di Redazione
Lupo insegue mamma con carrozzina, si incrina il fronte protezionista
Dopo il caso del lupo che ha inseguito una mamma con il bimbo nella carrozzina, anche alcuni esponenti di spicco del mondo protezionista hanno assunto posizioni "interventiste"
Sta facendo molto discutere in questi giorni il caso del lupo che, a Pozza di Fassa in Trentino, è stato ripreso mentre seguiva insistentemente una mamma che passeggiava con il proprio figlioletto nella carrozzina sulle piste di fondo della nota meta turistica. Per fortuna l'animale non ha mostrato nessun comportamento aggressivo, ma la vicenda è comunque sintomo di qualcosa che non funziona. Il fatto, come da copione, ha innescato polemiche e prese di posizione sia dalla parte di chi chiede un intervento deciso nei confronti della specie, sia da quella di chi difende l'animale e lo dipinge come vittima dell'uomo che lo ha abituato alla sua presenza, sembrerebbe arrivando addirittura ad offrirgli cibo, rendendolo così confidente. Nulla di inedito a primo impatto.
Eppure questa volta qualcosa di nuovo c'è. Forse perché i protagonisti della vicenda sono, oltre al lupo, una mamma con il suo pargoletto, forse perché le immagini sono davvero inquietanti, stavolta a differenza del passato, registriamo diverse prese di posizione interventiste anche nella galassia protezionista. Primo tra tutti Luigi Boitani, professore ordinario di Zoologia alla Sapienza di Roma e presidente della Large Carnivore Initiative for Europe, citato spesso come massimo esperto della specie, che in passato aveva spesso "disinnescato" gli allarmismi e gli inviti a gestire la specie.
Intervistato da Il Dolomiti, il "lupologo" per definizione ha affermato: «Per prima cosa questo lupo va tolto dalla natura. Che vada catturato o abbattuto dipende dai mezzi che si vogliono usare e dalle decisioni che vuole adottare il Trentino. Se qualcuno l'ha nutrito è un cretino o una cretina irresponsabile che l'ha condannato». Boitani, interpellato sulla sua pericolosità, ha poi proseguito: «È imprevedibile, probabilmente per giocare, per avvicinarsi o per curiosità può arrivare a dare fastidio. Non credo che attaccherebbe in modo da uccidere ma di certo non vale la pena rischiare».
Anche l'associazione Io non ho paura del lupo, da sempre schierata dalla parte del canide senza se e senza ma, questa volta ha dovuto assumere posizioni diverse. Dopo aver ovviamente ribadito come simili atteggiamenti siano molto rari e non rientrino nei comportamenti ordinari della specie, definita «schiva ed elusiva nei confronti dell'uomo», l'associazione è arrivata ad affermare che secondo le linee guida di valutazione dei comportamenti del lupo redatte dal gruppo di esperti della Large Carnivore Initiative for Europe l'atteggiamento dell'esemplare richiede attenzione, la messa in pratica di interventi di dissuasione e, qualora questa non sortisse risultati, addirittura la rimozione. Forse qualcosa si muove...
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