di Redazione
Quanto vale l'industria armiera civile in Italia?
Anpam ha reso pubblici i risultati della ricerca realizzata dall’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo sul valore del comparto armiero civile
Uno studio dell’Università degli Studi Carlo Bo di Urbino commissionato dall'Anpam, l'Associazione Nazionale Produttori Armi e Munizioni Sportive e Civili, ha esaminato il settore armiero per uso civile del nostro paese per calcolarne il valore economico complessivo. I numeri che ne sortiscono sono tutt’altro che trascurabili; nell’anno di riferimento, il 2023, il valore economico complessivo è di 8 miliardi di euro, dei quali quasi uno è rappresentato dal fatturato complessivo di armi e munizioni civili, dato che mostra una crescita del 59,5% rispetto al 2019.
Il valore totale del comparto contribuisce per lo 0,38% al PIL italiano mentre ben l’87,0% del suo valore industriale è destinato ai mercati esteri facendo dell’Italia uno dei paesi di riferimento del settore a livello mondiale. L’indagine ha inoltre preso in considerazione anche il valore dei settori collegati, tiro e caccia, che nel periodo di riferimento hanno generato un valore economico diretto e indiretto di quasi 6 miliardi di euro con una spesa sostenuta dai tiratori e dai cacciatori che supera i 3 miliardi. Sotto il profilo occupazionale, invece, il settore delle armi e munizioni civili comprensivo del suo indotto offre lavoro a lavoro a 19.000 persone, che arrivano a oltre 88.000 se si sommano i lavoratori di caccia e tiro.
«Anche per il 2023 – ha commentato Giovanni Ghini, presidente di Anpam – il valore dell’industria armiera italiana si riconferma un’eccellenza per il mercato estero, come si evince dai dati relativi all’export. Siamo soddisfatti che lo studio realizzato dall’Università di Urbino dimostri e quantifichi con precisione il valore economico generato dal settore, evidenziandone l’impatto positivo sul PIL del Paese».
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