di Redazione
Mufloni del Giglio, il Parco bacchetta la LAV
La Lega Anti Vivisezione ha accusato il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano di aver violato l'accordo che prevedeva la cattura dei mufloni; l'ente, in una lunga e articolata risposta, ha confutato e ribaltato le responsabilità
A pochi giorni dalla conclusione delle operazioni di eradicazione del muflone dall'isola del Giglio, non si placano le polemiche da parte delle associazioni animaliste. In particolare la Lav, che insieme al WWF nel 2021 aveva firmato un accordo con il PNAT che prevedeva lo stop degli abbattimenti e la rimozione tramite cattura, ora accusa l'Ente parco di aver tradito gli impegni presi. L'associazione, per bocca di Massimo Vitturi, responsabile LAV - Animali selvatici, ha definito la violazione dell'accordo «un gesto unilaterale e grave» e «di esclusiva responsabilità del Parco». L'ente però non ci sta e, in una lunga ed articolata risposta pubblicata da elbareport.it, ha replicato bacchettando l'associazione animalista, denunciandone l'inerzia nel porre in essere quanto stabilito dall'accordo e ripercorrendo quanto accaduto negli ultimi due anni.
Nel 2021, a seguito delle polemiche innescate dal progetto di eradicazione, pur ritenendo la proposta animalista «di difficile attuazione da un punto di vista tecnico-operativo e poco comprensibile», il Parco aveva ritenuto di recepire alcune delle istanze animaliste e aveva siglato un accordo che prevedeva la sospensione degli abbattimenti. Da allora, però, pur avendo ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie per le operazioni di cattura, nessuna attività è stata mai attivata da parte della LAV. In poche parole gli animalisti non hanno catturato un solo muflone in due anni. Il Parco non si è però fermato a sottolineare la non attivazione sul fronte delle catture, ma ha accusato l'associazione di non aver neppure stigmatizzato le ripetute azioni di disturbo senza le quali il rapporto catture/abbattimenti anziché essere 52/35 avrebbe potuto essere molto più favorevole alle prime. Inoltre, le associazioni animaliste si erano impegnate a sviluppare attività d'informazione e sensibilizzazione sul tema delle specie non autoctone con particolare riguardo alle aree protette e anche su questo nulla sembrerebbe essere stato fatto.
Insomma, pare proprio che, come affermato dalla LAV, qualcuno non abbia rispettato gli impegni presi. Quel qualcuno pero non è certamente il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano.
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