di Redazione
Psa, anche la Toscana tra le regioni coinvolte?
L'avanzata della Psa sembra non fermarsi e le ultime positività riscontate porteranno con buona probabilità anche la Toscana a dover fare i conti con l'inserimento nell'elenco delle Regioni coinvolte
Nella gestione della Psa, qualcosa in Emilia Romagna non è andato come avrebbe dovuto. Lo abbiamo già detto ma, per l'ennesima volta, l'individuazione di due positività al di fuori della Zona di Restrizione 1, in un territorio che si credeva indenne, getta pesanti ombre sulla mancata applicazione dei protocolli di sorveglianza passiva da parte di quella che negli anni scorsi si era connotata come una delle Regioni faro della gestione faunistica nel nostro Paese.
Le positività sono state riscontrate in due carcasse di cinghiale rinvenute a pochissima distanza l'una dall'altra nel comune di Borgo Val di Taro, in località Barzana di Sotto, a soli 7 km dal confine toscano, in una zona che si pensava lontana dalla presenza del virus. Troppo vicino al confine regionale per pensare che la ormai necessaria revisione dei confini delle zone di restrizione possa non coinvolgere anche alcuni comuni della Regione Toscana, anche alla luce del cambio di metodologia utilizzato per l'individuazione delle zone.
Come spiegato in un articolo di approfondimento pubblicato pochi giorni fa, infatti, l'istituzione della zona infetta nel raggio di 10 km dal riscontro della malattia e di una fascia di rispetto che coinvolgeva alcuni comuni al suo esterno, era infatti apparso, e le carcasse di Borgo Val di Taro ne sono un esempio lampante, un approccio minimalistico e non in grado di individuare tempestivamente i territori coinvolti dal virus.
Il Gruppo Operativo degli Esperti sulla Psa ha quindi proposto l'adozione di una metodologia che prevede un raggio di 15 km per l'individuazione della ZR2 e un ulteriore raggio di 6 km per la ZR1. Troppi per sperare che la Toscana possa continuare a essere considerata indenne dal virus.
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