di Redazione
Psa, in Calabria dopo venti mesi di stop forse al via il depopolamento
Il fermo imposto al prelievo con la scoperta della malattia nel febbraio 2023 potrebbe presto lasciare il posto alle operazioni di controllo faunistico
Dopo 20 mesi di stop, sembra che le operazioni di prelievo del cinghiale in provincia di Reggio Calabria siano vicine alla ripartenza. A darne notizia è l’Associazione Pro Cinghiale, realtà che rappresenta 60 squadre di caccia al cinghiale a livello provinciale e che ha annunciato che a breve potrebbero partire le operazioni di controllo della specie.
«Il 25 novembre 2024 la situazione - si legge in un comunicato stampa dell’Associazione - ha subito una svolta positiva. Infatti, come direttivo Pro Cinghiale, abbiamo incontrato nella sede Atc1 di Reggio Calabria il presidente e altri componenti del Comitato che con grande soddisfazione ci hanno illustrato tutto il lavoro svolto per consentire l’imminente apertura nella Zona di Restrizione II delle attività di prelievo sul cinghiale».
L’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria ha infatti dato il via libera al nella settimana scorsa al Piano della biosicurezza redatto dall’Atc e ora la Regione potrebbe dare l’ok alle attività di prelievo in regime di controllo faunistico nel rispetto delle norme emanate per il contrasto alla Peste. Proprio nella giornata di domani (giovedì 28 novembre, ndr) presso la sede regionale di Catanzaro si terrà una riunione di coordinamento che dovrebbe portare all’avvio delle operazioni di depopolamento.
Se sei interessato alla caccia sostenibile e alla conservazione dell'ambiente e della fauna selvatica, segui la pagina Facebook e l'account Instagram di Hunting Log, la rivista del cacciatore responsabile.