Il trofeo è stato acquistato da un tassidermista scozzese
Il trofeo è stato acquistato da un tassidermista scozzese - © Caroline Legg
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di Redazione

Un cervo scozzese in Zimbabwe come protesta contro il bando dei trofei

Il quotidiano scozzese The Scotsman ha riportato la notizia di un’inusuale protesta di un gruppo di comunità rurali in Zimbabwe

I membri di un gruppo di comunità rurali in Zimbabwe che posano con cape di cervo rosso scozzese dodici punte. È questa l’immagine simbolo dell’iniziativa messa in campo da Campfire Association, un’associazione che sostiene programmi di conservazione che bilanciano le esigenze delle persone e della fauna selvatica, per protestare contro l’ennesimo tentativo della politica britannica di vietare l’importazione dei trofei di caccia.

L’inusuale protesta giunge nel momento in cui il parlamento inglese sta discutendo ancora una volta un disegno di legge che mira a vietare l'importazione di trofei di caccia, considerato dalle comunità locali africane un’ipocrisia. Già in passato simili iniziative erano state duramente osteggiate da sei paesi dell'Africa meridionale, che hanno descritto la posizione del Regno Unito come "razzista" e di natura neocoloniale. Il disegno di legge al momento ha superato una prima lettura e mancano due passaggi parlamentari affinché possa essere approvato.

«Lo stesso vecchio pregiudizio, la stessa ipocrisia - ha affermato Shylock Muyengwa, direttore dei programmi presso Resource Africa - i politici britannici ci riprovano con un altro disegno di legge controproducente, che segna il quinto tentativo di vietare le importazioni di trofei di caccia in tre anni. Quando impareranno che l'Africa sa meglio di chiunque altro come gestire la sua fauna selvatica? Quando impareranno a rispettare e consultare i nostri governi?»

Il think-tank Institute of Economic Affairs (IEA), ad agosto aveva bollato l’iniziativa di legge come "illiberale e dannosa per gli sforzi di conservazione". In un documento dal titolo Elephant In The Room, Francis Vorhies, direttore dell'African Wildlife Economy Institute, aveva affermato: «La caccia ai trofei, se opportunamente regolamentata, può generare entrate per la conservazione, creare incentivi economici per la protezione dell'habitat, sostenere le specie bersaglio e i loro habitat e contribuire ai mezzi di sostentamento locali».

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