di Matteo Brogi
Aimpoint Acro C-2 Orange: il punto rosso si tinge di arancio
La sostanza non cambia: l'Acro C-2 Orange conserva tutte le caratteristiche che hanno fatto la fortuna dell'allestimento già presentato e sempre a catalogo. Ma aggiunge un colore e una finitura che ne esaltano l'impiego nella forma venatoria più popolare in Italia
La nuova generazione di punti rossi dell'azienda svedese Aimpoint è rappresentata dal dispositivo Acro: un acronimo che identifica l'Advaced Combat Red Optic. Uno strumento che nasce per gli impieghi tattici - militari e di law enforcement - ma non disdegna affatto la destinazione venatoria, come dimostrano le fotografie a corredo di questo articolo e il racconto di un'intensa avventura venatoria in Svezia.
Impieghi trasversali
Il punto rosso è un dispositivo ottico - generalmente privo di ingrandimenti come in questo caso - che ben si presta all'impiego nelle situazioni venatorie più dinamiche, quali la nostra caccia in braccata. Semplice da usare, facilita l'acquisizione del bersaglio, il tiro istintivo e - grazie alla possibilità di sparare con entrambi gli occhi aperti - la consapevolezza del contesto in cui si muove il selvatico. Questo è il motivo per cui si fa preferire al cannocchiale dotato di un qualsiasi fattore d'ingrandimento. Rispetto alle mire metalliche, la presenza di un solo punto da allineare con il bersaglio ne rende l'acquisizione più immediata e il tiro generalmente più efficace.
Acro (all'epoca in versione C-1) ha fatto la sua comparsa nel 2018. Tributario dei modelli a tubo
Micro H-1 e H-2 - quest'ultimo ancora a catalogo - ha una destinazione trasversale che lo rende quindi idoneo all'applicazione su carabine d'impostazione militare, pistole optic ready e armi da caccia in contesti di caccia in battuta e, specificamente in Italia, in braccata. La seconda generazione C-2 (lanciata nel 2021) monta un led aggiornato e, soprattutto, adotta una comune batteria CR2032 che ha permesso di estenderne l'autonomia a 50.000 ore continuative di funzionamento secondo la filosofia Aimpoint: Always ready, always on (sempre pronto, sempre acceso). Praticamente cinque anni di uso ininterrotto.
Aimpoint Acro, un pezzo di granito
Il telaio dell'Acro è squadrato e porta una finestra di traguardo di circa 15 millimetri di lato; è realizzato in lega di alluminio ad alta resistenza 7075-T6 (la lega include zinco, magnesio, rame e altri metalli in percentuali ridotte) che garantisce la funzionalità per almeno 20.000 colpi sparati da una pistola in .40 S&W. Si parla, per intendersi, di un'accelerazione di circa 6.200 G contro i 1.000 G di una carabina nel pur ragguardevole calibro .30-06 Springfield. Praticamente un pezzo di granito. Il disegno totalmente chiuso, come per gli altri prodotti Aimpoint, garantisce massima protezione dagli urti e il funzionamento anche in condizioni complesse.
La base dell'Acro si adatta alla slitta Picatinny sempre più frequentemente predisposta sull'azione delle armi da caccia, garantendo un montaggio molto basso: il suo asse ottico passa a 14 mm da quello della canna, migliorando in maniera sostanziale il già ottimo risultato ottenibile con Micro H-2 (20 mm). Numerose sono le interfacce disponibili per l'applicazione alle classiche slitte Picatinny così come agli attacchi a sella Blaser, QD per Tikka, bindelle di vario tipo e spessore e non solo.
Massima semplicità d'uso
L'operatività è assicurata da due pulsanti laterali, collocati a sinistra, che permettono di variare l'intensità del punto luminoso e l'accensione/spegnimento del dispositivo. Il punto rosso - molto ben definito - ha un diametro di 3,5 Moa cui corrisponde una copertura di 0,5 cm a 5 metri, 2,5 cm a 25 metri, 5 cm a 50 metri e 10 cm a 100 metri. Quest'ultimo dato non è privo di significato in quanto lascia capire come l'Acro - al pari degli altri punti rossi prodotti da Aimpoint - può essere impegnato con soddisfazione in situazioni venatorie dove il tiro ecceda le consuete distanze d'ingaggio del selvatico in battuta. Condizione che si può verificare nelle nostre braccate così come nelle battute a spinta tipiche del nord Europa, dove non si insidia solo il cinghiale ma tutto lo spettro degli ungulati consentiti dal calendario venatorio. Perché il tiro sia efficace, suggerisco di leggere l'approfondimento sulla tecnica di tiro con il punto rosso.
Il comparto tecnologico dell'Acro C-2 in versione Orange prevede la presenza di un diodo led a luce rossa nel campo dei 650 nm. Un totale di 10 intensità luminose ne consente l'applicazione in qualsiasi contesto di illuminazione. La batteria a bottone CR2032 posta sotto al coperchietto, opportunamente sigillato, al livello 6 di luminosità fornisce le 50.000 ore di autonomia di cui ho scritto.
Aimpoint Acro C-2 Orange: migliorie di sostanza
Il punto rosso è registrabile a passi di circa due terzi di Moa (10 mm a 50 metri); le regolazioni si eseguono agendo sui registri disposti sul corpo del dispositivo mediante la chiave fornita in dotazione (T10).
La configurazione dello strumento e l'assenza di ingrandimento fanno sì che sia
parallax-free (quindi esente dal difetto di parallasse) a qualsiasi distanza del selvatico. Illimitata è anche l'estrazione pupillare, particolare che permette il montaggio dell'Acro in qualsiasi posizione lo si preferisca. Le lenti presentano finitura multistrato antiriflesso adeguata agli impieghi specifici.
Il punto rosso Aimpoint Acro C-2 Orange differisce dalla versione finora in commercio per la finitura di color arancio che evidenzia un importante aggiornamento: un trattamento superficiale in Cerakote che estende la resistenza della struttura ogni oltre limite d'impiego ipotizzabile. Un plus che, affiancandosi a una veste che strizza l'occhio all'impiego in sicurezza nella caccia in battuta, si fa apprezzare anche a livello operativo.
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