di Redazione
Cinghiali, ecco tutti i numeri
Durante il convengo organizzato da Confagricoltura e Eps venerdì scorso a Viterbo, Ispra ha presentato per la prima volta il quadro conoscitivo aggiornato sulla gestione del cinghiale in Italia. Il periodo preso in considerazione è quello 2015 al 2021 e i dati raccolti costituiscono la base per pianificare la gestione della specie per gli anni a venire.
Il lavoro di elaborazione dati ha richiesto ai tecnici quasi due anni di lavoro e ha potuto giovare anche dell'importante mole di dati contenuti nei 21 Priu (Piano regionale interventi urgenti) che le regioni hanno dovuto presentare a seguito della comparsa della Psa sul territorio nazionale nel gennaio 2022.
Partendo dai dati relativi agli abbattimenti, due milioni i cinghiali prelevati nel periodo preso in considerazione con una media di 300mila l'anno, Ispra, sapendo che viene prelevato annualmente il 35/45% della popolazione, stima una consistenza di circa 0,9/1,1 milioni di capi sul territorio nazionale. Più verosimilmente però, compensando il dato incrementandolo, i cinghiali potrebbero essere due milioni. Negli stessi anni i danni da cinghiale a livello nazionale sono costati circa 120 milioni di euro con una media di 17 milioni/anno. Ovviamente è stato sottolineato che il dato fornito da la misura dei soli danni indennizzati e che quindi i danni effettivi sono di gran lunga superiori a quelli evincibili dai costi economici. Anche i dati relativi al prelievo sono interessanti. Nei sette anni il prelievo del cinghiale è aumentato del 45%. La tecnica di prelievo più utilizzata rimane la braccata (88% degli animali prelevati), seguono la selezione (9%), la girata (2%) e la caccia vagante (1%). Per quanto riguarda invece la "modalità" di prelievo l'86% degli abbattimenti sono stati effettuati in attività venatoria e il restante 14% in controllo.
Il lavoro redatto da Ispra è sicuramente più esaustivo ed articolato e poco si presta ad essere illustrato da un articolo come questo, ma abbiamo selezionato solo i dati maggiormente significativi. Per chi volesse approfondire, la registrazione dell'intervento del dott. Andrea Monaco, tecnico Ispra che ha illustrato i dati raccolti, è disponibile sulla pagina YouTube di Confagricoltura dal min. 1h23.
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