di Redazione
Sulla caccia Forza Italia continua a dissentire da Fdi e Lega
Da ormai trent'anni il panorama politico ci ha consegnato, seppur con alcune parentesi, una coalizione di centrodestra coesa. L'attività venatoria continua però a essere uno degli argomenti su cui Forza Italia fatica ad allinearsi con gli alleati
Negli ultimi trent'anni della vita politica del Paese, se a sinistra i partiti hanno più volte rimescolato le carte tentando anche di dar vita a un terzo polo centrista, la coalizione di centrodestra è rimasta praticamente una costante. Seppur con lievi modificazioni e aggiunte marginali, il "tridente di attacco" che oggi esprime la maggioranza di governo è sempre stato composto da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, con quest'ultimo che ha riacceso la fiamma di AN dopo la breve parentesi del PdL.
Ovviamente, trattandosi di una coalizione, è ovvio che, a fronte di una comune visione di fondo, esistano delle differenze di approccio su alcuni temi. Divergenze che talvolta si sono legate alla percezione stessa del partito da parte degli elettori. Tra queste troviamo anche la posizione verso l'attività venatoria, sulla quale il partito fondato da Silvio Berlusconi ha sempre mostrato sensibilità differenti rispetto agli alleati che, di contro, si sono sempre più accreditati come maggiormente allineati alle istanze del mondo venatorio. Basti pensare alla parabola, mai troppo discendente, di Michela Vittoria Brambilla, che ha trovato proprio in Forza Italia il trampolino della sua carriera animalista.
Su questo tema, in non poche occasioni, i forzisti si sono smarcati dalle posizioni ufficiali della coalizione, spesso di governo, e non cessano di farlo. Questa volta il casus belli è l'apertura della caccia di selezione al cervo in Abruzzo, del quale il centrodestra è stato recentemente riconfermato alla guida. A riguardo, il coordinatore regionale di Forza Italia e presidente della Prima commissione affari costituzionali della Camera Nazario Pagano ha dichiarato: «Sono fermamente contrario alla decisione della Giunta Marsilio di autorizzare la caccia al cervo in Abruzzo a partire da ottobre che porterebbe all'abbattimento selettivo di quasi 500 esemplari di una specie che, come l'orso marsicano, è diventata un simbolo della nostra Regione, amata e rispettata da cittadini e turisti».
Pagano ha poi affermato di voler approfondire ulteriormente le notizie apparse sugli organi di stampa al fine di valutare ogni possibile alternativa a un abbattimento così massiccio di cervi ricordando anche il suo impegno in Commissione «per scongiurare l'abbattimento dell'orso marsicano». La politica viene spesso accusata di mancare di coerenza e di cambiar posizione, ma pare che non sia questo il caso. Purtroppo.
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