di Redazione
Federcaccia commenta i dati Ispra e difende la braccata
L'Ufficio studi e ricerche faunistiche e agro-ambientali di Federcaccia ha commentato i recenti dati diffusi da Ispra sulla gestione del cinghiale nel nostro paese definendo "illogiche" le critiche dell'Istituto alla braccata.
Con una nota stampa la Federazione Italia della Caccia ha commentato i risultati della prima indagine di dettaglio a scala nazionale che ISPRA ha recentemente realizzato. La principale associazione venatoria italiana, dopo aver espresso perplessità sulla valutazione dei dati di consistenza delle popolazioni e di stima dei danni per una specie notoriamente difficile da monitorare come il cinghiale, si è concentrata sui dati legati al prelievo.
«Dalle analisi condotte dall'Ispra - si legge nella nota - si evince come la braccata rappresenti ancora oggi l'unica forma di prelievo in grado di impattare in modo determinante dal punto di vista numerico sulle popolazioni di cinghiale. Di conseguenza appaiono illogiche le valutazioni critiche fatte in diverse altre occasioni dall'Ispra stesso sul tema».
Federcaccia ha comunque riconosciuto la necessità che in futuro la braccata sia maggiormente affiancata delle altre forme di prelievo, selezione e girata in primis, allo scopo di incidere maggiormente sulle popolazioni e regolare opportunamente gli abbattimenti sotto il profilo della pianificazione del prelievo per classi di sesso ed età. L'associazione ha poi voluto sottolineare la grossa responsabilità in capo agli enti gestori delle aree protette nazionali e regionali, dove «ancora non si interviene in modo incisivo», auspicando una sinergia tra tutte le aree protette e i territori di caccia per gestire una specie così impattante come il cinghiale.
Se sei interessato alla caccia sostenibile e alla conservazione dell'ambiente e della fauna selvatica, segui la pagina Facebook e l'account Instagram di Hunting Log, la rivista del cacciatore responsabile.