di Redazione
Emilia Romagna, 55mila colombacci da abbattere in controllo
È quanto prevede il piano quinquennale di controllo recentemente approvato dalla Giunta regionale
Lo scorso 11 novembre, la Giunta regionale dell’Emilia Romagna ha votato la delibera che approva il “Piano quinquennale di controllo del colombaccio”. Alla base dell’atto amministrativo c’è la volontà di tutelare le produzioni zoo-agro-forestali limitando i danni alle colture agricole nelle fasi di semina e maturazione e di limitare i rischi per la salute rappresentati da alcuni patogeni di cui questa specie potrebbe essere portatrice.
La Regione ha ritenuto opportuno indicare il numero di 11.000 individui, circa il 15% della media dei prelievi venatori stagionali, da prelevare annualmente su tutto il territorio regionale per un totale di 55.000 nell’arco temporale di vigenza del piano. Le figure che potranno prendere parte agli abbattimenti saranno quelle previste dalla legge regionale e dal Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica approvato in attuazione dell’art. 19 ter della L. 157/92. Tra questi figurano gli operatori selezionati dalla Regione attraverso appositi corsi di preparazione alla gestione faunistica, il personale d’Istituto, gli operatori afferenti a società private, ditte specializzate o operatori professionali e i proprietari e conduttori dei fondi.
Gli abbattimenti saranno effettuati mediante l’uso del fucile con canna ad anima liscia di calibro non superiore al 12 caricato a munizione spezzata in prossimità di colture passibili di danneggiamento, di allevamenti, di magazzini o di fabbricati rurali ad uso agricolo dall’alba al tramonto e i capi abbattuti potranno essere destinati al consumo alimentare nelle modalità definite dalle norme in materia di igiene delle carni di selvaggina selvatica.
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