di Redazione
Peste suina, per gli abbattimenti arrivano i professionisti
Il presidente di Regione Lombardia ha firmato un'ordinanza che stabilisce le azioni per prevenire la diffusione della peste suina sul territorio regionale. Tra le varie prescrizioni, che ricalcano quelle dell'ordinanza commissariale, spunta anche il ricorso a operatori professionisti per le operazioni di controllo
A seguito dell'inserimento di parte del territorio lombardo nella cosiddetta zona infetta, nella giornata di ieri, il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha firmato un'apposita ordinanza recante come oggetto "Disposizioni per la prevenzione e il controllo della diffusione della peste suina africana". Nel testo dell'ordinanza, dopo le dovute premesse, vengono dettate tutte le prescrizioni e le azioni che la Regione con la maggior produzione suinicola del Paese ha deciso di mettere in atto per arginare la malattia.
Se le prescrizioni, gli obblighi e i divieti, ricalcano quelli già contenuti nell'ordinanza del commissario nazionale Caputo, per quanto riguarda le azioni da intraprendere per arginare la malattia la Regione ha mostrato il pragmatismo che da sempre contraddistingue la Lombardia. L'ordinanza prevede infatti lo stanziamento di oltre due milioni di euro. Almeno 1,5 milioni per le operazioni di monitoraggio, controllo e smaltimento delle carcasse nei territori ricompresi in zona di restrizione I e II e 600mila euro per il restante territorio.
Ed è proprio sulle operazioni di controllo che l'ordinanza introduce una novità assoluta, almeno per il panorama nazionale. Il documento prevede infatti che «Le attività di controllo faunistico verso la specie cinghiale sono coordinate dalla Polizia provinciale e attuate dalla medesima che si può avvalere degli operatori così come previsti dall'articolo 41 della Legge Regionale 26/93 nonché da personale in possesso dei medesimi requisiti e afferente a ditte specificatamente incaricate». Tradotto, a supportare Polizia provinciale e operatori volontari nell'attività di abbattimento dei cinghiali, scenderanno in campo operatori professionisti.
Occorrerà ora vedere se una tale scelta sarà in grado di imprimere maggior incisività nelle operazioni di depopolamento della specie al fine di rallentare il più possibile l'avanzata della malattia verso le Province della pianura lombarda che sono quelle maggiormente interessate dalla presenza di aziende suinicole.
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