di Redazione
Svelate le modifiche alla legge sulla caccia
L'onorevole Francesco Bruzzone in un video ha elencato le modifiche della 157 all'esame del senato
L'On. Francesco Bruzzone pare si stia dando parecchio da fare e non solo per la campa elettorale per le europee. Il deputato, che è di fatto diventato il portavoce delle istanze del mondo venatorio all'interno del Parlamento, ha registrato un video nel quale illustra come porrebbe cambiare la legge quadro sulla caccia, la 157/1992, a seguito della conclusione dell'iter parlamentare del Decreto legge Agricoltura. Le modifiche, alcune delle quali riprendono quanto proposto dal progetto di legge arenatosi in Commissione, saranno inserite come emendamento al decreto legge citato e pertanto dovrebbero essere approvate entro il 10 di luglio, temine ultimo per la conversione del provvedimento.
Il primo degli emendamenti presentati mira a risolvere il problema dei ricorsi al TAR in merito ai calendari venatori. C'è poi quello relativo all'abolizione della scelta dell'opzione di caccia, che a detta di Bruzzone non ha più senso di esistere in quanto il numero dei cacciatori è decisamente calato negli ultimi 32 anni. Un terzo emendamento riguarda la validità delle abilitazioni alla caccia agli ungulati che si vorrebbero valide su tutto il territorio nazionale senza bisogno di procedure di equipollenza o di "doppioni". L'approvazione definitiva del Dl Agricoltura dovrebbe poi risolvere il problema del divieto di caccia entro i 1000 metri dai valichi montani, tematica particolarmente sentita e attuale per la Lombardia a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato.
Saranno invece due gli emendamenti dedicati alla caccia di appostamento, praticata da Bruzzone. Il primo è volto a chiarire che i richiami vivi provenienti da allevamento non sono fauna selvatica ma animali domestici e, in quanto tali, eventuali violazioni andrebbero sanzionate senza applicare le norme penali relative alla fauna selvatica. Il secondo invece mira a consentire l'utilizzo di armi da fuoco per il recupero degli anatidi feriti durante la caccia da appostamento anche se ci si sposta su barchini a remi. Al momento infatti il divieto di sparo da natante obbligava i cacciatori ad adottare metodi ben poco ortodossi e inaccettabili per finire gli animali.
Si tornerà inoltre sull'annoso tema della segnatura del tesserino specificando che, per la migratoria, l'annotazione andrà effettuata "dopo l'avvenuto recupero". Da ultimo Bruzzone ha annunciato che con uno uno specifico emendamento si intende prevedere fino a 8 mesi di reclusione per reati di disturbo all'attività venatoria o alle attività di controllo faunistico e per chi danneggia appostamenti di caccia e strutture gestite dai cacciatori. Occorrerà vedere se l'esame parlamentare degli emendamenti non riserverà qualche sorpresa o se le modifiche proposte diverranno definitive.
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