di Matteo Brogi
Caos zone umide, per il piombo la soluzione è negli emendamenti
Un comunicato della Cabina di regia unitaria del mondo venatorio (che riunisce Federcaccia, Enalcaccia, AnuuMigratoristi, Associazione nazionale libera caccia, Arcicaccia, Italcaccia e il Comitato nazionale caccia e natura - CNCN) esprime soddisfazione per la presentazione in Parlamento di una serie di emendamenti a testi legislativi in fase di esame che forniscono "chiarimenti esplicativi e attuativi in merito alla normativa regolamentare comunitaria che prevede il divieto dell'uso e del trasporto di cartucce contenenti piombo nelle zone umide" (Regolamento 2021/57).
Da quanto la Cabina di regia ha appreso, questi emendamenti prevederebbero l'applicazione di una sanzione amministrativa nei confronti di coloro cui venga contestato il possesso o il trasporto di munizioni in piombo all'interno o nelle vicinanze delle zone umide, scongiurando quindi la natura penale della violazione, e la definizione delle aree umide: quelle di cui alla convenzione di Ramsar (inserite nell'apposito elenco), ricadenti all'interno di Siti di importanza comunitaria (SIC) e Zone di protezione speciale (ZPS) e quelle - infine - all'interno di riserve naturali o in ambiti protetti.
Gli emendamenti devono ancora essere esaminati e approvati ma la loro esistenza evidenzia la volontà della maggioranza di risolvere la questione in tempi rapidi; è prevedibile che entreranno in vigore già nel corso della stagione venatoria 2023/2024, facendo pertanto chiarezza su un tema molto sentito per il clima di incertezza che l'applicazione del Regolamento europeo ha portato.
La Cabina di regia segnala inoltre che «di questa attività legislativa in corso e della connessa valenza chiarificatrice verrà data diffusa notizia agli organi di vigilanza e di controllo». «Pur ritenendo che, come da noi più volte richiesto, la vicenda si sarebbe dovuta gestire in tempi più brevi e con modalità più efficaci, come l'emanazione di uno specifico decreto-legge, - continua il comunicato stampa - si ritiene, comunque, che gli emendamenti presentati in Parlamento possano essere utili a rasserenare l'avvio della stagione venatoria, fiduciosi che possano evitare eventuali inutili contenziosi e dare più chiarezza ai cacciatori italiani, che hanno il diritto di esercitare la propria attività in un quadro di certezza delle regole esistenti e dei contenuti e dei limiti della loro applicabilità».
Nulla cambia nell'immediato ma ci sono le premesse di un chiarimento già per la stagione in corso.
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