di Redazione
Modifiche alla 157/92: la Lipu attacca e Bruzzone risponde
L'associazione animalista contesta le modifiche alla legge quadro sulla caccia in discussione in commissione bollandole come selvagge, ma Bruzzone difende la proposta
In questi giorni è in discussione in XIII commissione agricoltura alla Camera dei Deputati la proposta di modifica, che vede come primo firmatario il deputato leghista Francesco Bruzzone, della legge n. 157/1992. La principale problematica alla quale si vuole porre rimedio con la proposta di modifica è quella legata all'incertezza che ha caratterizzato i calendari venatori nelle ultime stagioni. Altre modifiche invece riguardano la semplificazione delle norme relative all'uso dei richiami vivi e l'abolizione delle opzioni di caccia in via esclusiva.
Secondo la Lipu la proposta finirebbe per aggravare la già difficile situazione dell'Italia nei confronti dell'Unione europea in materia di caccia e, soprattutto, avrebbe un impatto molto forte sulla conservazione della natura e una recrudescenza del bracconaggio. Per questi motivi l'associazione ha deciso di avviare una raccolta firme dal titolo "Lasciamoli volare in pace!" nella quale si chiede a Governo e Parlamento di ritirare la proposta di legge di modifica e di realizzare, invece, azioni concrete per la tutela degli uccelli selvatici e della natura, anche in attuazione dell'art. 9 della costituzione.
«E' un gravissimo attacco alla natura e agli uccelli selvatici - denuncia allarmisticamente l'associazione - che prevede, tra le altre cose, l'allungamento della stagione venatoria oltre i limiti attuali, mettendo a rischio gli uccelli migratori, impegnati già da gennaio nel viaggio verso i luoghi di riproduzione. Una fase, questa, per la quale la Direttiva Uccelli prevede il divieto assoluto di caccia».
L'On. Bruzzone, intervistato da Hunting Log in merito all'iniziativa della Lipu, ha dichiarato: «L'ossatura principale di questo progetto di legge si basa sulla certezza del diritto. Capisco che l'unico strumento rimasto al mondo animalista, visto anche il fallimento delle iniziative referendarie, sia quella di far "saltare" i calendari venatori con i ricorsi, ma, proprio per fare un paragone con l'Europa, il nostro è l'unico paese nel quale i cacciatori non hanno certezze su tempi e modi per esercitare l'attività venatoria».
Se sei interessato alla caccia sostenibile e alla conservazione dell'ambiente e della fauna selvatica, segui la pagina Facebook e l'account Instagram di Hunting Log, la rivista del cacciatore responsabile.