di Redazione
Prende sempre più forma la figura del Professional Hunter
Con l'articolo 29 del decreto legge 75/2023 il Governo ha previsto, in materia di contrasto alla peste suina africana, che il Commissario possa ricorrere a "ditte specializzate" per le operazioni di abbattimento dei cinghiali
Tre settimane fa era stata la Lombardia a sdoganare il ricorso a "ditte specializzate" per il controllo del cinghiale. Ora l'idea, che molti avevano bollato come impercorribile perché mancante di basi giuridiche a livello nazionale, viene blindata da un decreto del Governo che, di fatto, estende tale possibilità al di là dei confini regionali lombardi.
La norma approvata dal Governo infatti, parlando di contenimento della specie cinghiale, cita tra i compiti e le prerogative del Commissario straordinario la possibilità di affidare a ditte specializzate le operazioni di controllo "in caso d'inerzia o mancato raggiungimento degli obiettivi da parte delle competenti autorità regionali".
Nei fatti si sgretola sempre più quella quella "gabbia normativa" che per anni ci ha costretti a considerare la caccia in senso lato esclusivamente come attività ludico-ricreativa o, parlando di controllo, come attività di pubblico interesse di tipo volontaristico. In pratica si va sempre di più verso la creazione della figura del Professional Hunter, il cacciatore professionista, già largamente prevista all'estero, ma fino a oggi tabù nel nostro paese.
In un momento storico come quello attuale, nel quale la fauna è sempre più fonte di criticità e la pubblica amministrazione sempre meno capace di fronteggiare il problema, occorrerà vedere come evolverà la situazione e soprattuto come reagirà il mondo venatorio.
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