di Redazione
Rinoceronti radioattivi per contrastare il bracconaggio
Può sembrare assurdo, ma un progetto pionieristico mira a rendere radioattivi i corni dei rinoceronti per combattere il fenomeno del bracconaggio
Si chiama Rhisotope ed è un progetto che mira a salvaguardare i rinoceronti dagli atti di bracconaggio rendendoli radioattivi. O meglio, rendendo radioattiva la ragione per la quale sono tra le specie maggiormente minacciate dal prelievo illegale, i loro corni. Quest'ultimi sono infatti una merce ricercata sul mercato nero in quanto utilizzati come ingrediente nella farmacologia tradizionale asiatica.
Il progetto Rhisotope prevede l'inserimento di un microchip in grado di rilasciare radionuclidi nella cheratina che compone i corni al fine di renderli inutilizzabili per il consumo umano. I corni trattati radioattivamente inoltre hanno maggiori probabilità di essere rilevati dai controlli di frontiera aumentando così la difficoltà di contrabbando e di conseguenza il potere deterrente dell'iniziativa. La quantità di radiazioni resta comunque sotto la soglia di tolleranza per gli animali.
Il 24 giugno scorso il progetto, che è stato fondato nel 2021 in collaborazione con la Wits University, è passato alla fase operativa e sono stati "radiottivati" i primi venti rinoceronti in Sudafrica. Secondo i dati della International Rhino Foundation, il paese ospita la più grande popolazione di rinoceronti del mondo, con rispettivamente circa l'80% dei 16.800 rinoceronti bianchi e il 33% dei 6.500 neri, e solo lo scorso anno sono stati uccisi illegalmente 499 esemplari.
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