di Redazione
Anche i cacciatori di Umbria e Basilicata fermati dai ricorsi
Dopo quelli di Campania e Veneto le decisioni dei giudici amministrativi costringono a casa anche i cacciatori di Umbria e Basilicata
Si susseguono gli atti dei Tribunali amministrativi regionali che, a seguito dei ricorsi degli animalisti, sono chiamati a pronunciarsi sui calendari venatori delle singole Regioni con esiti spesso infausti per i cacciatori. Solo la scorsa settimana avevamo dato notizia dello stop ricevuto da Campania e Veneto, alle quali si aggiungono ora Umbria e Basilicata.
Nella giornata di giovedì, il Tar dell'Umbria ha accolto il ricorso presentato dalle sigle animaliste e ha sospeso in via cautelare l'efficacia del calendario venatorio nelle parti in cui prevedeva che, a partire da oggi, si sarebbe potuta cacciare la tortora in preapertura. La camera di consiglio è fissata per il 24 settembre 2024, data nella quale anche un eventuale giudizio favorevole alla Regione non restituirebbe il tempo perso ai cacciatori.
Analoga situazione per la Basilicata, dove il Tar, su ricorso di Lipu, Wwf e Lndc, ha sospeso il prelievo della tortora previsto nelle giornate di oggi, mercoledì 4 e domenica 8. Finché resterà possibile applicare un simile meccanismo, quello che prevede che in attesa di giudizio venga disposta la sospensione cautelare del provvedimento, comunque vadano i giudizi, gli animalisti continueranno a cantar vittoria.
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