di Redazione
Dal Consiglio di Stato una sentenza contro l'Ispra
Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza che da torto all'Ispra e ne sconfessa l'operato
In questi anni ci siamo abituati ad essere preparati al peggio leggendo nel titolo di una notizia le parole "sentenza" e "Ispra". Questa volta però i giudici, più precisamente quelli del Consiglio di Stato, hanno emesso una sentenza nella quale viene sancita l'inadempienza dei tecnici di Ispra, di fatto sconfessando il loro operato.
Il massimo organo della giustizia amministrativa era stato chiamato a dirimere una questione in merito alla mancata indicazione da parte di Ispra delle cosiddette "piccole quantità" al fine dell'attivazione del prelievo in deroga di alcune specie di avifauna. I giudici hanno affermato che il rifiuto dell'Istituto è illegittimo e, definendo illogiche le motivazioni alla sua base, sancito che tale condotta paralizzerebbe impropriamente, questa l'espressione usata, l'intera procedura di attivazione delle deroghe.
Sulla vicenda è intervenuto l'On. Bruzzone che ha commentato: «La caparbietà e la determinazione questa volta hanno premiato e il risultato ottenuto, cioè la possibilità di attivare il prelievo venatorio in deroga, non solo per la caccia ma anche per il rifornimento dei richiami vivi tramite gli impianti di cattura autorizzati, oggi è possibile per tutte le regioni che vorranno richiederlo».
Federcaccia, commentando la sentenza in un comunicato stampa, ha espresso grande soddisfazione e affermato che tale pronuncia riapre una questione che Ispra aveva "congelato" da ormai quasi vent'anni. L'associazione ha tuttavia ricordato che è opportuno non cedere a facili trionfalismi dal momento che quanto accaduto rappresenta solo un primo, per quanto fondamentale, tassello del complesso procedimento per l'attivazione delle deroghe.
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