di Redazione
Un secolo di Gran Paradiso, il primo parco nazionale compie 100 anni
Il 3 dicembre scorso il Parco nazionale del Gran Paradiso, il primo parco nazionale del nostro Paese, ha compiuto un secolo di vita. Fortemente voluta da Vittorio Emanuele III, l'area protetta è legata a doppio filo alla salvaguardia dell'animale che ne è diventato simbolo, lo stambecco, e alla passione venatoria dei reali di casa Savoia.
Nel 1821 fu infatti il re di Sardegna Carlo Felice che salvò la specie dall'estinzione emanando un editto che ne vietava la caccia garantendosi il diritto esclusivo di abbattimento. Tre decenni più tardi, nel 1856, fu invece Vittorio Emanuele II a istituire la Riserva Reale di Caccia del Gran Paradiso. Grazie alla nascita della riserva e all'istituzione di un corpo di vigilanza denominato reali cacciatori guardie fu possibile preservare intatta la bellezza e proteggere e incrementare la fauna di quei luoghi. I territori sui quali oggi sorge il Parco rimasero lo scenario di importanti campagne di caccia reali fino al 1913, anno nel quale si svolse l'ultima battuta, e nel 1919 Vittorio Emanuele III volle trasferire la proprietà dei terreni della riserva allo Stato a condizione che venisse istituito un parco per la protezione della flora e della fauna alpina. Il 3 dicembre 1922 veniva quindi istituito con un decreto legge il Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Oggi il Parco può vantare un secolo di storia e lo stambecco, che prima della protezione offerta dai Savoia per garantirsi la possibilità di continuare a cacciarlo era quasi estinto, è tornato a popolare buona parte dell'arco alpino dal quale era scomparso. Quello del gran paradiso è il primo parco nazionale del nostro paese, ma è solo una delle innumerevoli realtà preservatesi intatte fino ai nostri giorni grazie alla caccia.
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