x57 mm, 9,3x66 mm);

L – Large, fino a 92 mm (tra cui .300 Winchester Magnum, .375 Holland & Holland Magnum, 7 mm Remington Magnum tra gli altri);

XL – Extra Large, fino a 95 mm (.416 e .450 Rigby, .500 Jeffery).

Le azioni dei modelli 85 Hunter e 85 Safari (non più in commercio) dal catalogo Sako 2012
Le azioni dei modelli 85 Hunter e 85 Safari (non più in commercio) dal catalogo Sako 2012 - © Sako media bank

Una questione di millimetri e di sicurezza

Prendendo a esempio la carabina Sako 85 Hunter, la differenza tra le azioni S, M ed L è di 10 millimetri. Tra la S e la SM non vi sono differenze di lunghezza (la seconda è semplicemente una versione rinforzata della S), mentre tra le azioni L e XL (quest'ultima assente nell’allestimento Hunter ma presente nel Safari), la differenza è contenuta in 5 mm; quel che cambia è il peso (di 400 grammi), testimoniando, anche in questo caso, che si tratta di un’azione rinforzata per sostenere le pressioni dei più corposi calibri da caccia grossa.

Disporre di azioni commisurate al calibro è sicuramente un benefit, specie per quei modelli che spaziano molto nelle proposte dei caricamenti. Consentono di sviluppare carabine equilibrate – a livello dimensionale e di resistenza – per l’impiego d’elezione. Richiedono solo un minimo di attenzione nella scelta di attacchi e accessori compatibili e impongono generalmente un certo sacrificio alla voce prezzo.

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