di Redazione
Dalla Lombardia un duro attacco a Ispra
Con una lettera sottoscritta da oltre la metà dei consiglieri regionali, la politica lombarda ha chiesto al Governo di intervenire nei confronti dei vertici di Ispra
L'Ispra deve smettere di assumere posizioni ideologiche e tornare ad essere un organo tecnico. Può essere sintetizzata così la pozione di 42 consiglieri regionali lombardi, pressoché tutta la maggioranza e oltre la
metà del totale, che hanno sottoscritto una lettera indirizzata a Mase e Masaf nella quale viene criticato l'approccio ideologico di quello che dovrebbe essere un organo tecnico.
La presa di posizione arriva dopo la recente sentenza del Consiglio di Stato che, chiamato a giudicare su un ricorso proposto dalla regione Liguria, ha sancito l'inadempienza di Ispra nel definire le "piccole quantità" propedeutiche alla pianificazione del prelievo in deroga ai sensi della normativa comunitaria.
«Nel confermare la scorrettezza dell'azione di ISPRA - ha affermato Floriano Massardi, consigliere leghista e ideatore dell'iniziativa - la sentenza definitiva obbliga l'Istituto a fornire i dati alle Regioni. Ho redatto con i colleghi Bravo e Macconi una lettera indirizzata al Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin e al Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida per segnalare questa anomalia nel sistema dello svolgimento dei compiti istituzionali di Ispra e per ristabilire la competenza decisionale in capo alle Regioni».
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