di Redazione
Proposta di legge dell'On. Brambilla, una bomba da disinnescare
La proposta di legge presentata dall'On. Brambilla in tema di maltrattamenti animali mira a parificare tutti gli animali con possibili pesantissime ripercussioni anche sull'attività venatoria
A mettere in guardia sul tema ci ha pensato negli scorsi giorni anche il presidente nazionale di Federcaccia Massimo Buconi, che in un video ha sottolineato con preoccupazione la velocità con la quale sta affrontando l'iter parlamentare la proposta di legge presentata da Michela Vittoria Brambilla. La proposta, che titola "Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l'integrazione e l'armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali", mira, tra le altre cose, a inasprire le pene per il reato di maltrattamento, ma anche a considerare tutti gli animali nello stesso modo ai fini dell'applicazione delle norme.
Un simile approccio, dove gli animali da reddito e gli animali selvatici sarebbero equiparati a quelli d'affezione, rischia di costituite un'insidia non da poco per chi pratica attività come la caccia ma non solo. Le pene proposte per le condotte ai danni degli animali, inoltre, sarebbero addirittura più pesanti di quelle attualmente previste per le condotte ai danni dell'uomo. Per questo, i partiti e gli esponenti politici maggiormente vicini al mondo rurale e a quello venatorio si stanno adoperando per far sì che le eventuali modifiche approvate al codice penale in base alla legge in discussione siano esclusivamente riferite agli animali da affezione e prevedano pene proporzionate.
La Commissione Giustizia, che sta attualmente esaminando la proposta, ha fortunatamente approvato due emendamenti identici a prima firma di Maria Carolina Varchi (FdI) e Francesco Bruzzone (Lega) che hanno soppresso l'articolo 7 del testo, ovvero quello che avrebbe abrogato l'articolo 19-ter delle disposizioni di coordinamento e transitorie per il codice penale, che sancisce la non applicabilità delle norme sul maltrattamento animale per i casi previsti da leggi speciali come ad esempio proprio la l. 157/92. Occorrerà ora vedere se, in questo iter stranamente veloce, il parlamento riuscirà a "disinnescare" anche le altre insidie della proposta.
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