di Redazione
Le Cacciatrici Federcaccia lanciano il censimento dei cani predati
Non solo l'Appennino parmense, del quale avevamo parlato in un nostro precedente articolo, ma anche quello piacentino deve fare i conti con il problema della predazione dei cani, in particolare quelli da caccia e da tartufi, da parte dei lupi. Il fenomeno sembra aver raggiunto proporzioni importanti, una trentina i casi in provincia di Parma e oltre quaranta in quella di Piacenza. C'è però chi sostiene che il problema sia sottostimato. Non tutti denunciano la predazione, vuoi per sfiducia vuoi per sconforto, e in molti casi non è neppure possibile farlo perché quel che resta del proprio ausiliare non viene nemmeno ritrovato.
«Abbiamo visto troppe cacciatrici e troppi cacciatori piangere in queste settimane, dopo che il proprio cane è stato ucciso. Non possiamo stare ancora a guardare» afferma Isabella Villa del Coordinamento nazionale cacciatrici Federcaccia. Per questo le donne Fidc hanno annunciato di voler procedere alla raccolta dei dati per creare un dossier dettagliato sul fenomeno della predazione a danno dei cani. «Ogni considerazione - prosegue Villa - deve infatti nascere da una mappa aggiornata della situazione. Altrimenti non si va da nessuna parte».
La volontà è quella di presentare il frutto del lavoro, redatto sulla base di metodi scientifici in collaborazione con l'Ufficio studi e ricerche Fidc, al Ministero dell'Ambiente. Per le segnalazione il coordinamento ha messo a disposizione un numero di telefono (Isabella 3457376408), una mail (coordinamento.cacciatricifidc@gmail.com) e un contatto Messenger (Valentina Calderoni).
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