di Redazione
Influenza aviaria, registrato il primo caso di orso bruno infetto
Un piccolo di orso bruno è risultato positivo al virus dell'influenza aviaria. L'esemplare è stato trovato morto a Kodiak, in Alaska, da un cacciatore di cervi che lo ha segnalato all'Alaska Department of Fish and Game (ADFG). L'istituto ha recuperato la carcassa e l'ha poi sottoposta ad un esame necroscopico che ha rivelato la positività al virus come causa della morte.
I biologi dell'ADFG hanno rilevato il virus dell'influenza aviaria anche in due volpi rosse, ma è la prima volta che il patogeno viene riscontato in un esemplare di orso bruno. Seppur in genere l'influenza aviaria non si diffonde tra i mammiferi, a volte può essere contratta da animali che entrano in contatto con le carcasse di uccelli infetti.
I funzionari del CDC, l'agenzia federale che si occupa del controllo e della prevenzione delle malattie, hanno precisato che i casi di influenza aviaria che colpiscono i mammiferi sono rari e che l'attuale ceppo di HPAI (highly pathogenic avian influenza) probabilmente non rappresenta una grande minaccia per l'uomo. Ad oggi, solo a una persona è stata diagnosticata l'influenza aviaria durante l'epidemia che sta attualmente colpendo gli Stati Uniti.
I cacciatori di uccelli acquatici in questa stagione dovrebbero prestare particolare attenzione ai segni di influenza aviaria negli uccelli selvatici. Si raccomanda di indossare guanti di gomma o di lattice durante la pulizia della selvaggina e di cuocere la stessa a una temperatura interna di almeno 70°.
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