di Matteo Brogi
Urca Marche e Comune di Ancona collaborano per gestire il cinghiale
Per affrontare la pressione causata dai cinghiali sulle aree urbane, il Comune di Ancona ha attivato una sperimentazione con Urca Marche
La pressione dei cinghiali in aree urbane rende difficile la convivenza tra la fauna selvatica e le normali attività umane. È notizia di ieri, 25 settembre 2023, che il parcheggio contiguo a Piazza Leopardi, ad Ancona, sarà chiuso ogni giorno dalle ore 18 a causa della sempre più consistente frequentazione di cinghiali provenienti dal Parco del Conero.
Per far fronte alla problematica convivenza con il suide, il Comune di Ancona, con la Regione Marche, ha approvato con deliberazione di Giunta un accordo di convenzione di collaborazione civica con Urca Marche al fine di sperimentare un progetto che si avvale del sistema di cattura dei cinghiali in area urbana denominato Pig brig trap system; si tratta di un sistema di multicattura passiva sviluppato negli Stati Uniti che rispetta il benessere dell'animale ed è già impiegato nel contenimento degli impatti da suidi alle attività agricole e antropiche in numerosi scenari critici (dagli Usa al Canada, dall'Australia alla Nuova Zelanda così come in Europa).
Al momento la sperimentazione avviene in un'area nei pressi di Pietralacroce, all'interno del Parco del Conero, e - se dovesse risultare efficace ed essere validata - permetterà di intrappolare gruppi di cinghiali nei luoghi, anche urbani, maggiormente frequentati dai selvatici. «La Regione - ha dichiarato Giovanni Zinni, vice sindaco e assessore alla Sicurezza urbana di Ancona al Corriere adriatico - ha già preso l'impegno di finanziare il progetto
» che, nella seconda fase, dopo il confronto con la Conferenza dei servizi e la stipula dei protocolli necessari, prevede il piazzamento di cinque trappole. In caso di validazione si prevedono tempi di attuazione strettissimi, con la messa in opera delle trappole entro il mese di ottobre.
La collaborazione fattiva tra l'Urca delle Marche e il Comune di Ancona dimostra, ancora una volta, che tra la comunità dei cacciatori e le Istituzioni possono stringersi forme di cooperazione di cui beneficia tutta la comunità.
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