Secondo la Lipu le regioni avrebbero dovuto prevedere la chiusura della caccia in modo anticipato sia ai turdidi che alle specie di uccelli acquatici
Secondo la Lipu le regioni avrebbero dovuto prevedere la chiusura della caccia in modo anticipato sia ai turdidi che alle specie di uccelli acquatici - © Dmitriy Kandinskiy
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di Redazione

Federcaccia contro la Lipu: perfetto esempio di ideologismo anticaccia

"Uno dei migliori esempi di disinformazione visti negli ultimi tempi". Con queste parole la Federazione Italiana della Caccia ha bollato il comunicato della Lipu sulla stagione venatoria appena conclusa. La Federazione ha poi proceduto a smontate punto per punto le accuse degli animalisti

Negli scorsi giorni la Lega Italiana Protezione Uccelli ha diramato una nota commentando la stagione venatoria appena volta al termine. Nel documento l'associazione animalista ha affermato che la quasi totalità delle Regioni italiane, in particolare Puglia e Veneto, ha intenzionalmente violato i limiti stabiliti dalla Commissione europea con i key concepts e disatteso le indicazioni dell'Ispra concedendo periodi più lunghi di attività venatoria. Per questo, secondo la Lipu, le delibere regionali della stagione 2022-2023 sarebbero viziate da gravissime irregolarità. L'associazione quindi si è detta intenzionata a predisporre una segnalazione alla Commissione europea al fine di avviare procedura di infrazione nei confronti del nostro paese.

La replica della principale associazione venatoria italiana non si è fatta attendere. La Federazione ha bollato il comunicato sulla chiusura della stagione venatoria della Lipu come un perfetto esempio di disinformazione che ripete i consueti stilemi del mondo animalista e dimostra l'inaffidabilità dell'associazione animalista nel campo della gestione faunistica. «A differenza di quanto dichiarato nessuna Regione italiana ha violato alcunché in tema venatorio - afferma Federcaccia nel proprio comunicato - non è una novità che la LIPU a inizio e fine della stagione di caccia dirami comunicati allarmistici, ma totalmente infondati scientificamente e legalmente, nei quali dipinge quadri disastrosi per la fauna italiana, per la cui conservazione la caccia sarebbe il più grave problema».

Dopo aver attaccato duramente gli animalisti, Federcaccia si è poi concentrata nel confutare le singole accuse mosse dalla Lipu al mondo venatorio e alle amministrazioni regionali colpevoli, secondo gli animalisti, di aver raggirato le normative europee. L'associazione in particolare ha fatto notate che il documento Key concepts 2021 redatto dalla Commissione Europea, lo stesso citato dalla Lipu, smentisce buona parte dei dati e delle posizioni Ispra ed evidenzia le sconcertanti discrepanze fra i dati italiani utilizzati dall'Istituto e quelli degli altri Paesi mediterranei. Una realtà dei fatti ben lontana da quella dipinta dall'associazione animalista.

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