In diverse zone del nostro Pese si registra un repentino calo demografico
In diverse zone del nostro Pese si registra un repentino calo demografico - © Vera Buhl
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di Redazione

Il preoccupante declino del capriolo

Il piccolo cervide ha permesso alla caccia di selezione di diventare una delle forme di caccia maggiormente in espansione con risvolti positivi anche sul numero di licenze. Per questo il suo declino potrebbe rappresentare un grosso problema per il mondo venatorio

«La popolazione del capriolo ha evidenziato un incremento costante dal 2007 fino al 2018, con un massimo di 6.771 capi censiti, mentre, a partire dal 2019, per molteplici cause concomitanti, tra cui la presenza del lupo, si è riscontrato un repentino calo demografico che ha portato il numero di caprioli a stabilizzarsi intorno ai 4.000 capi. Nel prossimo futuro, la predisposizione dei piani di prelievo annuali dovrà quindi essere caratterizzata da un approccio prudenziale».

Le parole pronunciate dell'assessore valdostano con delega alle Risorse naturali Marco Carrel in risposta a un'interpellanza del gruppo Rassemblement Valdôtain sono tutt'altro che rassicuranti per i cacciatori della Regione. Quanto emerge oggi in Valle d'Aosta è però purtroppo in linea con quanto constatato da moltissimi cacciatori nella parte settentrionale della penisola, dove, sempre più spesso, pur con piani di prelievo ridotti, si registrano difficoltà crescenti nel loro completamento.

Certamente le cause, come sottolineato dal politico valdostano, sono diverse, ma tra queste, e con un impatto certamente non secondario, troviamo la predazione da parte del lupo. Sotto questo particolare aspetto occorrerà valutare le ricadute indirette della peste suina africana sulla specie, alla luce del fatto che, laddove la malattia imperversa, il predatore si trova costretto a rivolgere le proprie attenzioni prevalentemente al piccolo cervide.

Per almeno due deceni il capriolo è stato l'ungulato prediletto per molti cacciatori italiani e, grazie anche alla sua cospicua presenza, la caccia di selezione è passata dall'essere un'attività elitaria a una delle forme di caccia maggiormente in crescita. Senza il capriolo, e con i cinghiali in balia della Psa, all'orizzonte si iniziano a scorgere non poche nubi.

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