di Redazione
La peste suina continua la sua avanzata in Emilia Romagna
Altre due carcasse positive confermano l'avanzata della peste suina in Emilia Romagna ben al di fuori delle attuali zone di restrizione
Sul finire del 2023 avevamo dato la notizia dell'emissione di una nuova ordinanza regionale che prescriveva l'applicazione delle regole previste nei territori colpiti dalla Psa anche in diversi comuni non attualmente ricompresi nelle zone di restrizione. La scelta era motivata dal sospetto che la malattia si fosse espansa ben oltre la zona considerata colpita.
A distanza di due settimane, il ritrovamento di due carcasse positive all'esterno della zona infetta conferma i timori alla base della scelta. I cinghiali uccisi dalla peste sono stati ritrovati in due distinti comuni. Il primo rinvenimento è stato effettuato a Bettola, in Val Nure, proprio il 27 dicembre, giorno in cui Bonaccini ha firmato l'ordinanza, mentre il secondo esemplare è stato campionato a Travo, in Val Trebbia, il 4 gennaio con conferma della positività comunicata lunedì 8.
Entrambi i casi confermano dunque che la malattia è presente a decine di km dalla zona infetta e apre diversi interrogativi sulle falle nel sistema di sorveglianza passiva e sulla gestione, evidentemente deficitaria, degli ultimi mesi. Ormai la malattia sembra, giorno dopo giorno, sempre più inarrestabile.
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