di Redazione
Se l'Europa sostiene la caccia, agli animalisti non va più bene
Secondo gli animalisti dell'Oipa la Commissione Europea finanzia iniziative "diseducative e contrarie ai principi di conservazione della biodiversità"
Pare essere già finito l'innamoramento del modo animalista italiano nei confronti della Commissione Europea. Se infatti l'organo guidato da Ursula von der Leyen aveva incassato il plauso del mondo animal-ambientalista per il varo della nuova normativa sul divieto di utilizzo del piombo nelle zone umide, ora attira su di sé gli strali dell'Oipa, l'Organizzazione Internazionale Protezione Animali, per aver finanziato un progetto Erasmus dedicato ai giovani cacciatori europei. Al centro della polemica il progetto Hunters Connect che ha visto alcuni giovani cacciatori tra i 16 e i 29 anni partecipare a uno scambio culturale incentrato sulla pratica venatoria in Finlandia. L'iniziativa aveva scatenato le ire dell'associazione animalista che già a marzo aveva scritto una lettera al presidente della Commissione Ursula von der Leyen chiedendone la cancellazione.
Ora è giunta la risposta dell'organo esecutivo dell'Unione Europea e gli animalisti non sono affatto soddisfatti. «Il progetto Hunters connect è stato finanziato secondo le procedure Erasmus+, inclusa una valutazione di qualità - ha scritto Bjoern Seibert, il capo di Gabinetto della presidente della Commissione - Questa valutazione ha dimostrato che il progetto avrebbe riunito partecipanti provenienti da piccole comunità rurali per i quali questo progetto sarebbe stato la loro prima esperienza giovanile internazionale e di cooperazione europea. (...) La caccia sostenibile e ben gestita dovrebbe essere compatibile con il mantenimento o il ripristino di un favorevole stato di conservazione delle specie cacciabili. In questo contesto, la Commissione sostiene iniziative e misure di sensibilizzazione per promuovere la caccia sostenibile in conformità con le relative norme UE applicabili».
Ciononostante l'associazione animalista continua a bollare il progetto come una "strage di animali finanziata con denaro pubblico dall'Erasmus+" e ha replicato ribadendo che non si comprende come iniziative di questo tipo possano migliorare la qualità dell'istruzione e la formazione in Europa e chiedendosi come la Commissione europea possa considerare etico l'insegnamento dell'uccisione di animali indifesi. Evidentemente a Bruxelles non tutti sono accecati dall'ideologia e contrari alla caccia. Anzi, evidentemente qualcuno riesce a cogliere pienamente il valore dell'attività venatoria. Sarà anche poca cosa, ma è cosa di cui rallegrarsi.
Se sei interessato alla caccia sostenibile e alla conservazione dell'ambiente e della fauna selvatica, segui la pagina Facebook e l'account Instagram di Hunting Log, la rivista del cacciatore responsabile.