di Redazione
I giudici perseverano nel salvare orsi e lupi
La Provincia di Bolzano ha deciso di abbattere due lupi, ma i giudici amministrativi hanno sospeso il provvedimento
Ci risiamo. Come un disco rotto, la cronaca ci regala l'ennesimo caso nel quale un provvedimento amministrativo che mira a rimuovere degli animali problematici viene sospeso da un tribunale amministrativo. Questa volta si tratta di due lupi che la Provincia autonoma di Bolzano vuole abbattere perché responsabili di diverse predazioni ai danni di bestiame in alta Val Venosta
Il copione è sempre lo stesso. Quando si prova a gestire i grandi carnivori, ma non solo, le solite sigle animaliste impugnano gli atti emanati delle autorità locali, causando l'inizio di un procedimento giudiziario che prima ancora di entrare nel merito della legittimità del provvedimento ne sospende l'efficacia. L'ordinanza di abbattimento era stata firmata nella giornata di lunedì dal governatore altoatesino Arno Kompatscher e oggi i giudici Tribunale regionale di giustizia amministrativa di Bolzano l'hanno sospesa.
Che sia diritto di ogni cittadino, singolo o riunito in una qualche forma associativa, ricorrere contro i provvedimenti amministrativi è sacrosanto. Il fatto che si sfrutti questo diritto per impedire la corretta gestione faunistica di una specie per motivi ideologici rappresenta però un vulnus che, sul lungo periodo, rischia di nuocere alla conservazione della specie stessa. Inutile negarlo: oggi, con densità e conflitti con le attività antropiche in crescita, la miglior opera di tutela dei grandi carnivori passa per la rimozione degli animali problematici e chiunque la ostacoli crea più danni di qualsiasi abbattimento.
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