di Redazione
Abbattuti gli ultimi mufloni del Giglio. Vicenda conclusa?
Il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano ha annunciato di aver eradicato il muflone dall'Isola del Giglio, ma la querelle potrebbe essere tutt'altro che conclusa
«Il progetto LIFE LETSGO Giglio per la parte che riguarda l'eradicazione del muflone è da considerarsi concluso», queste le parole utilizzate dal Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano per comunicare la fine delle operazioni di rimozione della specie dall'Isola del Giglio. Per farlo sono stati necessari due anni e il bilancio è stato di 35 capi abbattuti e 52 trasferiti. Ora, per tutto il 2024, si continuerà con i monitoraggi per essere certi che sull'isola non siano rimasti animali.
Questi due anni però sono stati tutt'altro che semplici. Il progetto di eradicazione del muflone è stato fin da subito avversato dalle solite associazioni animaliste e si è arrivati a siglare un accordo tra Pnat, Lav e Wwf che prevedeva la rimozione incruenta dei mufloni. Ciononostante le proteste non si sono placate e, anzi, sono sfociate in veri e propri atti di sabotaggio e danneggiamento ai danni degli operatori incaricati delle catture. Per questo alla fine è stato necessario, per riuscire nell'eradicazione, ricorrere agli abbattimenti dopo oltre un anno di sole catture. In un certo senso, proprio chi voleva salvare i mufloni ne ha causato la morte. Bizzarrie e controsensi dell'animalismo intransigente.
Ora la vicenda pare potersi considerare chiusa. O forse no. Come per la famosa Isla Nublar della saga ideata da Michael Crichton, Jurassic Park, potremmo scoprire che l'isola del Giglio è solo il "Sito A" e che a poca distanza da questo è presente un'altra isola dove i mufloni prosperano e dove ricominciare le operazioni di eradicazione.
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